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Casinò – Fiches, chips e gettoni da gioco: che differenza c’è?

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Giochi da Casinò

Casinò

Quando si entra in una sala da gioco, si viene immediatamente a contatto con oggetti e strumenti tipici del settore dell’intrattenimento e dell’ambiente dei casinò, esclusivi del posto.

Ogni struttura, infatti, adotta da anni serie personalizzate di fiches, chips e gettoni da gioco. In particolare, le prime tendono a recare su almeno una delle due facciate il nome della sala, il che le rende tra l’altro ambiti oggetti di collezione.

Sono soprattutto le fiches a farla da padrona nel contesto ludico dei casinò. I gettoni da gioco, infatti, non sono altro che segnapunti o segnaposti, spesso realizzati con materiali poco pregiati come la plastica. Il ruolo delle fiches, invece, è molto più importante.

Le fiches prendono di fatto il posto dei soldi veri e propri sul tavolo verde. All’ingresso della struttura i giocatori sono soliti convertire il proprio denaro in fiches da investire nel gioco. Si tratta di una sorta di valuta, che contempla tagli diversi, proprio come fosse una serie di monete.

casinò

La presenza delle fiches si rivela fondamentale per evitare di far circolare troppi soldi reali tra un tavolo e l’altro, col rischio di furti e di truffe. Inoltre, bisogna considerare che non è possibile abbandonare un casinò senza aver prima ritrasformato le fiches rimaste in denaro.

Le fiches sono contrassegnate da microchip che ne rivelano in ogni momento la localizzazione. Un vero problema sia per gli aspiranti ladruncoli sia per gli stessi collezionisti. Fuori da quello specifico casinò, quelle fiches non hanno valore, proprio perché le varie strutture ne utilizzano di diversi tipi, così da evitare che le fiches sottratte in una sala possano poi essere riscosse in un’altra.

Il mondo del cinema è venuto spesso incontro ai neofiti spiegando loro molti particolari delle rigide regole del settore: un esempio calzante è costituito da un film celebre come “Casinò” con Robert De Niro. Alla fin fine, se bene o male tutti quanti siamo in grado di riconoscere una roulette, un croupier o una serie di fiches sul tavolo verde è anche grazie al grande schermo.

Fiches e Casinò

In sostanza, le fiches non godono di un vero valore intrinseco e la loro funzione è perlopiù simbolica, motivo per il quale possono essere decorate in qualsiasi maniera. Ne esistono di rotonde, quadrate o rettangolari. I colori possono essere dei più disparati, ma la regola vuole che le fiches siano sempre immediatamente distinguibili sul tavolo di gioco.

Casinò

Solo nel caso del poker sportivo le fiches svolgono un altro compito, fungendo soltanto da segnapunti: in questa circostanza prendono il nome di “chips”.

Le fiches meno importanti possono rappresentare anche 2 o 5 Euro, a seconda del gioco che si sta praticando. Naturalmente, quelle dal valore più elevato raggiungono cifre molto più alte e godono di dimensioni chiaramente più notevoli rispetto alle altre.

Le fiches fanno ormai parte dell’immaginario collettivo e dell’architettura complessiva di un casinò, pertanto anche sulle piattaforme di intrattenimento virtuali trovano il loro spazio, sebbene solo in formato digitale.

Non può esistere un casinò senza fiches. Le strutture di questo tipo si avvalgono ormai per tradizione di una propria nomenclatura: basti pensare che anche la terminologia e il glossario delle slot machine sono entrati nella cultura popolare. Termini come “free spin” e “bankroll” sono noti anche a chi non ha mai giocato. Insomma, nell’iconografia delle sale da gioco, fiches, chips e gettoni vari assumono una posizione dominante.

A proposito di gioco….problemi in casa As Roma

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Le probabilità di incontrare l’anima gemella a Roma, città dell’amore, sono tante

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Le probabilità di incontrare l’anima gemella a Roma, città dell’amore, sono tante

Sarà perché la mitologia ha tramandato molte storie d’amore e di passione tra le divinità romane o perché più in generale gli antichi romani erano noti per non sottrarsi affatto ai piaceri carnali e di coppia, ma nei secoli quella che si è costruita Roma è anche la fama di città dell’amore. Senza dubbio molto ha contribuito in questo senso la tradizione che colloca a Roma la nascita di San Valentino: Valentino sarebbe stato, infatti, un giovane vescovo che si oppose con decisione alla legge che nel III secolo d.C. vietava per ragioni militari ai giovani romani di sposarsi; proprio per la sua opposizione all’Impero Valentino fu giustiziato, prima di essere santificato due secoli dopo dal papa e di diventare nella cultura popolare il santo degli innamorati. Con questa eredità alle spalle, insomma, Roma non potrebbe non essere una città Cupido e capace di far battere i cuori.

