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Be Our Best: L’app che rivoluziona l’approccio alla salute psico-fisica degli italiani

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Be Our Best: L’app che rivoluziona l’approccio alla salute psico-fisica degli italiani

Una piattaforma innovativa che unisce coaching, monitoraggio personalizzato e contatto diretto con esperti e professionisti della salute

In un momento storico in cui la salute è al centro delle preoccupazioni quotidiane, nasce Be Our Best, la piattaforma digitale che promette di cambiare il modo in cui gli italiani si prendono cura del proprio benessere fisico e mentale. La missione di Be Our Best è semplice, ma potente: fornire alle persone gli strumenti, le risorse e il supporto per diventare la versione migliore di sé stessi, gestendo la salute in maniera integrata, consapevole e personalizzata.

Un ecosistema digitale per la salute a 360°

Con Be Our Best, ogni persona ha la possibilità di accedere a un ecosistema completo di salute, che unisce professionisti del settore, farmacie, strutture sanitarie private e compagnie assicurative, tutti collegati su un’unica piattaforma. Attraverso videochiamate e chat integrate, l’app consente agli utenti di entrare in contatto con health coach, nutrizionisti, psicologi e trainer, ovunque si trovino. L’interazione con questi esperti, disponibile in pochi clic, viene valorizzata anche dal monitoraggio di dati fisici e psicologici dell’utente. Parametri vitali, abitudini di movimento, dati sul sonno e sullo stato d’animo vengono monitorati da remoto grazie a qualsiasi dispositivo connesso posseduto dall’utente, come smart watch, smart ring, bilance intelligenti e molto altro.

Perché Be Our Best è unica?

A differenza di altre piattaforme di fitness o wellness, Be Our Best non si limita a offrire solo programmi di esercizi, piani alimentari o assistenza psicologica.

Davide Spadano e Mario Luciani, fondatori di Be Our Best, commentano così:

“Grazie alla tecnologia di monitoraggio avanzata e a un’attenzione particolare all’equilibrio psicofisico, ogni aspetto della salute dell’utente è messo al centro, con un approccio umano, misurabile e personalizzato.” Inoltre, “Il contatto costante e diretto con i professionisti, unito a un monitoraggio scientifico dei parametri fisiologici e dell’umore, crea un percorso di benessere unico, pensato per adattarsi a qualsiasi esigenza.”

Salute preventiva e personalizzata: un beneficio per tutti

L’applicazione aiuta a migliorare la qualità della vita degli utenti: agisce in maniera preventiva, fornendo report dettagliati e precisi ai partner di Be Our Best, che possono così proporre alla persona soluzioni su misura. Con Be Our Best la salute è un investimento a lungo termine, che valorizza il benessere dell’individuo, creando un circolo virtuoso tra utenti, professionisti e strutture sanitarie.

Prendersi cura del proprio benessere non è solo una premura verso sé stessi, ma anche un atto di amore verso i propri cari. Quando ci impegniamo a mantenerci in salute, stiamo soprattutto proteggendo chi ci circonda, riducendo il rischio di malattie e costruendo abitudini sane che influenzano positivamente tutta la famiglia. Una salute stabile e monitorata regala sicurezza e serenità a chi amiamo, perché offre la tranquillità di poter essere presenti, forti e pronti a condividere momenti preziosi insieme.

Unisciti alla community di Be Our Best

Be Our Best è disponibile per il download gratuito su App Store e Google Play Store.

Unisciti alla community di persone che hanno scelto di essere al meglio della propria forma fisica e mentale, e inizia oggi il tuo percorso verso un benessere duraturo.

Per maggiori informazioni, contattare:

Ufficio Stampa Be Our Best

Email: info@beourbest.eu

Sito web: https://www.beourbest.eu/s/

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Alcol ed episodi violenza, chiuso per altri 15 giorni il Piper

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Alcol ed episodi violenza, chiuso per altri 15 giorni il Piper

(Adnkronos) – Abuso di alcol e numerosi episodi di violenza registrati dall’inizio dell’anno. Per questi motivi sono scattati nuovamente i sigilli della polizia per il Piper, storico locale di via Tagliamento, a Roma, che resterà chiuso per altri 15 giorni. Il locale era stato chiuso già lo scorso novembre, quando il questore di Roma aveva disposto la sospensione della licenza per le criticità riscontrate sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica.  

”Nonostante la collaborazione che la proprietà avrebbe assicurato in termini di operazione di sicurezza – sottolinea la questura di Roma – gli agenti del II distretto Salario Parioli, dallo scorso dicembre a oggi, quasi ogni fine settimana, hanno però registrato un bollettino di contusi e feriti”. Nel dettaglio, le risultanze investigative hanno condotto a ritenere che la maggior parte dei reati commessi all’interno del locale e nelle sue adiacenze siano scaturite dall’abuso di alcool da parte dei clienti stessi. Dall’inizio dell’anno, ammonterebbero a sei i gravi episodi segnalati alle forze dell’ordine.  

