Seguici sui Social

Cultura

ROMA ANTICA I Consualia e il Ratto delle Sabine

Pubblicato

il

ROMA ANTICA I Consualia e il Ratto delle Sabine

ROMA ANTICA I Consualia. Feste organizzate in onore del dio Conso, protettore del raccolto, e anniversario del tempio sotterraneo a lui dedicato. Il tempio veniva portato alla luce solo in questo giorno. Durante questa festa avvenne il ratto delle Sabine.

ROMA ANTICA I CONSUALIA

Le feste venivano celebrate il 21 agosto, durante il periodo del raccolto, e il 15 dicembre. Tutti i riti si svolgevano davanti a un altare sotterraneo del Circo Massimo, portato in superficie in occasione della festa. Alcuni di essi prevedevano delle corse di muli, mentre cavalli e asini restavano a riposare incoronati da ghirlande. Si legge in Tito Livio che i Consualia furono istituiti dallo stesso Romolo quando, con i giovani romani snobbati dalle genti vicine, organizzò il Ratto delle sabine.

LA FESTA

Secondo Plutarco, Romolo programmò il ratto per costituire l’inizio della fusione tra il popolo dei Romani e quello dei Sabini. Romolo al rifiuto dei Sabini, decise però di dissimulare il proprio risentimento e di allestire dei giochi solenni, chiamati Consualia e dedicati al dio Conso. Quindi ordinò ai suoi di invitare allo spettacolo i popoli vicini: dai Ceninensi, agli Antemnati, Crustumini e Sabini, questi ultimi stanziati sul vicino colle Quirinale. L’obiettivo era quello di compiere un gigantesco rapimento delle loro donne proprio durante lo spettacolo. Arrivò moltissima gente con figli, ma anche molte vergini e consorti, anche per il desiderio di vedere la nuova città.

IL RATTO DELLE SABINE

Romolo prese posto tra la folla ed al segnale convenuto, insieme ai suoi uomini, estrassero le spade e catturarono le figlie degli Antemnati, dei Ceninensi, dei Crustumini e dei Sabini, lasciando fuggire i loro padri, che abbandonarono la città promettendo vendetta. Alcuni raccontano che furono rapite solo trenta fanciulle, Valerio Anziate cinquecentoventisette, Giuba II seicentottantatré, mentre Plutarco stima non fossero meno di ottocento. A favore di Romolo depose il fatto che non venne rapita nessuna donna maritata, se si esclude la sola Ersilia, di cui ignoravano la condizione. Il ratto fu spiegato da Plutarco non tanto come un gesto di superbia, ma piuttosto come atto di necessità, al fine di mescolare i due popoli.

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK

ROMA – CHIUSO PER VERIFICHE STRUTTURALI PONTE DELLA SCAFA

Pubblicità facebook

Cultura

Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Pubblicato

il

Fantarcheologia: queste città sono esistite davvero?

Fin dall’antichità l’uomo ha dedicato una parte importante della propria vita al pensiero e all’astratto. Un pensiero che ha dato vita a miti e leggende di cui parliamo e di cui cerchiamo le tracce ancora oggi, a metà del terzo decennio del nuovo millennio. È proprio questo il campo in cui si muove una branca dell’archeologia: la ricerca di testimonianze relative alle città e civiltà perdute. Oggi parleremo proprio di questo e proveremo a capire se questi miti hanno un fondo di verità.

Nel 360 a.C. Platone narrò nel suo dialogo “Timeo” di un’isola sconfinata, grande quanto Libia e Asia messe insieme, situata vicino alle Colonne d’Ercole. Più che un’isola un vero e proprio continente che noi abbiamo imparato a conoscere col nome di Atlantide. Per il filosofo greco, quella di Atlantide era una società ideale fatta di uomini lontani dalle debolezze “umane” e con una struttura formata da tre cerchi di terra e tre cerchi d’acqua. A dominare la scena erano dieci re che, sotto incarico di Poseidone, prendevano decisioni amministrative in piena armonia. Purtroppo, però, secondo la leggenda, i dieci si fecero corrompere dalla cupidigia scatenando l’ira di Zeus che riversò sulla città terremoti e diluvi che la sommersero per sempre.

