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Salvini non accetta le scuse e accusa Claviere come vergogna internazionale

Salvini non accetta le scuse e accusa Claviere – Lo accusa di essere una vergogna internazionale
Salvini non accetta le scuse e accusa Claviere – Le dichiarazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Lasciare che degli immigrati stiano in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente, sono stati abbandonati in quel posto. Credo sia un’offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese, quanto accaduto a Clavaire e mi domando come se gli organismi internazionali – a partire dall’Onu fino all’Europa – non pensino sia “schifoso” lasciare degli uomini in una zona isolata, senza alcun aiuto da parte di nessuno e senza segnalazioni. Chi erano questi immigrati? Da dove venivano? Come mai sono stati lasciati lì da soli, abbandonati? E ancora: per la civile Parigi e’ normale scaricare delle persone nei boschi? Come mai i francesi parlano di ‘gendarmi che non conoscevano la strada’, quando invece il furgone e’ rientrato nel proprio paese a tutta velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo alla questione. Siamo di fronte a una vergogna internazionale, e il signor Macron non puo’ far finta di nulla. Non accettiamo le scuse”.
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Roma, senzatetto massacrato da parcheggiatori abusivi: aveva difeso una famiglia di turisti

“Ho solo sentito le urla, poi il buio. È stato orribile”.
Sono le poche parole pronunciate da un uomo di 45 anni, senzatetto molto conosciuto nel quartiere Esquilino, oggi ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Umberto I. Sabato 22 giugno, è stato brutalmente aggredito da due parcheggiatori abusivi per aver preso le difese di una famiglia di turisti che si era rifiutata di pagare il parcheggio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura, l’aggressione è avvenuta intorno alle 17 nei pressi di piazza Vittorio: i due uomini si erano avvicinati a una coppia di visitatori stranieri pretendendo denaro per la sosta. Al loro rifiuto, i toni si sono alzati e il senzatetto è intervenuto, cercando di difendere i turisti.
La sua azione ha però innescato la furia dei due malviventi: uno di loro lo ha colpito ripetutamente alla testa con una borraccia di metallo, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. A dare l’allarme è stato un passante, mentre i turisti, comprensibilmente scossi, si sono rapidamente allontanati dal luogo dell’aggressione.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Esquilino e i soccorritori del 118, che hanno trasportato d’urgenza l’uomo in ospedale. Le sue condizioni sono serie: ha riportato un trauma cranico importante e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico nei prossimi giorni.
Grazie alle testimonianze raccolte e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, uno degli aggressori è stato identificato e fermato in via Daniele Manin. Si tratta di un cinquantenne, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e condotto nel carcere di Regina Coeli. È ancora caccia al secondo aggressore, attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.
L’episodio ha suscitato profonda indignazione nel quartiere, dove la vittima è conosciuta e rispettata. La sua scelta di intervenire a tutela di una famiglia indifesa, nonostante la propria condizione di estrema fragilità sociale, rappresenta un atto di grande dignità e coraggio civile.
Ci si interroga ora su come sia possibile che, in pieno centro a Roma, un gesto di altruismo venga punito con una violenza inaudita e su quanto sia tollerata ancora la presenza di parcheggiatori abusivi nelle zone turistiche.
La speranza è che non solo venga fatta piena giustizia, ma che quest’uomo, che ha avuto il coraggio di opporsi all’illegalità, non venga dimenticato una volta spente le luci della cronaca.
Roma e dintorni
Spallanzani-Aeronautica, strategie di allerta da adottare in caso di epidemie

Strategie di allerta da adottare in caso di epidemie, dalla collaborazione tra l’Inmi Spallanzani di Roma e Aeronautica militare un corso pratico sulle emergenze infettive che richiedono alto isolamento. L’Istituto ha ospitato le due giornate inaugurali del corso, un ciclo di sei incontri che si concluderà a novembre e che avrà come protagonista anche l’Aeronautica Militare nella sede di Pratica di Mare.
Il corso, di cui sono responsabili scientifici Laura Scorzolini per lo Spallanzani e il colonnello Marco Lastilla per l’Aeronautica Militare, si propone di fornire un approfondimento teorico-pratico sugli aspetti clinici, diagnostici, organizzativi e di sanità pubblica relativi alla gestione delle infezioni ad alto rischio biologico. L’obiettivo formativo è lo sviluppo di competenze avanzate per la gestione intra ed extraospedaliera di tali patologie, attraverso l’integrazione di attività didattiche frontali con moduli pratici, esercitazioni tecnico-operative e simulazioni di scenari realistici. Particolare enfasi sarà posta sull’organizzazione e sull’impiego delle risorse per il trasporto sanitario in alto biocontenimento, in ambito sia terrestre che aeromedico.
Come spiegato dalla Laura Scorzolini e dal Marco Lastilla, “Questo corso è stato creato perchè viviamo in un’epoca in cui la salute pubblica è costantemente messa alla prova da minacce nuove e complesse. Fattori globali come cambiamenti climatici, disastri naturali, migrazioni forzate e tensioni geopolitiche stanno modificando profondamente l’ecosistema salute. Questi elementi contribuiscono in modo diretto e indiretto alla comparsa o allo spillover di virus emergenti, facilitando il passaggio di patogeni all’uomo e accelerando la diffusione di malattie infettive in contesti vulnerabili. Infatti, negli ultimi decenni, l’emergere di nuove malattie infettive ad alto impatto sociale come Ebola, Sars, Mers, Mpox e la pandemia da Sars-CoV-2 ha evidenziato la vulnerabilità dei sistemi sanitari e la necessità di una risposta rapida, coordinata e competente. Alcune patologie infettive, per la loro alta contagiosità, severità clinica e potenziale epidemico, richiedono misure di isolamento elevato, strutture dedicate e competenze specifiche da parte degli operatori sanitari. In questo contesto, la formazione continua e multidisciplinare è uno strumento essenziale per garantire il riconoscimento tempestivo dei casi sospetti o confermati, l’adozione di misure di contenimento efficaci e appropriate, l’attivazione di procedure di allerta rapida in coordinamento con le autorità sanitarie locali, nazionali e internazionali, la gestione sicura del paziente in strutture adatte, la protezione degli operatori sanitari e della popolazione”.
Il programma formativo prevede la trattazione sistematica dei seguenti ambiti tematici: Criteri di identificazione precoce, classificazione e definizione delle infezioni a rischio epidemico/pandemico; strategie di isolamento, contenimento e utilizzo appropriato dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) ad alto livello di protezione; progettazione e gestione di percorsi clinico-assistenziali dedicati, inclusa la logistica sanitaria in contesti ad alta criticità; simulazione di scenari complessi di allerta epidemica e risposta operativa multidisciplinare, con utilizzo di attrezzature di biocontenimento e procedure di decontaminazione.
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