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OMICIDIO SACCHI Munoz punta il dito su Anastasiya
Omicidio Sacchi L’amico di Luca Sacchi ha descritto agli investigatori i dettagli di quella sera all’Appio Latino. Domenico Munoz ha definito i ruoli esatti assunti dei protagonisti della vicenda puntando il dito contro Anastasiya e Princi.
Il giovane studente di Biotecnologia, durante l’interrogatorio del 6 dicembre, ha raccontato agli inquirenti i particolari di quella serata rendendo una cronologia esaustiva della partita per l’acquisto della droga. Munoz racconta che era presente fuori dal John Cabot Pub, con Sacchi e Anastasiya, quando Valerio Del Grosso e Paolo Pirino sono scesi dalla Smart per strappare lo zaino alla ragazza e hanno sparato a Luca. La sua è la prima testimonianza ritenuta attendibile dalla procura. Sacchi sarebbe stato consapevole di quello che stava succedendo. Ma fine a che punto?
Come ha sottolineato lo stesso Munoz nella trattativa relativa allo stupefacente rispetto a Princi e a ‘Nastja’, Luca ha avuto un ruolo secondario. Gli altri due, con compiti diversi, erano in prima linea e in piena sintonia per l’acquisto della marijuana. Ciò che Munoz ha raccontato ai carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci e al pm Nadia Plastina è utile agli inquirenti per puntellare l’accusa nei confronti della stessa Kylemnyk e di Princi. I due, in pratica, avrebbero avuto un ruolo attivo. Erano coscienti di quanto stavano facendo.
Una versione che rende meno credibili le affermazioni di Anastasiya che ancora il 4 dicembre, durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al gip Costantino De Robbio, sosteneva che: “Non sapevo di avere 70.000 euro nello zaino. Io e Luca siamo totalmente estranei a questa vicenda”. Una verità di comodo che non aveva convinto gli inquirenti che, infatti, l’hanno indagata per detenzione ai fini di spaccio. Una versione lacunosa su cui, sulle prime, si era accomodato anche lo stesso Munoz. Il cileno non risulta essere indagato ma il suo destino giudiziario è ancora tutto da scrivere. In Procura dovrebbe essere sentito presto anche Valerio Rispoli, l’intermediario dei pusher con il quale Princi avrebbe avuto già contatti precedenti.
A ogni modo Munoz si è ‘redento’. Ha riferito i dettagli dell’acquisto della marijuana. I primi contatti. Una ricostruzione con dovizie di particolari che ha sorpreso gli stessi investigatori. Intanto, anche su Princi, emergono nuovi elementi. Il ragazzo avrebbe cercato in passato sim anonime, intestate a sconosciuti. Una delle ultime in suo possesso risulta appartenere a uno straniero. Un modo per avere numeri di cellulare non riconducibili a lui. Comportamento di chi vuole parlare in assoluta libertà senza essere intercettato.
Un episodio sarebbe indicativo dell’ossessione del ragazzo di cercare questa eccessiva riservatezza. Princi avrebbe visto una sim buttata per terra in strada. L’avrebbe presa. Un gesto che non sarebbe sfuggito ai genitori che poi avevano imposto al figlio di buttarla via. Intanto, le indagini proseguono. In corso accertamenti bancari per capire i prelievi effettuati dagli amici dell’Appio Latino nelle ore e nei giorni precedenti al delitto. Oggi inoltre sarà effettuata una perizia sulla Citroen C1 sequestrata ad Anastasiya.
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