I luoghi più romantici dove innamorarsi a Roma

Il romanticismo di molti scorci di Roma fa il resto. I tramonti sul Tevere visti da Ponte Milvio o da Ponte Umberto I sono perfetti per innamorarsi. I vicoli di Trastevere con la loro atmosfera di altri tempi sono quelli ideali per perdersi in compagnia della persona amata. C’è chi si è promesso amore eterno davanti alla Fontani di Trevi e dopo aver lanciato una monetina come buon augurio. I più religiosi potrebbero non voler perdere l’occasione di suggellare il proprio amore a San Pietro. E ancora Villa Borghese con il suo laghetto è il set ideale per un primo incontro galante, i più sospettosi potrebbero chiedere conto alla Bocca della Verità della sincerità dei sentimenti del partner e più goduriosi potrebbero concedersi una gita ai Castelli Romani con il partner o potenziale tale o una puntata alle terme. Qualunque sia, insomma, la propria idea di coppia Roma è il posto migliore per celebrarla. Due appassionati di calcio potrebbero sentire battere i propri cuori all’unisono, per esempio, anche durante un derby di Coppa Italia.

I siti d’incontri sono un’alternativa moderna per trovare l’anima gemella a Roma

Per chi trovasse comunque difficile, ai limiti dell’impossibile, innamorarsi nella Capitale un aiuto importante viene oggi da piattaforme, app, siti di incontri Roma. L’online dating è ormai un’ottima soluzione per cercare l’anima gemella quando il lavoro o altri impegni personali rendono impossibile frequentare la movida romana o ci si è appena trasferiti in città e non si ha ancora un gruppo di amicizie o, ancora, si è molto timidi o fuori dal giro degli incontri romantici ormai da un po’. Su un sito di incontri si possono impostare filtri come l’età dei potenziali partner, a che distanza massima devono trovarsi, che look è meglio abbiano, a che tipo di incontri è consigliabile che siano interessati: aumentano in questo modo le probabilità di conoscere nuove persone con cui si abbiano una certa affinità e più probabilità di costruire qualcosa. Anche se è conosciuta come la città dell’amore e a dispetto di un tratto che porta inciso nel nome (Roma è notoriamente l’acronimo di “amor”, il termine con cui i poeti si riferiscono da sempre all’amore), infatti, come tutte le grandi metropoli, Roma non si rivela sempre il luogo più facile dove le anime gemelle riescono a incontrarsi.

Come aumentare le probabilità di incontrare il partner giusto a Roma

Per scongiurare quel profondo senso di solitudine che si può sperimentare in città e trovare più facilmente il partner ideale, alcuni piccoli trucchi possono aiutare. Il primo e più importante è frequentare i posti giusti. Come in ogni altra città, infatti, non solo locali e luoghi di aggregazione hanno target diversi ma anche i quartieri tendono a essere frequentati da tipologie di persone diverse: se gli appassionati di cinema dovrebbero darsi appuntamento a Cinecittà, così, chi segue una certa musica e una certa cultura indie ha più probabilità di incontrare l’anima gemella al Quadraro o alla Garbatella.

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Che fortuna! Errore delle Agenzia delle Entrate e 14 milioni di euro salvati

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Errore Agenzia delle Entrate, imprenditore esente da pagamento cartella da 14 milioni di euro

Roma – Un imprenditore, è riuscito a evitare di pagare una cartella esattoriale che ammontava a 13 milioni e 928mila euro dovuti a mancati versamenti dell’IVA, grazie a un errore ortografico nella destinazione della lettera. L’incredibile storia si è svolta a Roma, dove dal 2007, a causa di un errore di notifica, la cartella esattoriale non ha mai raggiunto il suo destinatario.

