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Cronaca

Simone Cicalone aggredito dai borseggiatori

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Simone Cicalone aggredito dai borseggiatori

La determinazione di Simone Cicalone

Roma – “Questo non mi fa demordere da quello che è l’obiettivo di questa mia piccola battaglia”, dice Simone Cicalone nel video dell’aggressione subita dai borseggiatori nella metropolitana di Roma, a Spagna.

Simone Cicalone e le ronde contro i borseggiatori

Non si arrestano le ronde di Simone Cicalone nelle stazioni della metropolitana contro i borseggiatori. Apprezzate da Fratelli d’Italia, meno dalla Cgil che, appena appreso cosa stava facendo ha chiesto l’intervento del Prefetto, il noto youtuber non ha più smesso di calarsi nelle banchine della metropolitana in versione vigilantes per cercare di tornare a garantire l’ordine pubblico.

L’aggressione subita da Simone Cicalone e il suo staff

Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. E Cicalone, con tutto il suo staff, è stato aggredito da un gruppo di borseggiatori che li aveva notati mentre si trovavano ancora sulle scale mobili e ha fatto in tempo ad allertare rinforzi. Il racconto dell’accaduto, terminato con una notte al pronto soccorso e una telecamera inutilizzabile a causa di un obbiettivo storto, è stato condiviso su YouTube.

Ronde in metro: FdI difende Simone Cicalone e attacca la Cgil

Ad avere la peggio, mentre Cicalone e i due compagni provavano a fermare il ragazzino, è stata proprio la videomaker che era con loro. “La macchina fotografica era già andata, ma Evelina ha continuato a riprendere con il telefonino. Ed è stata nuovamente aggredita, stavolta dalle borseggiatrici che erano lì.

La permanenza al pronto soccorso

Ma non è stata soltanto la borseggiatrice a finire al pronto soccorso. “Abbiamo passato la notte in ospedale anche Evelina ed io. Lei è stata refertata con 10 giorni per tutte le botte che ha preso, io con 5 – continua – Ci ha sorpreso questa cosa. Fonte

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Estorsione a Pompi, re del tiramisù: Richiesta di soldi con minaccia di violenza

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Estorsione a Pompi, re del tiramisù: Richiesta di soldi con minaccia di violenza

SvelatoLoScandaloDolciario Il proprietario di una famosa catena di pasticcerie è stato costretto a cedere 130mila euro al cognato, licenziato e finito dietro le sbarre – scopri i dettagli scioccanti di questa faida familiare!

La Faida che Ha Scioccato il Mondo dei Dolci

Immaginate una storia di pasticcini e tradimenti: il titolare di una rinomata catena di pasticcerie si è trovato al centro di una controversia familiare che ha attirato l’attenzione di tutti. Il cognato, precedentemente impiegato nell’azienda, è stato licenziato in tronco e ha poi affrontato guai legali, culminando in una condanna carceraria. Ma cosa ha spinto il tribunale a ordinare un pagamento di 130mila euro? Le speculazioni sono tante, e i dettagli emergono piano piano.

I Retroscena e le Domande Senza Risposta

Dietro le quinte di questo impero dolciario, emergono voci di dispute interne e possibili rancori familiari. Il cognato, ora dietro le sbarre, potrebbe aver rivendicato diritti o risarcimenti legati al suo licenziamento. Questa vicenda solleva interrogativi intriganti: era solo una questione di lavoro o c’è di più? Le fonti vicine al caso parlano di tensioni che potrebbero aver influenzato l’intera catena, lasciando i fan dei dolci a chiedersi cosa succederà dopo.

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Racket della prostituzione: scomparse le trascrizioni sulla banda, il processo è a rischio.

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Racket della prostituzione: scomparse le trascrizioni sulla banda, il processo è a rischio.

MisteroNellaCaserma I carabinieri hanno perso la password per file top secret, e un grosso caso contro dieci spietati sfruttatori rischia di sfumare nel nulla!

L’Incredibile Imprevisto

Immaginate lo shock: in un’indagine che prometteva di smascherare un gruppo di criminali senza scrupoli, i carabinieri si sono ritrovati bloccati per una password scomparsa. Sì, proprio come in un thriller da cinema, dove un piccolo errore potrebbe rovinare tutto. Fonti vicine alle indagini rivelano che i file critici, contenenti prove schiaccianti contro questi individui, sono ora inaccessibili, lasciando tutti a chiedersi: come è potuto accadere?

Le Conseguenze da Brividi

E se questo buco nell’indagine portasse al collasso del processo? Con dieci presunti sfruttatori che potrebbero sfuggire alla giustizia, l’intera operazione è appesa a un filo. Gli esperti stanno scavando per recuperare i dati, ma le domande si moltiplicano: era solo un errore umano o c’è qualcosa di più oscuro dietro? Non perdetevi i prossimi aggiornamenti su questa storia che tiene tutti col fiato sospeso!

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