Un’altra città che ha dato vita a miti e leggende e di cui si parla ancora oggi anche grazie a slot come El Dorado: The City of Gold e film come La Strada per El Dorado di Dreamworks, è la celebre “città dell’oro” Azteca. Secondo il mito l’El Dorado era una terra abbondante di ricchezze in cui l’uomo vedeva soddisfati i suoi bisogni senza sofferenza e senza bisogno di lavoro. C’è anche chi sostiene che si trovasse proprio qui la fonte dell’eterna giovinezza. Almeno è quello che credevano i conquistadores provenienti dalla Spagna che per cercarla si resero protagonisti di scorrerie e nefandezze di ogni tipo contro le popolazioni locali.

Tutti noi abbiamo ben presenti le incredibili sculture presenti nell’Isola di Pasqua, nel cuore del pacifico. In pochi sanno, invece, che la civiltà di Rapa Nui, venne fondata da navigatori polinesiani intorno al quarto secolo Dopo Cristo e che prosperò sfruttando le risorse naturali e faunistiche della zona. A conferma di questa tesi ci sono recenti scoperte archeologiche. Ne esistono poche, invece, della tesi contrapposta che sostiene che quando arrivarono sull’isola nel 1700, gli europei vi trovarono soltanto un territorio semi-deserto con una popolazione locale ridotta alla fame.

Ancora più avvolta nelle nebbie del mito è la civiltà di Lemuria che, si dice, fosse addirittura più antica di Atlantide. La leggenda di Lemuria è però molto più recente e risale al 19esimo secolo, periodo in cui alcuni studiosi ipotizzarono l’esistenza di un continente scomparso che avrebbe messo in comunicazione il Madagascar, l’India e L’Australia. Su chi la abitasse, su come fosse gestita e su quali piante e animali vivessero a Lemuria non esistono testimonianze storiche ma soltanto leggende estremamente suggestive.

Storia simile a quella di Lemuria è quella di Mu, un altro sconfinato territorio oggi scomparso e localizzato nel cuore dell’Oceano Pacifico. Anche in questo caso le principali leggende legate a Mu risalgono al 19esimo secolo e vanno ascritte all’opera di Augustus Le Plongeon, esploratore che dichiarò di aver trovato tracce Maya che parlavano di un’antica civiltà, quella di Mu appunto, che avrebbe avuto un impatto forte sulle popolazioni dell’Egitto e del Centro America. Purtroppo, però, le scritture di Le Plongeon non hanno trovato riscontri, né tantomeno prove archeologiche o testimonianze di sorta.

Non mancano miti e leggende di civiltà perdute anche nelle fredde terre del Nord e nelle regioni polari. Le due più note sono quelle legate a Iperborea e Thule, due regni di cui si hanno le prime testimonianze nelle opere di Erodoto e Plinio il Vecchio. Testimonianze che definiscono Iperborea come una terra abitata da entità vicine alle divinità e in cui regnavano serenità e ricchezza e Thule come un’isola localizzata ai confini delle terre note e popolata da popoli di guerrieri fieri e coraggiosi.

Continua a leggere

Attualità

Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Pubblicato

il

Domenica delle Palme 2024: significato dei rametti d’ulivo benedetti

Oggi, 24 marzo, si celebra la Domenica delle Palme, festa della tradizione cattolica che precede la Pasqua e ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La data di questa festività varia ogni anno in base alla fine della Quaresima.
La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua e si ispira alla festa ebraica di Sukkot, la “Festa delle Capanne”, durante la quale si ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, accolto dalla folla con rami di palma o ulivo come simbolo di vittoria e pace.
La festa è osservata da cattolici, ortodossi e alcune Chiese Protestanti, ed è nota anche come la domenica della “Passione del Signore”.

