Politica
M5S Di Battista difende Paragone. E lui promette battaglia

M5S Di Battista difende Paragone dopo l’espulsione dal Movimento decretata dal Collegio dei Probiviri.
M5S Di Battista difende Paragone. L’attivista e parlamentare è stato espulso ieri sera dal Movimento, per decisione del Collegio dei Probiviri. La cosa non ha però trovato d’accordo Alessandro Di Battista, che ha manifestato il suo dissenso su Facebook, nel thread aperto da un’attivista.
La dura sanzione a Paragone è arrivata alle 20,50, motivata dalle assenze del senatore durante i voti di fiducia per il governo Conte. Tra queste, la prima si era verificata lo scorso 10 settembre, ma il Movimento non si era mosso cercando di lasciar correre.
Il provvedimento assottiglia i numeri del Movimento 5 Stelle al Senato. Che il mese scorso, da ultimi di una lunga lista, avevano perso i tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi, passati alla Lega. La situazione a Palazzo Madama è quindi sempre più precaria e non si esclude che nelle prossime settimane possano esserci altri addii nelle file pentastellate.
Rispetto alle altre espulsioni di personaggi eccellenti, nel caso di Paragone però il dissenso interno è altissimo. Tantissimi sulla pagina del senatore i commenti di attivisti ed elettori grillini infuriati per la scelta. Tra essi appunto anche Alessandro Di Battista, che ha scritto: “Gianluigi è infinitamente più grillino di molti che si professano tale. Non c’è mai stata una volta che non fossi d’accordo con lui. Vi esorto a leggere ciò che dice e a trovare differenze con quel che dicevo io nell’ultima campagna elettorale che ho fatto. Quella da non candidato, quella del 33%. Buon anno a tutti amici mie(i)”.
Intanto, sul suo profilo Facebook, Paragone ha pubblicato la fotografia di una scritta a mano in stampatello su carta intestata del Senato: “Sono stato espulso dal nulla. C’era una volta il 33%”, si legge nel post del Senatore. Che, intervistato dal Corriere, promette battaglia.
«lo espulso? Non è così, no». La prima risposta è sorprendente e costringe a rifare la domanda. Senatore Paragone, la notizia è sulle agenzie di stampa e rimbalza su tutti i siti. Lei ha votato contro la legge di Bilancio è si è astenuto nel voto sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. È stato cacciato, oppure no? «Sono stato espulso dal nulla». Sta giocando, o fa sul serlo? «Quando perdi due elettori su tre, ti espelle il nulla». Vuole dire che i 5 Stelle sono il nulla? «Diciamo che io sono uno dei tanti elettori espulsi dalla incoerenza dei vertici». Ha parlato con Luigi Di Maio? VI siete salutati? «Ma no… Di tutte queste cose parlerò nelle prossime ore». Farà ricorso contro la decisione dei probiviri? L’Agi scrive che il Collegio ha giudicato insufficiente la sua memoria difensiva. Conferma? «Vediamo, aspettiamo». Davvero intende ricorrere alla giustizia ordinaria e, se necessario, al ministro Guardasigilli, Alfonso Bonafede? «Da domani ci divertiamo».
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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