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Scoperta sconcertante di una nuova civiltà che sconvolge la cronologia della storia, mettendo in crisi gli accademici tradizionali

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Scoperta sconcertante di una nuova civiltà che sconvolge la cronologia della storia, mettendo in crisi gli accademici tradizionali

GöbekliTepe: Hai mai immaginato che un antico sito in Turchia potesse riscrivere completamente la storia dell’umanità?

Immaginate di scoprire un luogo sepolto che sfida tutto ciò che sappiamo sulle origini della civiltà: è esattamente ciò che sta accadendo con una recente rivelazione in Turchia, dove una società avanzata è emersa da un’epoca in cui ci aspettavamo solo semplici cacciatori-raccoglitori. Questa scoperta non solo è più antica di quanto pensassimo, ma potrebbe nascondere segreti che cambieranno per sempre le nostre idee sulle prime comunità umane.

Il mistero di una civiltà dimenticata

Göbekli Tepe, una struttura colossale sepolta per millenni, si erge come un enigma per gli storici. Risalente a oltre 13.000 anni fa, questo sito archeologico sfida i concetti consolidati sullo sviluppo delle società umane. Fino alla sua scoperta, si pensava che le prime civiltà organizzate non fossero esistite fino a molti secoli dopo. Come spiegare allora una struttura così avanzata creata da gruppi che, secondo la teoria tradizionale, non disponevano degli strumenti o dell’organizzazione necessari per realizzarla? Il mistero si infittisce quando scopriamo che questo sito non solo sfida le aspettative tecnologiche, ma anche quelle sociali, con enormi pietre di oltre 50 tonnellate scolpite con precisione geometrica.

Come sta cambiando l’evoluzione sociale

L’importanza di Göbekli Tepe non si limita alla sua antichità, ma anche a ciò che rivela sull’evoluzione sociale dell’umanità. La sua costruzione richiedeva un’organizzazione impressionante, che implica l’esistenza di un gruppo di lavoratori specializzati, leader e una pianificazione rigorosa. Questo livello di complessità non avrebbe dovuto esistere in un’epoca in cui le società umane erano, in teoria, nomadi. Alcuni ricercatori suggeriscono che, prima di Göbekli Tepe, esistessero già società che avevano sviluppato tecniche architettoniche e organizzative avanzate, ma che scomparvero senza lasciare traccia.

Il potenziale che ci aspetta

Nonostante il suo impatto, solo una piccola parte di Göbekli Tepe è stata scavata, lasciando aperto il potenziale per ulteriori rivelazioni. Con circa il 95% del sito ancora sottoterra, gli archeologi sperano che futuri scavi forniscano indizi su chi abbia costruito questo luogo e perché abbia deciso di seppellirlo. Le prove suggeriscono che le prime civiltà umane erano più complesse e avanzate di quanto si credesse, e la portata di questa costruzione indica che c’è ancora molto da scoprire sui primi gruppi umani organizzati.

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Le immagini della cameretta dove Mark Samson ha fatto fuori Ilaria Sula

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Le immagini della cameretta dove Mark Samson ha fatto fuori Ilaria Sula

ShockNellaCameretta Le immagini esclusive che rivelano i segreti di un omicidio da brividi a Roma!

Immaginate di sbirciare in una scena del crimine che ha catturato l’attenzione di tutti: la cameretta dove un tragico evento ha sconvolto la capitale. Proprio come in un thriller, queste foto inedite portano alla luce dettagli che fanno sorgere mille domande, lasciando chiunque con il fiato sospeso. Cosa è successo davvero in quello spazio intimo e misterioso, e quali indizi potrebbero cambiare tutto?

I Detagli Inquietanti

Le immagini rivelano elementi che alimentano la curiosità: oggetti quotidiani che ora assumono un significato oscuro, in un ambiente che era destinato a essere ordinario. Esperti e osservatori si interrogano su come un luogo così comune possa trasformarsi in teatro di un dramma umano, attirando l’interesse di chi ama i misteri irrisolti.

Le Reazioni della Città

Roma è in fermento, con residenti e media che condividono teorie e dibattiti online, rendendo questa storia virale in un baleno. Che ci sia di più sotto la superficie? Non perderti i prossimi aggiornamenti su questa vicenda che sta catturando l’immaginazione collettiva.

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Alzheimer inizia anni prima dei sintomi: Scoperti i primi meccanismi nascosti

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Alzheimer inizia anni prima dei sintomi: Scoperti i primi meccanismi nascosti

AlzheimerMisteroRivelato: E se una proteina nascosta nel cervello fosse il primo indizio per svelare i segreti di una malattia che ruba i ricordi? Immagina di scoprire un tassello cruciale in un puzzle enorme, che potrebbe cambiare come affrontiamo il morbo di Alzheimer, la devastante condizione nota per la perdita di memoria e ancora avvolta da molti misteri biologici che stiamo solo iniziando a comprendere.

Gli astrociti e la proteina SFRP1 giocano un ruolo chiave in questo meccanismo appena scoperto. Ricercatori del Centro di Biologia Molecolare Severo Ochoa (CBM-CSIC-UAM) hanno identificato come queste cellule gliali, una volta considerate solo “aiutanti” dei neuroni, potrebbero scatenare i primi processi della malattia attraverso una produzione ‘eccessiva’ di SFRP1.

Nuovo meccanismo

In studi su modelli di topi, l’accumulo di SFRP1 è legato a processi infiammatori cronici e all’invecchiamento, bloccando l’enzima ADAM10 e disturbando la plasticità sinaptica. “Questo blocco genera uno squilibrio che deteriora la plasticità sinaptica, un meccanismo cellulare essenziale per formare e consolidare i ricordi che permette ai neuroni di regolare la loro connettività in risposta a diversi stimoli”, spiegano i ricercatori.

Potenziazione sinaptica a lungo termine

Alzheimer inizia anni prima dei sintomi: Scoperti i primi meccanismi nascosti

Questa proteina interferisce con la LTP, o ‘potenziazione sinaptica a lungo termine’, un processo fondamentale per l’apprendimento e la memoria, rafforzando le connessioni neuronali. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista Cell Reports, e secondo Guadalupe Pereyra, coautrice, “L’aumento di SFRP1 nelle fasi iniziali sembra agire come un motore attivo della patologia, non come un semplice accompagnatore di altri processi degenerativi”. Studiosi ora puntano a validare questi risultati sugli umani per aprire nuove strade terapeutiche.

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