La Domenica delle Palme commemora l’ultimo ingresso di Gesù a Gerusalemme prima della sua morte, quando fu accolto dalla folla agitando rami di palma e fu salutato con Osanna. Questo segna l’inizio della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che culminano con la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo.
Durante la celebrazione della Domenica delle Palme, si benedicono i rametti di ulivo o palma, simboli di acclamazione, trionfo e immortalità di Cristo. Questi rametti vengono poi distribuiti ai fedeli durante la messa speciale dedicata alla ricorrenza.

La liturgia della Domenica delle Palme prevede la lettura della Passione di Gesù tratta dai Vangeli di Marco, Luca, e Matteo. La lettura viene fatta da tre persone che impersonano Cristo, il cronista e il popolo, e narra l’arresto, il processo giudaico e romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura di Gesù.

Dopo la messa della Domenica delle Palme, i fedeli hanno l’usanza di portare a casa i rametti di ulivo benedetti, che vengono utilizzati per benedire la tavola imbandita prima del pranzo pasquale. I rametti diventano poi dei sacramentali, protetti dal diritto canonico, e possono essere seppelliti o riportati in chiesa per essere bruciati in vista della celebrazione del Mercoledì delle ceneri. Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che si conclude con il Giovedì Santo.

Fonte

Continua a leggere

Cultura

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

Pubblicato

il

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo 34-36 19 marzo- 15 aprile 2024.

I mostri sacri del design osservati e stravolti dallo sguardo di un giovane artista neurodivergente. Tommy Nicoletti trasforma, nei suoi “pupazzi ballerini”, dieci oggetti tra i più noti e iconici dei designer simbolo del ‘900.

Le produzioni intangibili di Le Corbusier, Zanotta, Castiglioni, Magistretti e altri vengono così destrutturate e reinventate per la mostra “Casa Ribelle”, promossa da Cargo, che sarà inaugurata a Roma il 19 marzo e andrà avanti fino al 15 aprile.

Negli spazi dello store romano del brand, saranno esposte le dieci stampe delle riletture di Tommy della lampada Arco Flos di Achille and Pier Giacomo Castiglioni, della lampada Eclisse di Artemide, disegnata da Vico Magistretti, dello sgabello Mezzadro di Zanotta, creato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, della macchina per scrivere Lettera 22 di Olivetti, della Radio.cubo 50 di Brionvega, opera di Zanuso e Sapper, della poltrona da riposo Chaise Longue di Le Corbusier, del sacco poltrona di Zanotta, della Piaggio Vespa, la Moka Bialetti e della Panton Chair di Vitra.

In occasione dell’opening, Tommy si dedicherà a un “live painting”, mentre Mauro Bacchini, architetto e amministratore delegato di Cargo, assieme al giornalista Gianluca Nicoletti, padre di Tommy e presidente della Fondazione Cervelli Ribelli, terranno un breve talk su come il design possa essere reinterpretato da una mente gioiosamente fuori standard.

Quella di Tommy è un’operazione di inconsapevole desacralizzazione– spiega Gianluca Nicoletti- Il suo sguardo privo di pregiudizio mette in crisi l’immutabilità iconica dell’oggetto di design. I modelli a cui si è ispirato in questo progetto sono tutti oggetti unici, ma predestinati a essere riprodotti in serie. In ogni espressione artistica di Tommy c’è invece una sorta di istinto “ipercubista”, una capacità di individuare e descrivere imprevedibili sviluppi in dimensioni parallele di ogni realtà condivisa da menti neurotipiche.” “La divergenza si può misurare rispetto ad uno standard di normalità?– Mauro Bacchini- Quanti umani ho incontrato tanti diversi ho conosciuto. Anche gli autistici non fanno eccezione: tanti autistici tanti modi di essere divergenti.

