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Riciclava minicar e poi le usava per falsi sinistri: recuperati 243.000 euro

MONTEROTONDO – Riciclava minicar e poi le usava per falsi sinistri, arrestato
Riciclava minicar – Il GIP del Tribunale di Tivoli ha emesso un ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari un 66enne di Fonte Nuova, con precedenti, per riciclaggio, ricettazione e truffa ai danni di compagnie assicurative. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Monterotondo ne hanno eseguito l’arresto sono un’operazione che si è svolta a Monterotondo che gli ha permesso di recuperare alcuna merce rubata.
Hanno proceduto alla perquisizione di alcuni garage siti in via Boccaccio di Tor Lupara, rinvenendo ben 12 mini car di diverse marche, di cui 4 sono risultate rubate negli ultimi mesi nella Capitale e una nel comune di San Felice a Circeo, mentre le altre 8 sono risultate coinvolte in altrettanti sinistri stradali falsi. Nella circostanza, i Carabinieri, oltre a numerosi libretti di circolazione in bianco, targhette in metallo con stampigliati numeri di telai, e modulistica per sinistri, hanno rinvenuto occultata in un armadietto la somma in contanti di 243.000 euro, che è stata sequestrata in attesa di confisca, in quanto provento di attività illecita, tra l’altro, la cui disponibilità non è risultata giustificabile alla luce delle indagini fiscali e bancarie svolte.
Le investigazioni hanno consentito di scoprire come l’uomo, dopo essersi procurato l’autovettura oggetto di furto, sostituiva le placchette su cui sono stampigliati i codici identificati originali con quelli riconducibili ad altri quadricicli per poi utilizzare la vettura, con la complicità di correi, in falsi sinistri stradali. Ad oggi, infatti, è stato accertato che il danno a carico delle assicurazioni ammonta ad oltre 50.000 euro. Sono in corso ulteriori accertamenti dei Carabinieri, al fine di verificare se i veicoli sequestrati siano coinvolti in altre truffe.
Roma e dintorni
Roma, bambina di 9 anni in casa tra droga e rifiuti: salvata grazie a segnalazione su YouPol

(Adnkronos) – Viveva in casa con il papà e un suo collega in affari, circondata da rifiuti e droga. Una bambina di 9 anni è stata salvata dalla Polizia, che ha arrestato i due uomini, ora gravemente indiziati del reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Tutto è iniziato da una segnalazione giunta in forma anonima sull’App YouPol, che segnalava la presenza, in un’abitazione nella zona della Prenestina a Roma, di una bambina costretta a vivere in condizioni igienico-sanitarie precarie.
Era notte fonda quando due equipaggi dei distretti Casilino e Prenestino sono intervenuti sul posto. Appena si sono trovati sull’uscio di casa, hanno constatato la presenza di un uomo che dormiva sul pavimento, avvolto da un odore acre tra rifiuti organici e indumenti buttati alla rinfusa. Nel salone, non lontano da lui, una bambina di 9 anni riposava su un divano.
Mentre uno degli agenti si prendeva cura della piccola, gli altri hanno avviato i dovuti accertamenti di polizia. Cercando tra gli indumenti e l’immondizia sparsi per le stanze e negli scatoloni, si sono resi conto che l’esalazione di rifiuti si confondeva con un inconfondibile odore di hashish. Disseminati tra le camere, buttati alla rinfusa insieme ai vestiti in tutte le stanze, tra pavimento, cassetti, borse, scatoloni e perfino nella lavatrice, hanno trovato 2 kg di droga, già suddivisa in buste e panetti. Due di questi erano nascosti tra le stesse lenzuola in cui era avvolta la bambina. Per i due uomini con cui la piccola viveva è scattato immediatamente l’arresto, per entrambi convalidato dall’autorità giudiziaria. La bambina, le cui condizioni di salute sono state accertate dal personale sanitario inviato sul posto dalla Sala Operativa della Questura, è stata affidata d’intesa con la procura a una struttura di accoglienza per minori.
L’applicazione permette all’utente di interagire con la Polizia di Stato inviando segnalazioni (video, audio, immagini e testo) relative a episodi di bullismo, spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica.
Roma e dintorni
Roma, abusava delle allieve minorenni: arrestato allenatore di Taekwondo

(Adnkronos) – La polizia ha arrestato a Roma un allenatore di Taekwondo accusato di violenza sessuale aggravata perché avrebbe abusato di almeno tre ragazzine a partire dal 2023. Secondo quanto ricostruito l’uomo, che lavorava in una palestra in zona Pietralata, era riuscito a guadagnare la fiducia delle famiglie e delle allieve, iniziando ad avvicinarle e ad abusare sessualmente di loro, grazie alla sua capacità manipolatoria.
A dare il via alle indagini, la denuncia di una mamma che, a partire da alcuni comportamenti anomali della figlia, era riuscita a farsi raccontare le violenze subite: secondo chi indaga, le violenze si consumavano all’interno del centro sportivo o nell’autovettura che l’istruttore, grazie al favore che aveva ormai acquisito tra le famiglie delle sue allieve, utilizzava per riaccompagnarle a casa dopo averle trattenute oltre l’orario di allenamento. Le pressioni e gli abusi non avevano incontrato una battuta d’arresto neppure dopo il rifiuto delle vittime: una di loro, pur di non continuare a subire violenze, aveva deciso di abbandonare la disciplina.
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