Cronaca
Sugli Influencer la guardia di Finanza chiude il cerchio. Maxi evasione da 700 mila euro chiusi

Influencer nel mirino: maxi evasione scoperta da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza
Roma, 9 marzo 2024 – Un’ondata di controlli congiunti sta investendo il mondo dei creator digitali. Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza hanno infatti siglato un “memorandum operativo” per contrastare l’evasione fiscale nel settore della digital creator economy.
Obiettivo: stanare i furbetti del web
Nel mirino influencer, blogger, creator e gamer che guadagnano pubblicando contenuti online. L’intesa mira a fare luce sui loro redditi reali, spesso non proporzionati a quanto dichiarato al fisco.
Controlli a tappeto e sanzioni severe
Le Fiamme Gialle e l’Agenzia delle Entrate incroceranno dati e informazioni da diverse fonti, incluse le banche dati interne e la cooperazione internazionale, per individuare i casi sospetti. Ispezioni, accessi e verifiche mirate saranno gli strumenti utilizzati per accertare eventuali irregolarità. La Guardia di Finanza vigilerà anche sul rispetto di norme su privacy, copyright, marchi e pubblicità occulta.
Due noti gamer dovranno sborsare 500 e 700 mila euro.
I primi risultati: milioni di euro recuperati. Nonostante la recente crescita del settore, le prime attività di controllo hanno già portato a notevoli risultati. Due noti gamer sono stati scoperti a evadere imposte per centinaia di migliaia di euro, mentre un’operazione a Bologna ha recuperato oltre 11 milioni di euro da influencer e creator.
In molti casi, gli influencer si sono dimostrati collaborativi, regolarizzando la propria posizione versando le imposte dovute. Un segnale positivo che evidenzia l’efficacia di questo nuovo approccio di collaborazione tra le autorità competenti. Tuttavia, non sono mancati casi di resistenza e di tentativi di elusione delle sanzioni.
Un messaggio chiaro a tutti i creator digitali è che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza sono determinate a garantire il rispetto delle regole fiscali da parte di tutti, anche nel mondo digitale. Il messaggio è chiaro: evasione e abusi non saranno tollerati. Fonte
Cronaca
Ugo Pagliai: Io e Paola fummo affascinati da questo posto. Mezzo secolo qui è un lungo periodo.

MisteroNellaCasaDellAttore: Scopri i segreti nascosti nella dimora romana di un’icona del cinema!
La Residenza Carica di Emozioni
Nella pittoresca zona del rione Campo Marzio, a Roma, si cela una casa che ha ospitato una leggenda del cinema italiano. Qui, l’attore ha condiviso anni di vita con la sua amata moglie Paola Gassman, scomparsa un anno fa, lasciando dietro di sé un alone di intriganti storie personali che affascinano ancora oggi.
I Segreti del Passato
Immagina di varcare la soglia di questa dimora storica, dove ogni angolo potrebbe rivelare aneddoti inediti e momenti intimi. Gli appassionati si chiedono: cosa nasconde questo luogo, e quali dettagli della vita privata dell’attore potrebbero emergere, catturando l’attenzione di tutti? Dall’arredamento d’epoca ai ricordi condivisi, è un vero invito a scoprire di più su una storia che non smette di incuriosire.Cronaca
Pantheon: La protesta contro il riarmo UE in vista della manifestazione del 21 giugno

PaceInPiazza Hai mai visto una bandiera arcobaleno sventolare davanti al Pantheon come simbolo di rivolta? Scopri l’epica mobilitazione che sta scuotendo Roma contro il Piano di Riarmo europeo!
Una Piazza che Pulsa di Protesta
Questa mattina, Piazza della Rotonda a Roma è diventata l’epicentro di un movimento per la pace, con oltre 60 associazioni, sindacati, collettivi studenteschi, partiti e cittadini uniti sotto una gigantesca bandiera arcobaleno. L’evento, parte della campagna Stop Rearm Europe, segna il primo incontro nazionale delle realtà italiane coinvolte, in preparazione della grande manifestazione del 21 giugno, proprio quando il vertice NATO all’Aja catturerà l’attenzione globale. Lo slogan “Se vuoi la pace, prepara la pace” ha echeggiato forte, mentre i promotori della Rete italiana Pace e Disarmo spingono per fermare le politiche bellicistiche dell’Italia e dell’UE, ispirati anche dal messaggio di Papa Leone XIV.
Testimonianze Emozionanti dalla Folla
Tra i manifestanti, radunati dalle 10 del mattino, si sono viste bandiere della pace e della Palestina, con cartelli che gridavano messaggi come “Stop bombing Gaza”, “Questa città ripudia la guerra” e “No al riarmo, sì alla pace”. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha tuonato: “Siamo qui contro la guerra e il riarmo. Le armi portano alla guerra, non alla pace. Servono investimenti nei servizi pubblici, non 800 miliardi in armamenti”. Numerose voci dalla società civile hanno aggiunto emozione, con Maria che ha dichiarato: “Il mondo è spinto verso il riarmo e la continuazione della guerra. Non possiamo restare in silenzio, soprattutto di fronte alla tragedia in Palestina”. Giovanni, con una bandiera palestinese, ha ribadito: “C’è un genocidio in corso. Essere qui è un dovere morale”.Parole che Accendono il Dibattito
L’intervento più applaudito è stato quello di Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e Lazio: “Il genocidio del popolo palestinese continua e il mondo non può andare avanti in questa maniera. Vanno applicate le risoluzioni della comunità internazionale. La nostra lotta non è religiosa: gli ebrei sono nostri fratelli, con loro abbiamo vissuto per secoli. La nostra lotta è contro un regime criminale, sostenuto dagli Stati Uniti”. Anche giornalisti, mediattivisti, sindacalisti e attivisti di associazioni come Articolo 21 e Stampa Romana hanno preso la parola, indossando magliette con slogan come “#Nobavaglio, diamo voce alla pace”. Rosa Lella ha sottolineato: “Le guerre sono nemiche della verità, da sempre uccidono la libera informazione”. Figure come Natale Di Cola della CGIL e Giuseppe De Marzo della Rete dei numeri pari hanno denunciato le risorse sottratte al welfare per il riarmo.
Prossimi Passi verso una Rivoluzione Pacifica
Elena Mazzoni di Transform! Italia ha spiegato: “La guerra impatta su casa, ambiente, diritti. Non è solo pacifismo, ma giustizia sociale. Il 21 giugno saremo di nuovo in piazza, insieme a 18 Paesi europei”. Raffaella Bolini dell’Arci ha annunciato: “Questo è solo l’inizio, con mille adesioni a livello europeo. Dobbiamo costruire un movimento popolare contro il riarmo e le guerre. La piazza è aperta a tutti”.
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