Politica
Prescrizione Bonafede: “No a crisi di governo”

Dopo le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si apre uno spiraglio sul fronte della prescrizione. Il ministro grillino si è detto disposto a lavorare con le forze di governo, in particolare con il Pd, per trovare un’intesa.
A margine della presentazione del calendario della Polizia Penitenziaria il ministro Bonafede ha parlato della prescrizione: “Sono convinto che con questa maggioranza ci siano praterie per lavorare insieme sulla giustizia. Sempre che ci troviamo d’accordo sull’obiettivo che dopo la sentenza di primo grado ci sia una risposta di giustizia. Se ci sono altre proposte sono pronto a vagliarle. Ma no a strumenti per far rientrare la prescrizione con un altro nome. Mi rifiuto di pensare che una maggioranza M5S-centrosinistra possa mettere in crisi il governo sulla prescrizione”.
Il Pd parla di riapertura del dialogo. I segnali che arrivano da entrambe le parti sono tiepidi, ma “intanto ci si prova”. Sul tavolo il Pd avrebbe messo la proposta di una sospensione dei termini della prescrizione solo per due (o al massimo tre) anni. Dopodiché rinizierebbe a decorrere. “Non è l’unica ipotesi su cui lavoriamo”, sottolineano fonti dem, “sono due o tre le possibili strade” per impedire l’entrata in vigore così com’è della riforma Bonafede dal 1 gennaio. Ma fonti pentastellate che si occupano della materia quella dello stop per 24 mesi della prescrizione dopo il primo grado di giudizio “al momento è una ipotesi che non trova riscontro”.
Insomma, nessuna intesa all’orizzonte ma si lavora per evitare uno strappo irrecuperabile. Questa mattina si è svolta una riunione del Pd con tutti i dem che si stanno occupando del dossier. Non si nasconde un cauto e tiepido ottimismo sulla possibile risoluzione dello scontro sulla prescrizione. Un “avvicinamento” tra le posizioni Pd e M5s, secondo fonti dem, “è possibile”. Tanto più alla luce delle ultime dichiarazioni del Guardasigilli Bonafede che ha escluso l’intenzione di volere una crisi sul tema giustizia.
“Non vedo motivo di alimentare tensioni inutili all’interno del governo e non comprendo i toni duri usati negli ultimi giorni da parte di qualcuno. Sulla prescrizione ogni buona proposta che punti a far pagare chi deve pagare e vada dunque nella direzione auspicata dal M5S è benaccetta. Siamo al governo per fare le cose e le cose si fanno insieme. Non minacciando proposte individuali con l’unico fine di alimentare spaccature interne che, a mio modesto avviso, fanno solo male al Paese”, così in una nota Luigi Di Maio.
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Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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