Ho l’impressione che i normali, se esistono, abbiano un debito di riconoscenza verso chi diverge. Prosegue Bacchini commentando le opere che ha scelto di esporre a Cargo: “La divergenza è veramente indispensabile al progresso della specie? Guardare le cose in modo divergente serve a trovare nuove soluzioni? Credo proprio di sì. Tommy ce lo insegna smontando alcune “icone” del design. La sua matita non si adatta ai luoghi comuni ma cerca una interpretazione diversa, irrispettosa e ribelle. Ne risultano immagini giocose ma soprattutto dissacranti. Tommy osserva sornione le cose che glialtri ammirano fino alla idolatria e si diverte a renderle buffe a farne dei giochi, delle vignette surreali, reinventandone la forma e il significato. E questa non è forse arte?

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 marzo al 15 aprile. Le stampe, acquistabili presso Cargo Roma, saranno successivamente esposte anche a Milano durante il Fuorisalone, presso High-tech in piazza XXV Aprile n.12. Da Cargo Roma verrà inoltre allestito un corner per acquistare i prodotti realizzati da Tommy in collaborazione con il brand Essent’ial.

Tommaso Nicoletti (Tommy) comunica con colori e pennelli il suo universo di “cervello ribelle”. Tommy ha prodotto negli ultimi due anni più di centoventi quadri, realizzati con la tecnica dell’acrilico su tela, assieme a centinaia di disegni realizzati con tecniche miste e grafica digitale. Oltre alla pittura, che lo impegna in un quotidiano percorso di ricerca, Tommy sta prestando la sua creatività alla realizzazione di accessori per il mercato del fashion, ceramiche e oggetti di design.

Tommy lavora e produce nell’HubLab della “Fondazione Cervelli Ribelli” in via Tommaso Gulli a Roma. Chi lo segue confida che il suo lavoro possa rappresentare uno stimolo a riconoscere il concreto diritto di cittadinanza a tutti quelli come lui: “esseri di poche parole e con pensieri assai colorati che, come pupazzi ballerini, saltellano su sedie e tavolini”

Continua a leggere

Cultura

Giacomo Matteotti, il ricordo e l’omaggio. La mostra di un grande uomo ucciso da Mussolini

Pubblicato

il

Giacomo Matteotti: ricordo, omaggio, mostra

A Palazzo Braschi a Roma si celebra il percorso umano e politico di Giacomo Matteotti con una mostra in occasione del centenario della sua morte. Questa mattina, davanti al monumento dedicato a lui sul lungo Tevere, è stata deposta una corona in suo onore da Nicolas Schmidt, commissario europeo lussemburghese al lavoro e ai diritti sociali, in visita al Monumento insieme alla segretaria del Pd, Elly Schlein, e ad altri politici come il deputato dem Giuseppe Provenzano e il segretario del PSI Enzo Maraio.

La mostra dal titolo “Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della Democrazia” al museo di Roma, permette di ripercorrere la vita del leader socialista dall’inizio della sua carriera politica fino alla tragica fine. Matteotti era noto per il suo impegno per la democrazia e la sua opposizione al regime fascista, che aveva riconosciuto come totalitario sin dalle prime battaglie. L’esposizione curata da Mauro Canali con il coordinamento di Alessandro Nicosia, presenta materiali inediti e documenti originali che permettono di comprendere meglio la sua figura e il suo ruolo storico.

La mostra è divisa in quattro sezioni che raccontano diversi aspetti della vita di Matteotti: dalla sua gioventù e l’impegno politico locale, alla sua crescente importanza a livello nazionale come deputato e segretario del Partito Socialista Unitario, fino al sequestro e all’omicidio perpetrato dal regime fascista nel 1924. L’ultima sezione si concentra sul lascito di Matteotti come simbolo della resistenza al fascismo e della difesa della democrazia.

