Cronaca
Roma, confiscati 13 milioni di euro a ex membro della Banda della Magliana

I Carabinieri hanno notificato il decreto confisca a Salvatore Nicitra e suoi solidali
Roma. Stamattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione ad un decreto, emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone la confisca di beni, mobili e immobili, per un valore di circa 13 milioni di euro, a carico di Salvatore Nicitra. Si tratta di uno degli ex boss della “Banda della Magliana”; con lui, Rosario Zarbo, Francesco e Rosario Inguanta (padre e figlio). Con lo stesso decreto viene disposto per Nicitra e i suoi sodali la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per tre anni nel Comune di residenza.
L’indagine
Le misure sono conseguenza dell’indagine “Jackpot”, che gli stessi Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma. L’indagine terminò nel febbraio 2020, con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 38 persone, ritenute appartenenti a diverso titolo, ad un’associazione per delinquere (416 C.P.), facente capo al Nicitra. Quest’ultimo ha monopolizzato nel corso degli anni l’area a Nord della Capitale, assumendo il controllo, con modalità mafiose, del settore della distribuzione e gestione delle apparecchiature per il gioco d’azzardo (slot machine, videolottery, giochi e scommesse on line), imposte con carattere di esclusività alle attività commerciali di Roma e provincia. I beni, oggi oggetto di confisca, sono parte degli stessi che i Carabinieri sequestrarono contestualmente agli arresti degli indagati, su disposizione dello stesso Tribunale.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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