Cronaca
ROMA CASTEL GIUBILEO Frana su palazzo: bloccati in 11

ROMA CASTEL GIUBILEO Frana su palazzo: 11 le persone bloccate.
ROMA CASTEL GIUBILEO Frana su palazzo. E’ accaduto questa mattina all’alba. Lo smottamento ha coinvolto lo stabile, di quattro piani, bloccando con il fango undici persone all’interno dei loro appartamenti. Fortunatamente, l’intervento dei vigili del fuoco ha messo tutti in salvo, impedendo che qualcuno rimanesse ferito. I pompieri hanno però dichiarato inagibile il palazzo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del nucleo Speleo Alpino Fluviale e dell’Usar (Urban Search And Rescue). Insieme a loro, anche i sanitari del 118, squadre, squadre di Acea e diverse volanti della polizia di stato.
La frana è avvenuta questa mattina alle 6 in Salita Castel Giubileo, al civico 159. Sconosciuti al momento i motivi che hanno causato lo smottamento. A quanto si apprende però, sarebbe esplosa una conduttura idrica. Il fiume di fango ha distrutto il muro del palazzo, arrestandosi davanti alla porta d’ingresso.
Sul posto per seguire le operazioni anche il presidente del III municipio Giovanni Caudo. “Una frana, questa mattina alle ore 5,40, ha occluso l’apertura di alcune abitazioni nella salita del Castel Giubileo. Sei alloggi sono stati dichiarati inagibili (uno dei quali disabitato), 11 persone sono state evacuate, 7 devono essere alloggiate in abitazioni alternative. Per loro, il servizio assistenza alloggi ha già individuato una soluzione“, ha spiegato in una nota.
“La frana di parte del costone è stata probabilmente innescata da una perdita di acqua Acea che ha dilavato il costone durante la notte. Le abitazioni collocate in una zona a rischio frana sono ora interdette e sottoposte a vigilanza anti sciacallaggio. Un grazie alle forze dell’ordine, alla protezione civile e alla polizia locale del gruppo Nomentano III per il lavoro comune svolto e per avere prontamente operato e rassicurato gli abitanti“, si legge.
INTANTO SCANDALO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE: COINVOLTA 90ENNE
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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