Fonte

Continua a leggere

Cultura

Eccezionale scoperta a Roma. La Porticus Minucia, dove il grano veniva dato al popolo

Pubblicato

il

Eccezionale scoperta: Porticus Minucia, luogo di distribuzione grano a Roma

Durante la ristrutturazione dell’edificio situato a Palazzo Lares Piermarini, via delle Botteghe Oscure 46, nel cuore di Roma, per la realizzazione di un hotel 5 stelle della linea Radisson Collection, è stata effettuata un’importante scoperta archeologica: il ritrovamento di una parte della Porticus Minucia.

La Porticus Minucia, un quadriportico realizzato in epoca repubblicana da Minucio Rufo, era uno dei luoghi più importanti per il popolo romano, dove venivano distribuiti gratuitamente grano alla plebe. Costruita dopo il trionfo del 106 avanti Cristo sugli Scordisci, una popolazione Balcanica, la struttura era attiva fino al III secolo dopo Cristo e presentava un doppio colonnato, templi e fontane.

I resti archeologici della Porticus Minucia sono stati rinvenuti durante la ristrutturazione dell’edificio grazie alla collaborazione tra Finint Investments e la Soprintendenza Speciale di Roma. I reperti saranno visitabili al piano interrato dell’hotel con un video multimediale che propone una ricostruzione tridimensionale della struttura.

I resti consistono in due file di grandi blocchi in peperino di epoca imperiale, che segnano con precisione il limite orientale della Porticus. Le decorazioni in alzato ritrovate sono di grande interesse poiché non erano mai state rinvenute prima. Daniela Porro , Soprintendente Speciale di Roma, ha sottolineato l’importanza scientifica del ritrovamento e il lavoro di collaborazione tra enti privati e la Soprintendenza per valorizzare i reperti.

Lo scavo è stato condotto sotto la direzione dell’archeologa della Soprintendenza Marta Baumgartner tra maggio e luglio del 2020. La scoperta dei muri e delle decorazioni marmoree della Porticus Minucia è considerata un motivo di orgoglio per gli archeologi e rappresenta una nuova conoscenza riguardo alla struttura e alla sua ubicazione precisa.

Fonte

Continua a leggere

Cultura

Velletri, pronta per la 28ª edizione della Festa delle Camelie

Pubblicato

il

Velletri, pronta per la 28ª edizione della Festa delle Camelie

Velletri si prepara ad accogliere con entusiasmo la tanto attesa Festa delle Camelie, un evento che celebra lo splendido fiore giapponese e che è diventato un appuntamento imprescindibile per la città. Organizzata dalla Fondazione De Cultura e patrocinata dal Comune di Velletri e dalla Regione Lazio, la manifestazione, giunta alla sua ventottesima edizione, si svolgerà dal 15 al 17 marzo 2024 e promette un programma ricco e coinvolgente.

La camelia, con il suo fascino e la sua eleganza, trova in Velletri un ambiente ideale per esprimersi al meglio. Il genere Camellia, con le sue varietà di arbusti sempreverdi, con foglie lucide e fiori dai colori vibranti, sarà il protagonista indiscusso di questa festa. Dai classici rossi e bianchi ai delicati toni rosei, i fiori di camelie incanteranno i visitatori con la loro bellezza e varietà.

Il cuore del centro storico di Velletri sarà animato da esposizioni floreali, opere d’arte, concerti e degustazioni, offrendo un’esperienza multisensoriale indimenticabile. Grazie alla collaborazione di importanti realtà del territorio, come Banca Popolare del Lazio, Class Auto e Beccia Prati, la manifestazione si arricchirà di allestimenti creativi e di stand enogastronomici, trasformando le strade della città in un vero e proprio giardino incantato.

L’inaugurazione ufficiale avverrà il venerdì 15 marzo con un convegno tecnico, seguito da un weekend ricco di eventi e attività per tutti i gusti. Il centro storico sarà adornato da composizioni floreali a tema camelia, mentre in Piazza Caduti sul Lavoro si concentreranno i concerti e gli spettacoli, accompagnati da delizie culinarie locali.