L’errore risiedeva nell’indirizzo. Invece di essere inviata a via Carlo Porzio Biroli 52, sulla Cassia, la cartella è finita a via Renato Birolli 52, sulla Prenestina. Questo errore ha portato la Corte di giustizia tributaria, in due gradi di giudizio, a dichiarare l’estinzione del titolo esecutivo contestato all’imprenditore assistito dagli avvocati Fabio Calò e Giuseppina Tenga. Il Corriere della Sera ha notato che una “L” in più ha trasformato Biroli in Birolli, causando la confusione.

Il caso ebbe inizio nel maggio 2022, quando l’Agenzia delle Entrate contestò all’uomo il mancato versamento di quasi 14 milioni di euro, dovuto a quindici cartelle esattoriali e due accertamenti. Tuttavia, a causa dell’errore nell’indirizzo, l’imprenditore “”sbadato”non aveva ricevuto nessuna notifica.

Dopo aver cercato di capire cosa stesse accadendo, il soggetto accusato scoprì che la notifica della cartella avrebbe dovuto essere inviata a via Renato Birolli 52 nel luglio 2007, ma lui non viveva a quell’indirizzo. Così, l’Agenzia aveva segnalato l’irreperibilità dell’imprenditore. Successivamente, furono inviati un’iscrizione ipotecaria e due atti interruttivi, tutti all’indirizzo sbagliato.

I giudici hanno concluso che la notifica non era mai stata completata correttamente e pertanto la pretesa è prescritta, dato che sono passati 10 anni dalla notifica. Lo stesso ragionamento è stato applicato anche per le altre cartelle.

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Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

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Mercoledì delle Ceneri 2024: significato e rituali nel primo giorno di Quaresima

Il Mercoledì delle Ceneri del 2024 e le sue tradizioni religiose

Oggi si celebra il Mercoledì delle Ceneri, un giorno importante nel rito cattolico che segna l’inizio della Quaresima, un periodo di digiuno e penitenza che si conclude con l’arrivo della Pasqua. In questa giornata, la Chiesa cattolica chiede ai suoi fedeli di astenersi dal consumo di carne.

Il Mercoledì delle Ceneri segue il Martedì Grasso, ultimo giorno di Carnevale, e da avvio al periodo di Quaresima che terminerà la prossima domenica 31 marzo con i festeggiamenti della Pasqua. Nonostante non sia un giorno festivo dal punto di vista civile, ha una grande importanza religiosa. Durante questa giornata si pratica il rito dell’imposizione delle ceneri, simbolo della penitenza e del digiuno.

Nella liturgia cattolica e in altre Chiese Cristiane, il Mercoledì delle Ceneri rappresenta un momento di purificazione e veglia. Durante la Messa, il sacerdote impone le ceneri sacre e benedette ottenute bruciando i rami d’ulivo dell’anno precedente, sulla testa dei fedeli. È un gesto che ricorda la transitorietà della vita terrena, come recita il Genesi: “Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”.

I fedeli sono chiamati a fare penitenza osservando il digiuno e astenendosi dalla carne. Questa tradizione è legata alle pratiche bibliche del digiuno, che prevedevano l’astensione dal consumo di carne di animali a sangue caldo. Questa pratica viene poi estesa a tutti i venerdì del periodo quaresimale.

Il Mercoledì delle Ceneri è un giorno di penitenza dedicato alla preparazione spirituale e non è considerato festivo. Infatti, non è segnato in rosso sul calendario civile e non prevede un riposo ufficiale dal lavoro.

La Quaresima secondo il rito romano inizia con il Mercoledì delle Ceneri, mentre per il rito ambrosiano, il Mercoledì delle Ceneri è ancora parte del Carnevale e la Quaresima inizia solo la domenica successiva. La Quaresima è un momento di preparazione alla Pasqua, che celebra la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo.

Per la Chiesa romana, la Quaresima è un periodo di astinenza totale, un’importante preparazione per la Pasqua. In questo caso si contano 40 giorni a ritroso dal Sabato Santo, escludendo le domeniche e arrivando fino al Mercoledì delle Ceneri.

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Mazzalùa, simile allo Champagne, ma fatto con l’aceto presto in vendita

Mazzalùa, la bevanda” analcolica fatto con l’aceto, al 100% made in Italy da settima prossima sul mercato

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Arriva sul mercato lo «champagne» analcolico fatto con l’aceto

Mazzalùa, simile allo Champagne ma a differenza, analcolico e fatto con l’aceto, al 100% made in Italy da settima prossima sul mercato.

