29 Marzo 2024

ROMA E DINTORNI

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FISCO Novità in arrivo per cartelle esattoriali e mutui

FISCO In arrivo nuove misure d’emergenza per cartelle esattoriali e mutui.

Tra le misure allo studio del governo per la manovra di agosto, finanziata con l’extra deficit di 25 miliardi che approderà al voto delle Camere mercoledì, previsto anche lo stop fino a fine anno del pagamento delle cartelle esattoriali e delle rate dei mutui. L’esecutivo intende estendere fino al 31 dicembre la sospensione delle attività di notifica di nuove cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione. Così come per i pignoramenti, prevista fino al 31 agosto. Le cartelle da notificare al 31 maggio risultavano oltre 6 milioni, a queste si aggiungono quelle ferme e in scadenza a giugno, luglio e agosto.

L’obiettivo del governo è spalmare su più anni i versamenti di marzo, aprile e maggio sospesi e rinviati a settembre per le imprese e i lavoratori autonomi che hanno registrato perdite e abbatterli di almeno un terzo per i settori più colpiti, quali abbigliamento, ristorazione, turismo. Un’operazione da circa 4 miliardi. Dopo lo stop alla proroga di luglio nella manovra estiva si punta ad alleggerire il carico fiscale in autunno partendo dalla maxi scadenza in arrivo rinviando al 2021 parte dei versamenti calendarizzati tra settembre e dicembre e spalmandoli in maniera pluriennale. Ora è previsto il pagamento in un’unica soluzione o in quattro tranche mensili. Per dare respiro ai contribuenti le rate saranno allungate e diluite oltre il 31 dicembre.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha aperto alla possibilità di sospendere la maggiorazione e le sanzioni per chi non ha pagato entro il 20 luglio. Mossa che si sta valutando con cautela perché rischia di risultare penalizzante per chi ha versato il dovuto in tempo. Il governo sta valutando anche la possibilità di estendere a fine anno la moratoria sui mutui per le famiglie, attualmente prevista fino al 30 settembre. Al pacchetto lavoro, come dichiarato dal ministro Catalfo, sarà destinata “la parte più consistente” delle risorse, circa 10 miliardi. Si prevede la proroga selettiva di altre 18 settimane della cassa integrazione o uno sgravio per le aziende che decidono di far tornare i dipendenti al lavoro.

Saranno previsti sgravi contributivi anche per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato. Prolungate anche le indennità di disoccupazione Naspi e Discoll. Il blocco dei licenziamenti, previsto fino al 17 agosto, sarà prorogato a fine anno per le aziende che ricorrono alla cassa Covid. Non varrà invece per le imprese che chiuderanno i battenti. Sarà rifinanziato il Fondo nuove competenze. In deroga al dl dignità dovrebbe essere prevista la possibilità di prorogare i contratti a termine senza indicare le causali. Si punta a inserire una norma per prolungare lo smart working nel settore privato fino a fine anno o legandola alla proroga dello stato di emergenza.

Sarà anche rafforzato il Fondo centrale di garanzia per i prestiti alle piccole e medie imprese con una dote di circa 800 milioni di euro. Arriveranno poi 5,2 miliardi per ristorare delle mancate entrate gli enti locali. Previsti 2,8 miliardi per le regioni e circa 2 miliardi per i comuni (500 milioni per le città metropolitane), comprensivi anche del ristoro per il mancato incasso dell’imposta di soggiorno. Circa 1,3 miliardi dovrebbero essere stanziati per la scuola in presenza e in sicurezza. Infine piccoli aiuti anche per il turismo. Una delle misure allo studio nell’iter parlamentare del dl Rilancio è la possibilità di estendere l’ecobonus anche agli alberghi.

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