Chiara Ercoli, Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Velletri, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento, sottolineando l’importanza di preservare le tradizioni locali e promuovere la cultura del territorio. Anche Paolo Felci, Assessore al Turismo e Spettacolo, ha invitato tutti i cittadini a partecipare numerosi, evidenziando l’impegno dell’amministrazione nel rendere la Festa delle Camelie un momento indimenticabile per la città.

Infine, Guido Ciarla, presidente della Fondazione De Cultura, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le varie parti coinvolte nell’organizzazione dell’evento e l’orgoglio nel contribuire alla sua realizzazione, auspicando che la Festa delle Camelie possa diventare un appuntamento di richiamo per turisti e visitatori, valorizzando l’identità e la storia di Velletri attraverso la bellezza dei suoi fiori.

Continua a leggere

Cultura

L’Aquila capitale italiana della cultura 2026. La candidatura ufficiale

Pubblicato

il

L’Aquila capitale italiana della cultura 2026. La candidatura ufficiale

Il progetto “L’Aquila Città Multiverso” è la proposta che lancia la candidatura del capoluogo d’Abruzzo per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026. L’Aquila si presenta come una delle 10 finaliste con un ambizioso programma di sperimentazione artistica volto a creare un modello di rilancio socioeconomico basato sulla cultura, puntando a proiettare la città, insieme a Rieti e ai Comuni del Cratere, verso un futuro fondato su quattro pilastri: coesione sociale, benessere, innovazione e sostenibilità ambientale.

Il sindaco Pierluigi Biondi ha sottolineato che “L’Aquila Capitale della Cultura 2026 è innanzitutto un sogno, quello di vedere riconosciuto il grande percorso di ricostruzione e di valorizzazione della tradizione culturale che caratterizza la città. La nostra candidatura è una sfida coraggiosa che testimonia il nostro impegno nel promuovere la rinascita della città moderna.”

Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta, presente alla presentazione a Roma al Mic del Premio Letterario Gioacchino Volpe, ha commentato: “L’Aquila ha saputo fare della conservazione della sua memoria uno degli elementi fondamentali del suo cammino di rinascita. Merita pienamente di essere Capitale della Cultura.”

Il giornalista Bruno Vespa, membro della giuria del Premio letterario Gioacchino Volpe, ha ricordato: “L’Aquila e gli aquilani si meritano questo riconoscimento dopo aver affrontato e superato le difficoltà causate dal terremoto del 2009. È giunto il momento di celebrare la ricchezza culturale e storica di questa città.”

Antonio Polito, anch’egli membro della giuria del premio letterario, ha espresso il suo sostegno alla candidatura dell’Aquila come Capitale della Cultura 2026, sottolineando l’importanza della città nel panorama culturale italiano e la sua incredibile capacità di rinascita dopo la tragedia del terremoto. “L’Aquila è un centro di devozione importante nella storia cristiana e gode di una vivace vita culturale grazie all’attività di gruppi e associazioni locali. Per tutte queste ragioni, forza L’Aquila.” Fonte

Continua a leggere

Cultura

Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

Pubblicato

il

Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

Il Mercoledì delle Ceneri del 2024 e le sue tradizioni religiose

Oggi si celebra il Mercoledì delle Ceneri, un giorno importante nel rito cattolico che segna l’inizio della Quaresima, un periodo di digiuno e penitenza che si conclude con l’arrivo della Pasqua. In questa giornata, la Chiesa cattolica chiede ai suoi fedeli di astenersi dal consumo di carne.

Il Mercoledì delle Ceneri segue il Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale, e da avvio al periodo di Quaresima che terminerà la prossima domenica 31 marzo con i festeggiamenti della Pasqua. Nonostante non sia un giorno festivo dal punto di vista civile, ha una grande importanza religiosa. Durante questa giornata si pratica il rito dell’imposizione delle ceneri, simbolo della penitenza e del digiuno.

