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Cronaca

Omicidio Luca Sacchi — Parla il padre Alfonso: “Era un figlio stupendo”

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Omicidio Luca Sacchi — Parla il padre Alfonso: “Era un figlio stupendo”

Omicidio Luca Sacchi — “Quella sera a casa Luca mi ha dato un bacio e mi ha detto ‘ti voglio bene’. Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto. Anastasia ci ha raccontato ciò che ha detto ai carabinieri. Il contatto con i pusher nell’ordinanza è indicato come conoscenza intima di Luca. È un ragazzo che mio figlio conosceva: questa persona l’aveva rivista da 5 o 6 mesi, si conoscevano dai tempi del liceo. Voglio che comprendiate la mia difficoltà, mia moglie non c’è l’ha fatta perché è devastata, come lo sono io. Luca era una figlio stupendo, sempre con il sorriso, pronto allo scherzo e con tanta voglia di vivere. Aveva tante passioni: lo sport c’è l’aveva nel sangue fin da piccolo e poi le moto. Luca aveva pochi amici. Giovanni aveva fatto il liceo con mio figlio, ma si erano persi di vista, poi hanno ricominciato a vedersi. Gli dicevo di stare attento, come qualunque padre direbbe a un figlio quando esce di casa, ma mi fidavo di lui, era pulito e cristallino. Mio figlio la sera del 23 ottobre era all’oscuro di tutto, ne sono certo, non aveva bisogno di soldi. Anastasia era come una figlia per noi. Spero che Anastasia sia pulita, perché se così non fosse, se avesse recitato, sarebbe un qualcosa di brutto, un qualcosa che si aggiungerebbe a questo immenso dolore.

Non sappiamo nulla. Ci sono delle ombre, ma non solo su Anastasia, anche sulla figura di alcune persone coinvolte. Noi ci auguriamo che Anastasia non c’entri nulla. Speriamo che la ragazza abbia detto la verità, perché se dovesse emergere altro prenderemo noi le nostre posizioni. Tutti conoscevano Luca come il bravo ragazzo che era, se poteva aiutare qualcuno lo faceva, era buono. Anastasia l’abbiamo accolta in casa, era come una figlia. Non so, forse Luca si fidava troppo di altra gente. Riguardo alle ipotesi investigative che parlano di una presunta trattativa legata a una compravendita di droga, mi sento di ribadire che mio figlio era all’oscuro di tutto questo, non aveva bisogno di niente, aveva il suo lavoro e per tutto quello che faceva mi chiedeva il permesso o un parere. Luca andava a controllare al pub il fratello, glielo chiedevo io stesso: vai a controllare Federico, fatti sentire e avvisami”. Queste le parole del padre Alfonso, nel corso della conferenza stampa indetta dalla famiglia questo pomeriggio.

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Shock a Manziana: Donna di 42 anni trovata morta in una villetta, i misteri dietro la sua scomparsa

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Shock a Manziana: Donna di 42 anni trovata morta in una villetta, i misteri dietro la sua scomparsa

Sara, 42 anni, è stata trovata senza vita in una villetta a Manziana, vicino Roma. Non è ancora chiaro se la causa del decesso sia un incidente o un malore improvviso.

Il corpo è stato scoperto in via Santa Severa nella mattina di sabato 5 luglio. Alle 6, i carabinieri della compagnia di Bracciano insieme ai sanitari del 118, sono intervenuti dopo una chiamata al NUE 112. La donna giaceva a terra all’interno della villetta, situata di fronte a un mobilificio: Sara, residente a Oriolo Romano nel viterbese, si trovava a Manziana come ospite di un amico, proprietario della casa.

L’autopsia, che si svolgerà all’ospedale Gemelli, servirà a chiarire le cause del decesso e verificare se fossero presenti alcol o sostanze stupefacenti.

Al momento il caso è trattato come morte accidentale, ma non si escludono altre ipotesi, anche se non sono stati rilevati segni evidenti di violenza. I carabinieri hanno ascoltato il padrone di casa, i familiari della vittima e i testimoni presenti nei dintorni, tra cui i dipendenti del mobilificio e del bar vicino, per ricostruire gli ultimi momenti di vita di Sara.

È importante lasciare spazio alle indagini e non trarre conclusioni affrettate, rispettando il dolore dei familiari e confidando che l’autopsia possa fare chiarezza su quanto accaduto.

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas

Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.

L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.

Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.

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