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Occupazione con topi comprati: l’incredibile trovata in un liceo romano

Occupazione con topi comprati. Della serie, cosa ci si inventa pur di non fare lezione.

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Occupazione con topi comprati: l’incredibile trovata in un liceo romano

Occupazione con topi comprati. Un episodio davvero incredibile quello che si è consumato all’interno del Liceo ‘Primo Levi’, in zona Ardeatina. A partorire l’idea tre studenti. Prima hanno organizzato l’occupazione, muovendosi con i compagni per indurli ad aderire in massa. Poi, come ‘scusa’, si sono serviti di uno dei problemi che da sempre attanagliano Roma e le sue strade: la sporcizia.

OCCUPAZIONE CON TOPI COMPRATI, L’IDEA

Hanno acquistato due topi e poi li hanno immortalati in alcune foto, in giro per la scuola. Queste ultime le hanno poi postate sui social. In questo modo, pensavano, anche i dirigenti si sarebbero resi conto delle scarse condizioni igieniche dell’istituto e avrebbero provveduto a interrompere l’attività didattica.

E in effetti per un pò la trovata è sembrata funzionare: la circolazione dello scatto è stata infatti imponente. Prima su Whatsapp e poi su una nota pagina Facebook. Qui ha ricevuto decine di migliaia di ‘mi piace’ e centinaia di commenti, rendendo il liceo tra i più ‘conosciuti’ del momento. L’inganno è stato però ben presto smascherato.

A ciò, riporta Il Messaggero, hanno contribuito proprio quei dirigenti che i ragazzi avevano creduto di gabbare. In una circolare, la preside ha spiegato infatti di aver informato la città metropolitana, che è immediatamente intervenuta catturando i due topi. Gli esperti ne hanno poi certificato la natura domestica, accertando come fossero stati acquistati in un centro commerciale. L’azione, definita ‘sciocca’ e ‘che crea solo panico’, ha avuto tuttavia un lieto fine: uno dei professori ha infatti deciso di ‘adottare’ uno dei roditori, salvandolo dalla morte.

PARIOLI, BIMBO AUTISTICO AGGREDITO

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Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

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Da Anzio a Castel Gandolfo, i borghi sono invasi dai turisti: sold out ovunque, trionfano le case vacanza

Siete stanchi delle solite vacanze esotiche piene di influencer in posa? Beh, preparatevi: gli italiani stanno invadendo posti come Fregene, con le sue spiagge affollate di chiacchiere da bar, Calcata e la sua aria da villaggio hipster per finti bohémien, e Civita di Bagnoregio, che rischia di crollare sotto il peso dei turisti in cerca di foto Instagram. Intanto, le ville di Anzio sono prese d’assalto da gruppi che fingono di essere nobili romani, ma finiscono per organizzare feste che disturbano i vicini. #TurismoItalianoAllaRovescia #MeteControverse #VacanzeDaBarzelletta #FregeneInvasa #CalcataHipster #CivitaInPericolo #AnzioPartyWild (278 caratteri)

Le mete gettonate che nessuno si aspettava

Quest’anno, mentre il resto del mondo sogna paradisi lontani, gli italiani si buttano su località “autentiche” come Fregene, dove la sabbia è piena di cicche di sigarette e i bagnanti discutono di politica come se fosse un talk show. Calcata, con i suoi vicoli stretti e case fatiscenti, attira pseudo-artisti che si fingono alternativi, ma in realtà sono solo turisti con zaini firmati. E Civita di Bagnoregio? Un borgo che sembra uscito da un film horror, ma che ora è invaso da orde di visitatori che non capiscono una mazza della storia etrusca.

Perché questi posti stanno diventando un incubo

Non è solo moda: Fregene e simili attirano folle perché sono economici e vicini a Roma, ideale per chi non vuole spendere troppo ma vuole fare il figo. Le ville di Anzio, poi, sono richiestissime dai gruppi – pensate a branchi di amici che si autoproclamano “vip” per un weekend, finendo per litigare sul barbecue. Ma ammettiamolo, è un po’ ridicolo: questi turisti trattano l’Italia come un parco divertimenti, ignorando i veri problemi locali, come il degrado o i prezzi che schizzano alle stelle. Non stupitevi se i residenti iniziano a sbottare.

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Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

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Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

Roma trasforma un cantiere in un circo artistico: un mega-murale con sagome giganti che sembrano urlare “guardateci, siamo profondi!” Ma chissà se è solo per distrarre dai buchi perenni della metro. #ArteContemporanea #RomaImpazzita #CantiereDelCaos

LA TELA

Immaginatevi dieci silos industriali avvolti da un murale titanico, lungo 64 metri e alto 10, che fa sembrare Piazza Venezia un palcoscenico per hipster in overdose di colori. L’opera “Ci eleviamo sollevando gli altri” della artista Marinella Senatore, classe ’77 e con un curriculum che mescola musica, danza e cinema, è l’ultima pazzia del progetto Murales. Ogni quattro mesi, artisti italiani di fama internazionale si alternano per abbellire – o forse mascherare – il cantiere della linea C della metropolitana. Stavolta, tocca a Senatore, che ha già lavorato al Teatro dell’Opera di Roma, trasformare questo ammasso di ferro in una specie di festa visiva, con figure che danzano come se non avessero un domani.

L’ISPIRAZIONE

Senatore spiega che l’idea viene dal mischiare il passato glorioso di Roma con l’energia caotica del presente, rendendo la piazza un “palcoscenico a cielo aperto”. Ma andiamo, è solo un modo per far sentire importanti otto milioni di persone da 24 Paesi che hanno collaborato con lei negli ultimi 12 anni? Promossa da Webuild e Vianini Lavori, con il benestare del sindaco Roberto Gualtieri, che la descrive come un “bel esempio di arte che dà senso a un cantiere”. Gualtieri giura che non butteranno via le opere vecchie, ma le ricicleranno in periferia – perché, sapete, Roma ha bisogno di più graffiti per coprire i veri problemi.

LA CERIMONIA

All’inaugurazione, Senatore ha ribadito che le sagome nel murale sono persone reali, “che si rapportano qui ed ora con i cittadini”, inclusi operai e turisti – un bel trucco per far sentire tutti parte dello show. Pietro Salini di WeBuild ha detto che l’arte rende i cantieri meno deprimenti, mentre Vincenzo Onorato di Consorzio Vianini Lavori l’ha chiamata “un modo intelligente per raccontare un cantiere”. C’erano un sacco di VIP dell’arte, da Cristina Mazzantini a Claudio Strinati, tutti lì a benedire l’evento. Chissà se ai romani, stufi di traffico e polvere, importerà davvero.

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