Nella liturgia cattolica e in altre Chiese Cristiane, il Mercoledì delle Ceneri rappresenta un momento di purificazione e veglia. Durante la Messa, il sacerdote impone le ceneri sacre e benedette ottenute bruciando i rami d’ulivo dell’anno precedente, sulla testa dei fedeli. È un gesto che ricorda la transitorietà della vita terrena, come recita il Genesi: “Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”.

I fedeli sono chiamati a fare penitenza osservando il digiuno e astenendosi dalla carne. Questa tradizione è legata alle pratiche bibliche del digiuno, che prevedevano l’astensione dal consumo di carne di animali a sangue caldo. Questa pratica viene poi estesa a tutti i venerdì del periodo quaresimale.

Il Mercoledì delle Ceneri è un giorno di penitenza dedicato alla preparazione spirituale e non è considerato festivo. Infatti, non è segnato in rosso sul calendario civile e non prevede un riposo ufficiale dal lavoro.

La Quaresima secondo il rito romano inizia con il Mercoledì delle Ceneri, mentre per il rito ambrosiano, il Mercoledì delle Ceneri è ancora parte del Carnevale e la Quaresima inizia solo la domenica successiva. La Quaresima è un momento di preparazione alla Pasqua, che celebra la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo.

Per la Chiesa romana, la Quaresima è un periodo di astinenza totale, un’importante preparazione per la Pasqua. In questo caso si contano 40 giorni a ritroso dal Sabato Santo, escludendo le domeniche e arrivando fino al Mercoledì delle Ceneri.

Continua a leggere

Cultura

Anno scolastico 2024/2025, La domanda per i licei cala. Le preferenze degli studenti

Pubblicato

il

Domanda per liceo classico e scientifico cala: ragazzi preferiscono linguistico, artistico, tecnico – dati iscrizioni 2024/2025

I dati preliminari sulle iscrizioni per l’anno scolastico 2024/2025, rielaborati dal ministero dell’Istruzione e del Merito, mostrano che il liceo scientifico ha registrato un leggero calo nelle preferenze. Tuttavia, questo istituto continua a registrare ancora un eccesso di iscrizioni. Al contrario, i licei linguistici, artistici, e quelli di scienze umane hanno notato un incremento nelle iscrizioni. In particolare, l’istituto tecnico mostra un significativo balzo in avanti, passando dal 23% di preferenze dello scorso anno al 23,5% quest’anno. Tali variazioni di preferenze nelle iscrizioni sono significative in una regione come il Lazio, che comprende decine di migliaia di studenti.

Questi dati provengono dalle domande di iscrizioni inserite dalle famiglie sul sito del ministero dell’Istruzione e del Merito, nel quale era possibile inserire le domande fino al 10 febbraio. Il Lazio si riconferma come la regione con il numero più alto di preferenze per i licei, con il 69,3% degli studenti attualmente in terza media che lo frequenteranno a partire da settembre. C’è stato però un piccolo calo rispetto all’anno precedente, quando il liceo è stato scelto dal 69,7% degli studenti.

Nel caso del liceo scientifico, le preferenze sono passate dal 22% al 21,9%, una diminuzione minima, ma significativa dopo anni di crescita costante. Questo calo potrebbe essere dovuto a difficoltà logistiche da parte delle scuole nel gestire un così grande numero di iscrizioni. Alcuni istituti, come il Mamiani, continuano ad avere un eccesso di iscrizioni, con circa cinquanta studenti in più.

Il liceo classico, purtroppo, continua a perdere consensi, con un trend in discesa costante negli ultimi anni. Quest’anno le preferenze per il liceo classico sono scese all’8,7% dal 9,2% dell’anno precedente. Considerato come impegnativo a causa dello studio di due lingue antiche, le iscrizioni sono rimaste stabili in molte scuole come il Visconti e l’Orazio.