Non ultima, una brutale aggressione ai danni di un ventenne, che avrebbe riportato una prognosi di 20 giorni per frattura delle ossa nasali. Andando a ritroso, la notte di Capodanno, la dispersione di sostanze urticanti all’interno del locale avrebbe reso necessaria l’evacuazione in strada degli avventori. Un’escalation di interventi della polizia e segnalazioni pervenute alla sala operativa della questura per fatti violenti in cui sarebbero stati coinvolti frequentatori del locale ha, pertanto, reso necessaria l’adozione di un ulteriore provvedimento di sospensione della licenza nei confronti del titolare. Da oggi, lo storico luogo di ritrovo della movida romana resterà chiuso per i prossimi 15 giorni. 

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Cheratocongiuntivite primaverile, cos'è e perché le lacrime 'raccontano' la malattia

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Cheratocongiuntivite primaverile, cos'è e perché le lacrime 'raccontano' la malattia

(Adnkronos) – Una lacrima sul viso può raccontare molto, anche da un punto di vista clinico. Soprattutto se raccolta con il test di Schirmer: un esame semplice da eseguire, usato comunemente in oculistica, che i ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno trasformato in una chiave d’accesso all’universo immunologico della cheratocongiuntivite primaverile (Vkc), una forma rara e grave di allergia oculare che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti. I risultati di questo lavoro sono stati recentemente pubblicati sulla rivista ‘Allergy’, tra le più autorevoli in ambito allergologico e immunologico. Lo studio è frutto di una collaborazione tra l’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata e l’ambulatorio multidisciplinare dedicato a questa patologia, coordinato dall’Unità operativa di Allergologia e dall’Uo di Oculistica. 

La cheratocongiuntivite primaverile o vernal (primaverile in latino) è una forma di allergia oculare particolarmente severa che provoca prurito, lacrimazione, fotofobia e con un impatto significativo sulla qualità della vita dei piccoli pazienti. E’ caratterizzata da una infiammazione della congiuntiva più complessa e più grave di quella presente nella congiuntivite allergica propriamente detta (da pollini, acari, muffe), con un maggior rischio di complicanze quali cheratite, ulcere corneali, cheratocono. Sebbene siano disponibili terapie locali – dagli antistaminici ai corticosteroidi fino ai colliri immunosoppressivi – non tutti i bambini rispondono allo stesso modo ai trattamenti. 

Lo studio multidisciplinare condotto da medici e ricercatori del Bambino Gesù ha analizzato 58 campioni lacrimali di pazienti con Vkc, prelevati attraverso il test di Schirmer, un esame di routine utilizzato per valutare la produzione di lacrime, che consiste nell’applicazione di una strisciolina di carta assorbente nel fornice congiuntivale inferiore.  

“Abbiamo scoperto che questo semplice test, già usato abitualmente nella visita oculistica, ci consente di raccogliere cellule immunitarie presenti sulla superficie oculare e di analizzarne la composizione – spiega Paola Vacca, responsabile dell’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata – Questo ci permette di capire quanto è attiva l’infiammazione e se il paziente sta rispondendo alla terapia o ha bisogno di un cambiamento di trattamento”. Lo studio ha mostrato una chiara correlazione tra la quantità di leucociti (cellule del sistema immunitario) presenti nella lacrima e la risposta alla terapia. I bambini non trattati o non responsivi alle cure presentavano un numero elevato di cellule infiammatorie, mentre quelli che mostravano un miglioramento clinico avevano un ridotto numero di cellule infiammatorie. 

“Grazie a questi dati, possiamo oggi individuare soglie di riferimento per valutare la gravità della patologia e prevedere l’efficacia del trattamento”, sottolinea Maria Cristina Artesani, allergologa dell’Ambulatorio dedicato alla cheratocongiuntivite primaverile. “Il nostro obiettivo è offrire ai bambini cure più mirate, evitando terapie poco efficaci o troppo aggressive”, conferma Mariacristina Esposito, dell’Unità operativa di Oculistica. La possibilità di monitorare l’efficacia dei trattamenti attraverso un esame non invasivo rappresenta un passo importante verso una medicina sempre più personalizzata, rimarcano dal Bambino Gesù. Il test, infatti, è ben tollerato anche dai pazienti più piccoli e può essere ripetuto nel tempo per seguire l’evoluzione della malattia. 

“Questo studio è il frutto di una sinergia concreta tra assistenza e ricerca, resa possibile grazie all’organizzazione trasversale dell’ospedale – conclude Nicola Tumino, dell’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata – Per quanto molto impegnativa, siamo orgogliosi ed entusiasti di questa impostazione di lavoro che, come sempre, pone al centro la cura dei nostri piccoli pazienti e al contempo favorisce il progredire delle conoscenze scientifiche per diagnosi sempre più precise e terapie più mirate”.  

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