Cronaca
Amianto: l’operaio sconfigge l’Inps in tribunale, ma la burocrazia lo fa fuori prima della pensione

AmiantoUccide: Un operaio lotta per la giustizia contro un nemico invisibile, ma il tempo gli sfugge via! Scopri i dettagli di questa storia drammatica che ti lascerà senza parole #GiustiziaPostuma #SaluteLavoro
La Tragica Fine di un Lavoratore Dimenticato
Un operaio di 64 anni, impiegato presso lo stabilimento Colgate-Palmolive di Anzio, è deceduto a causa di gravi malattie polmonarie causate da anni di esposizione all’amianto. Originario di Nettuno, aveva iniziato a lavorare nello stabilimento nel 1988 come addetto alla manutenzione e carrellista, per poi ricoprire diversi ruoli fino al 2010. Immagina la sorpresa quando, dopo una lunga battaglia, ha finalmente ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali, ma è scomparso prima di poter godere di un meritato pensionamento anticipato.
La Lotta Legale che Ha Cambiato Tutto
Inizialmente, il Tribunale di Velletri aveva respinto la sua richiesta di benefici, nonostante una consulenza medica che confermava il legame tra la sua broncopatia e l’esposizione professionale all’amianto. Ma ecco il colpo di scena: il ricorso alla Corte d’Appello di Roma ha ribaltato la situazione, condannando l’Inps a riconoscere 14 anni di esposizione e ad accreditare le maggiorazioni contributive. Questa vittoria avrebbe potuto cambiare la sua vita, ma purtroppo è arrivata troppo tardi, trasformando il caso in un esempio emblematico di “giustizia postuma”.
Le Parole di Chi Ha Combattuto al Suo Fianco
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ha guidato questa battaglia legale e non nasconde la sua amarezza. “Una sentenza di grande rilievo, ma oscurata dalla morte del lavoratore”, ha dichiarato, sottolineando come i ritardi di Inps e Inail abbiano peggiorato le cose. Ora, l’azione continua a favore della vedova, che potrebbe ottenere un aumento della pensione e un risarcimento. Bonanni lancia un appello accorato: “Basta inerzia, bonifichiamo i siti contaminati prima che altre vite siano a rischio – ogni fibra inalata potrebbe essere fatale!”
Cronaca
La strana coincidenza dell’uovo schiuduto durante l’elezione di Leone XIV

AvvoltoioPapaMistero Al Bioparco di Roma, un raro avvoltoio papa ha fatto la sua comparsa in un giorno carico di coincidenze che sembrano uscite da una storia incredibile! #NaturaStraordinaria
È un evento che ha lasciato tutti senza fiato: per la prima volta, al Bioparco di Roma è nato un esemplare di avvoltoio papa, una specie rara e affascinante. L’uovo si è schiuso proprio l’8 maggio, lo stesso giorno della proclamazione di Papa Leone XIV, e questa creatura alata è diffusa anche in Perù, dove il Pontefice ha trascorso oltre vent’anni. Chissà se è solo una coincidenza o c’è un legame misterioso tra fede e natura?
Perché si chiama così
Ti sei mai chiesto perché questo rapace porta un nome così singolare? L’avvoltoio papa deve il suo soprannome ai colori delle sue piume, che ricordano le vesti papali, e viene anche chiamato avvoltoio reale. Originario dell’America Centrale e Meridionale, questo grande uccello è un vero enigma della natura. Attualmente, il pulcino è ospitato in un’area protetta non accessibile al pubblico, dove sta bene e viene accudito dai guardiani del reparto uccelli. Per ora, il suo sesso rimane un segreto!Diffuso soprattutto in America del Sud, l’avvoltoio papa è monogamo e la femmina depone un solo uovo in crepe o cavità degli alberi. Entrambi i genitori si occupano della cova e nutrono il piccolo con cibo rigurgitato, creando un legame familiare che sembra uscito da un documentario mozzafiato.
L’abbandono da parte dei genitori
E se ti dicessimo che questo pulcino è sopravvissuto contro ogni probabilità? A volte, senza ragioni chiare, i genitori abbandonano l’uovo, come è accaduto in questo caso. La presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paola Palanza, spiega che i keeper hanno notato la situazione e hanno trasferito l’uovo in un’incubatrice per salvarlo.
Dopo ben 54 giorni di attento monitoraggio, l’uovo si è schiuso con successo. Per evitare che il piccolo si impronti sugli umani e preservi la sua identità di specie, i guardiani seguono un protocollo rigoroso: usano un pupazzo a forma di avvoltoio papa per alimentarlo e circondano l’animale con foto dei genitori. Un tocco di genialità che rende questa storia ancora più intrigante!
Cronaca
Garbatella, attacco al covo di La Strada: bomba carta e danni alla sede

Hai mai sentito un boato misterioso nel cuore della notte che ha svegliato un intero quartiere? Scopri i dettagli shockanti dell’ultimo attacco al centro sociale La Strada a Garbatella! #AttaccoNotturnoRoma
Il boato che ha terrorizzato il quartiere
Nella notte tra il 14 e il 15 maggio, ignoti hanno sferrato un nuovo colpo contro il centro sociale autogestito La Strada, distruggendo una delle porte d’ingresso. Testimoni parlano di un forte boato che ha rimbombato per le strade, lasciando tutti a chiedersi se si tratti di un ordigno rudimentale. I militanti del centro hanno diffuso un comunicato urgente, descrivendo l’episodio come l’ennesimo atto di violenza contro la loro comunità.
L’onda di tensione dopo i vandalismi precedenti
Questo episodio non arriva dal nulla: segue una serie di tensioni nel quartiere, come la recente vandalizzazione dell’opera dell’artista Laika e della statua di Handala in Largo delle Sette Chiese. Gli adesivi lasciati sul posto puntano a frange dell’estremismo nazionalista israeliano, scatenando una mobilitazione antifascista tra i residenti. Chi sarà il prossimo obiettivo in questo crescendo di misteriose aggressioni?
Denunce accese contro il silenzio istituzionale
I rappresentanti del centro sociale non hanno usato mezze parole, accusando un clima di violenza sempre più diffuso in Italia. Parlano di attacchi reiterati, collegati al silenzio del governo sul massacro di Gaza e all’uso di un linguaggio d’odio che alimenta l’intimidazione. “Non ci faremo intimidire”, hanno dichiarato, ribadendo il loro impegno come comunità antifascista pronta a combattere la sopraffazione con azioni di solidarietà.
Le indagini che potrebbero svelare la verità
Al momento, non ci sono rivendicazioni ufficiali, ma le forze dell’ordine, in particolare la Digos, sono al lavoro. Stanno raccogliendo testimonianze e analizzando le telecamere di sorveglianza, con gli artificieri intervenuti per verificare eventuali pericoli. In un periodo di tensioni sociali legate al conflitto mediorientale, questi episodi stanno creando un’atmosfera carica di incertezze – chi sono i responsabili e cosa succederà dopo?
-
Cronaca5 giorni fa
San Basilio, il boss alla ricerca di pusher: i giovani non si alzano al mattino e preferiscono fare solo i pali
-
Cronaca6 giorni fa
San Basilio, arrestato il Sorcio: è il padre del ragazzo rapito al ristorante sushi di Ponte Milvio
-
Cronaca5 giorni fa
Il sovrano del tiramisù Pompi ricattato dall’ex dipendente: “Pagami 50mila euro o ti elimino”
-
Cronaca17 ore fa
Gli equipaggiamenti dei vigili urbani: le rivelazioni del report comunale