Attualità
Sì AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI: CONTE E DI MAIO ESULTANO

Il taglio dei parlamentari è legge: arriva la soddisfazione del premier Conte e del ministro degli esteri Di Maio, da sempre fautore dell’iniziativa.
Cinque assenti nel gruppo del Movimento 5 stelle e tre in quello del Pd, tra cui c’è Paolo Gentiloni evidentemente impegnato a Bruxelles in quanto neo commissario; una sola assenza per Liberi e Uguali (Rossella Muroni); due assenti di Italia Viva (i due eletti all’estero, Nicola Carè e Massimo Ungaro). La maggioranza ha sostanzialmente tenuto sul voto finale alla riforma costituzionale che taglia i parlamentari. Altri 5 deputati pentastellati erano in missione, tra loro Andrea Colletti che però è intervenuto in Aula per manifestare il suo dissenso alla riforma. Più numerose le assenze tra Forza Italia, ben 25 deputati mancavano all’appello, e della Lega, nelle cui file ne mancavano sette. Assente un deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Caiata, ex M5s. Comunque il taglio dei parlamentari è legge.
“Il Parlamento ha concluso un percorso di riforma costituzionale molto importante, un passaggio storico perche’ con questa votazione e’ stato deliberato lo snellimento del numero dei parlamentari con un contenimento dei costi. Ma e’ una riforma importante che prelude una maggiore efficienza dei lavori parlamentari”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, incontrando a Palazzo Chigi il presidente designato del Consiglio europeo, Charles Michel.
“Volevo dire ai cittadini italiani che questa è una grandissima vittoria del popolo e dei cittadini italiani”. Luigi Di Maio, lo dice ai cronisti che lo attendono davanti a Montecitorio dove ha festeggiato con i Cinque Stelle il voto della Camera, con il via libero definitivo al taglio dei parlamentari. “Quando abbiamo iniziato nessuno ci credeva. Passiamo da 945 parlamentari a 600 parlamentari e lo facciamo con una riforma storica di cui tutti si ricorderanno: i nostri figli, i nostri nipoti”. “E’ qualcosa che è veramente emozionante, ci abbiamo creduto tantissimo”, aggiunge raggiante il leader del Movimento Cinque Stelle.
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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