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ROMA Proteste e manifestazioni in programma per domani

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ROMA Proteste e manifestazioni in programma per domani

Il 7 gennaio a Roma sarà una giornata di proteste e manifestazioni. Tutto quello che c’è da sapere.

Cortei e proteste a Roma il 7 gennaio. Domani mattina alle 9 in piazza Montecitorio manifestazione promossa dal Coordinamento dei Presidenti del Consiglio d’Istituto di Roma e del Lazio su scuola e Covid: “Il Coordinamento Regionale dei presidenti dei Consigli d’Istituto”, si legge nella nota diffusa dal gruppo, “alla luce dei dati recentemente emanati dalle competenti Autorità, esprime viva preoccupazione per i segnali di crescita del contagio pandemico e dell’evidente imminenza della cosiddetta terza ondata che potrebbe essere resa ancora peggiore a causa della variante più contagiosa del coronavirus. Il Coordinamento si riunisce IL 7 GENNAIO 2021 per ribadire che la scuola comincia da casa. Ci aspettavamo che il Governo e la nostra Regione lavorassero per assicurare un trasporto in sicurezza. Ci aspettavamo che il Sistema Sanitario Nazionale ci garantisse un supporto rapido e un controllo effettivo per la scuola e invece niente. Per questo chiediamo che l’Assessorato alla Salute si organizzi per prevedere un efficace tracciamento dei soggetti positivi nelle scuole. La riapertura delle sedi scolastiche e la relativa concentrazione degli studenti e degli operatori per assicurare la didattica in presenza, pur scaglionata secondo le percentuali emanate dagli Uffici Scolastici Regionali non ci rassicura. Vogliamo porre in evidenza la totale mancanza di rispetto avuta nei confronti di tutta l’organizzazione scolastica: sono state modificate note e provvedimenti nell’arco di 2 giorni, attribuendo un carico enorme di lavoro, per citare un solo banale esempio, nella modifica continua dell’orario scolastico. Siamo per la riapertura ma per la riapertura in sicurezza e vogliamo provvedimenti e decisioni che non siano stravolti il giorno seguente, e questo perché la Scuola ha bisogno di tempo per organizzarsi e stabilizzarsi. Un fronte sul quale si poteva tempestivamente agire era quello del trasporto locale ma, ad ora, i segnali che ci giungono sono di una semplice rimodulazione delle corse. Se una parte dei trasporti fosse stata “dedicata agli studenti” e non aggiunta a quella già esistente oggi non dovremmo fare i doppi turni di entrata. Confidiamo che il Ministro Lucia Azzolina mantenga fede alle recenti dichiarazioni nelle quali si è espressa rincuorando tutto il mondo della Scuola riguardo un ritorno in classe veloce e duraturo in una cornice di sicurezza indiscutibilmente valida. Il Coordinamento Regionale raggruppa i Presidenti dei Consigli d’Istituto delle scuole Primarie, secondarie di I e II grado e si pone come valido interlocutore istituzionale in tutti quei tavoli nei quali si tratta del problema scuola sotto ogni aspetto, ed è disponibile ad offrire un valido e competente supporto per ogni processo programmatico o decisionale debba essere assunto dalle Autorità scolastiche”. All’iniziativa parteciperà anche la federazione romana di Rifondazione Comunista. Il 7 gennaio, come consuetudine, i militanti di Casapound si riuniranno invece alle ore 18 per la commemorazione delle vittime di Acca Larenzia, il duplice omicidio a sfondo politico avvenuto nella Capitale nel ’78 davanti alla sede del MSI di via Acca Larenzia, al Tuscolano.

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

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Rebibbia, Scuola Abbandonata: Il Pnrr Doveva Ridarle Vita, Ma Niente Si Muove

#ScuolaAbbandonata: Mistero al Plesso Palenco di Rebibbia. Fondi Pnrr e proteste infiammano la scena. Cosa sta succedendo?

In una cornice di mistero e polemica, il plesso Palenco di Rebibbia torna sotto i riflettori. La scuola, abbandonata ormai da anni, era destinata a una ristrutturazione grazie ai fondi del Pnrr, ma l’intricato gioco tra amministrazione e movimenti di protesta complica la situazione. Chi è davvero responsabile?

Dal Municipio si levano critiche nei confronti dell’occupazione, attribuendo i disagi a un atto non autorizzato. Tuttavia, il Comune di Roma smentisce questa versione, attribuendo i ritardi e le difficoltà ai “problemi legati alle tempistiche”. Un rimpallo di responsabilità che lascia la comunità in attesa di chiarimenti.

I Movimenti per il diritto all’abitare non restano in silenzio e rispondono con fermezza: “Non ci stiamo a fare il capro espiatorio per le mancanze amministrative di altri.” Questa replica sottolinea le tensioni crescenti e mette in luce il malcontento di coloro che si trovano in prima linea.

Mentre il dibattito si intensifica, il destino del plesso Palenco rimane incerto. La comunità spera in una soluzione rapida per evitare che una risorsa educativa preziosa resti in stato di abbandono.

Fonte Verificata

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri

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Telemarketing. Dal 19 agosto cambiano le regole per le chiamate da numeri stranieri
Prima rivoluzione in tema di telemarketing. Dal prossimo 19 agosto, infatti, scatterà il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. Lo ricorda Assoutenti, che sottolinea tuttavia come la novità interesserà solo le telefonate provenienti da numeri fissi.

Che cosa è il CLI (Calling Line Identification) usato dai call center

“Da martedì 19 agosto diventeranno operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il CLI Spoofing, acronimo di Calling Line Identification Spoofing, è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID chiamante, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono. Una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche”.

Telemarketing cosa cambia

Nello specifico con la delibera 106/25/CONS pubblicata lo scorso 19 maggio, l’Agcom ha approvato il Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di trasparenza nell’offerta di servizi di comunicazioni elettroniche e nella presentazione del numero chiamante (CLI- Calling Line Identity) – analizza Assoutenti – La delibera prevede, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo il 19 agosto, e riguarderà esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro. 
Si tratta di un primo passo per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate – avvisa Melluso – Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”.
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