Cronaca
Cranio Randagio, al via il processo a 5 anni dalla scomparsa del rapper

A 5 anni dalla morte di Cranio Randagio, è partito il processo a carico di 3 amici. Uno di questi è accusato di aver portato alla festa a cui il giovane prese parte della droga che potrebbe aver causato il decesso. Gli altri 2 sono invece accusati di averlo coperto. Cranio Randagio, rapper e cantautore tra i più emergenti del panorama capitolino, nonché ex concorrente di X Factor, è morto a 21 anni in un appartamento in zona Balduina: dall’autopsia emerse un mix di alcool e droghe.
CRANIO RANDAGIO, 5 ANNI DI DUBBI E SILENZI
Al termine della festa l’artista decise di fermarsi nell’appartamento degli amici per passare la notte ma, al risveglio, questi lo trovarono privo di conoscenza. Tanti, troppi sono gli interrogativi circa una tragedia che probabilmente poteva essere evitata. Ombre, infatti, anche sull’effettiva tempistica con cui i soccorsi, poi rivelatisi vani, sono stati chiamati. Cranio, al secolo Vittorio Bos Andrei, se n’è andato da solo, senza fare rumore, in una fredda notte di novembre. A 5 anni di distanza risulta doveroso fare piena luce sull’accaduto. Vittorio non c’è più e, dopo anni di estenuanti silenzi, urge portare a galla la verità.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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