Mentre, le iscrizioni per il liceo linguistico sono aumentate, registrando il 10,7% di preferenze, ovvero un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Il liceo delle scienze umane è rimasto quasi stabile, con l’11,6% degli studenti attualmente in terza media che hanno optato per questo istituto, lo 0,2% in meno rispetto all’anno scolastico 2023/2024.

L’istituto artistico ha perso un po’ di terreno, passando dal 5,2% al 4,8% di preferenze. Al contrario, l’istituto tecnico ha guadagnato il 5% di preferenze in più rispetto all’anno scorso, nonostante il Lazio sia l’ultima regione in termini di domande per questo istituto. Quest’anno, il 14,9% dei ragazzi ha scelto il settore tecnologico, principalmente l’informatica e le telecomunicazioni, seguite da elettronica ed elettrotecnica, mentre l’8,6% hanno optato per il settore economico, amministrazione, finanza, marketing e turismo.

Infine, il Lazio ha il minor numero di domande per il liceo professionale, scelto solo dal 7,3% dei giovani di terza media. L’indirizzo preferito di questa categoria rimane l’istituto alberghiero.

Fonte

Continua a leggere

Attualità

Ritrovata stele a Villa Ada: dedica del bosco alla regina Elena di Savoia

Pubblicato

il

Ritrovata stele a Villa Ada: dedica del bosco alla regina Elena di Savoia

Durante i lavori di riqualificazione di Villa Ada, uno dei parchi pubblici più grandi di Roma, è stato ritrovato un pezzo storico. Si tratta di un cippo di marmo, intitolato a Regina Elena di Savoia, moglie del re Vittorio Emanuele III. Questa targa storica fu posizionata nel parco nel 1902, durante la ‘Festa degli Alberi’.

La ‘Festa degli Alberi’ fu istituita ufficialmente in tutte le città italiane con un Regio Decreto del 2 Febbraio 1902. Lo scopo di questa celebrazione era di creare un evento educativo sul valore della tutela delle risorse naturali, in particolare, del patrimonio forestale. Nel primo aprile dello stesso anno si tenne la cerimonia di intitolazione del ‘Bosco della Regina Elena’. In quell’occasione, furono piantati centinaia di cedri dell’Himalaya e fu inaugurato il cippo di marmo dedicato alla regina Elena.

Nonostante le ricerche, questo prezioso manufatto storico non era stato mai ritrovato fino a questo momento. La ragione è che era stato cercato nel posto sbagliato. Profondamente nascosto tra la fitta vegetazione di una zona della Villa, il cippo di marmo è stato finalmente riportato alla luce. Questa stele misura circa due metri di altezza e novanta centimetri di larghezza, e su di essa è incisa un’iscrizione.

L’iscrizione dice: “Prima del giorno precedente alle calende di aprile, nell’anno 1902, sotto il regno di Vittorio Emanuele III, re, e della regina Elena, augusta, con favorevoli auspici, in presenza di numerosi testimoni, è stato stabilito piantare alberi lungo il pendio presso gli Antemnati e chiamare la foresta nascente con il nome della regina Elena, nella speranza di un beneficio civile e di un miglioramento del territorio”.

L’assessora all’Ambiente di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, ha commentato il ritrovamento: “Il rinvenimento della stele celebra la creazione del bosco di Monte Antenne, conosciuto come il bosco della regina Elena. È un’importante testimonianza storica di una delle più belle ville di Roma”. Questa scoperta è stata resa possibile grazie a un progetto di riqualificazione del patrimonio vegetale e degli edifici storici della villa, che prevede investimenti per oltre 14 milioni di euro.

Infine, l’assessora Alfonsi ha espresso il suo ringraziamento a Lorenzo Grassi per il suo contributo all’identificazione del reperto e per aver fornito la documentazione, corredata dalle foto storiche della stele.

Fonte

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA