Attualità
Previsioni meteo Roma e Lazio 6 novembre: sole e clima sereno, le temperature si abbassano

A Roma e in tutte le altre province del Lazio il clima si sta irrigidendo. La giornata di oggi sarà molto serena, con le temperature che però stanno registrando un calo.
Date le temperature che ci saranno oggi e anche nei prossimi giorni, è facile immaginare come l’anticiclone stia ancora dominando il clima sulla penisola. Oggi, mercoledì 6 novembre, le temperature registrano sì un abbassamento, ma lieve: in alcune province del Lazio, infatti, le massime continueranno ad attestarsi sopra i venti gradi. Saranno invece molto basse le minime, che nelle province di Rieti e Viterbo arriveranno addirittura a toccare i sette gradi.
La situazione rimarrà invariata anche nei prossimi giorni. In generale in Italia, soprattutto al sud e in Sardegna, nei prossimi giorni è atteso un peggioramento delle condizioni meteo, con tempo instabile e qualche pioggia. Nel Lazio, invece, a parte le province di Rieti e Viterbo che diventeranno sempre più fredde, le massime contineranno a girare intorno ai venti gradi nelle ore più calde. Non c’è scampo comunque: il freddo sta arrivando, anche per effetto di un vortice ciclonico di area fredda che sta per abbattersi sul nostro paese.
Come sarà il meteo oggi? A Roma la minima sarà abbastanza bassa e arriverà a toccare gli undici gradi, mentre la massima salirà fino a ventuno gradi. A Frosinone le temperature saranno comprese tra dieci e venti gradi, mentre a Latina tra quattordici e ventuno gradi. A Rieti e Viterbo ci saranno sette gradi di minima e diciannove di massima: sono le…
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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