Cronaca
ROMA Il ‘Concerto per l’infanzia’ dei Carabinieri

ROMA ‘Concerto per l’infanzia‘. Musica e solidarietà nella Sala Polifunzionale della Caserma Orlando De Tommaso. L’appuntamento è per oggi alle 18.45.
Il ‘Concerto per l’infanzia‘ dei Carabinieri. Presentata da Giancarlo Magalli e diretta dal maestro Danilo Di Silvestro ad esibirsi sarà la Fanfara della Legione Allievi Carabinieri. La Fanfara sarà accompagnata dal coro delle voci bianche dell’Istituto Benedetto Croce di Pescasseroli diretto dal maestro Anna Tranquilla Neri e si avvalerà della partecipazione straordinaria del tenore Roberto Lenoci e delle soprano Michela Varvaro e Irene Galentino. Il repertorio prevede l’esecuzione di brani per bambini e ragazzi. Alla serata saranno presenti alcune scolaresche e gli orfani dei militari dei carabinieri.
Proprio all’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari dell’Arma e alla Fondazione Città della Speranza di Padova, realtà veneta che sostiene la ricerca sulle malattie pediatriche, saranno devoluti i proventi della distribuzione del libro ‘Never lose hope. Mai perdere la Speranza’. Testo scritto dal generale Carmine Adinolfi, ora in pensione. Il libro è stato già presentato con successo nelle scuole dell’Arma e in varie altre realtà. L’evento è stato promosso dallo stesso autore e organizzato dal comando generale dell’Arma e dalla Legione Allievi come sempre attenti alle problematiche sociali dei più deboli. E specialmente, come in questo caso, ai bambini della Città della Speranza di Padova ed ai ragazzi delle famiglie dei carabinieri.
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La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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