Il suo nome è Mazzalùa, sarà in vendita dal lunedì prossimo ed è una bevanda che vuole avvicinarsi allo Champagne ma è analcolico e tutto made in Italy. Il primo al mondo ottenuto non dal vino dealcolato, ma dall’aceto naturale.

A distribuirlo sarà Domori, uno dei marchi d’alta gamma riuniti nel Polo del Gusto di Riccardo Illy. Proprio lo stesso gruppo che in Italia distribuisce Barons de Rothschild, uno dei brand più prestigiosi dello Champagne, quello vero.

Le bollicine analcoliche del Mazzalùa, al pari di quelle francesi, si bevono fredde e si abbinano bene alle ostriche, alle torte salate, ai piatti ad alto contenuto di burro e ai dolci. E al pari delle bottiglie francesi sono un prodotto di fascia alta, che verrà venduto tra i 20 e i 24 euro.

Il processo produttivo Mazzalùa viene prodotto in Friuli e prende il nome dal lembo di terra fra i colli italiani e quelli sloveni che sin dall’antichità hanno dato origine a grandi vini.

I soci di Poska, l’azienda che lo ha creato, sono quattro: due provengono dalla famiglia Kristancic, storica azienda vinicola del Nordest, uno è un esperto di aceti e la quarta è Rossana Bettini, giornalista enogastronomica, esperta di analisi sensoriali, imprenditrice nonché moglie di Riccardo Illy.

Niente conservanti, niente spezie nè aromi, solo da ultimo un tocco di anidride carbonica. Il risultato è una bevanda frizzante, senza alcol, leggermente dolce, che va bevuta molto fredda e che si presenta come uno champagne: con la sua gabbietta, il tappo a fungo e la tradizionale bottiglia bombata champagnotta.

Negli Stati Uniti e in Oriente c’è già una grande richiesta di questi prodotti senza alcol, in alcuni casi per ragioni culturali, in altri per motivi religiosi e infine per scelte salutistiche. Il mercato che i produttori si aspettano per il Mazzalùa, però, sarà anche e soprattutto italiano. Attenzione però a non chiamarlo Champagne. Ecco spiegato il motivo.

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Tutti su Marte, ecco l’ultima invenzione della NASA

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La NASA ha testato un motore rivoluzionario che porterà l’uomo su Marte: eccolo in azione

Il nuovo motore a razzo della NASA porta l’uomo su Marte

La NASA ha condotto con successo un test del motore a razzo Rotating Detonation Rocket Engine (RDRE), che segna un passo avanti significativo verso il raggiungimento del pianeta Marte. Si prevede che questo propulsore sperimentale sarà utilizzato per la missione di conquista del Pianeta Rosso, portando l’uomo sempre più vicino al suo obiettivo di esplorare e colonizzare Marte.

Il RDRE si basa sulla detonazione del propellente, che permette una combustione supersonica. Inoltre, il sistema sfrutta una particolare componente ad anello chiamata “combustion Chamber Annulus”, che ricicla le onde di detonazione invece di espellerle. Questo meccanismo garantisce una spinta superiore e un consumo minore di propellente, aumentando l’efficienza e riducendo i costi delle missioni spaziali.

Grazie a questo motore, sarà possibile trasportare carichi più pesanti nello spazio e risparmiare contemporaneamente. La tecnologia potrebbe essere utilizzata per far atterrare i lander, nello stadio superiore dei razzi e nella retropropulsione supersonica, contribuendo così a far atterrare carichi utili più grandi sulla superficie di Marte.

I test del motore a razzo RDRE sono in corso dal 2020 e hanno recentemente raggiunto un traguardo significativo: 5.800 libbre di spinta per circa 4 minuti. Questo tipo di combustione prolungata potrebbe consentire l’atterraggio di un lander e le manovre per mettere una navicella in rotta verso Marte. Il tutto è reso possibile grazie all’uso di materiali leggeri, stampati in 3D e riutilizzabili.

Il nuovo motore rappresenta un enorme salto di efficienza nella progettazione e permetterà di inviare più massa e carico utile nello spazio profondo, contribuendo così alla missione Luna-Marte della NASA.

In attesa dei primi razzi a fissione nucleare, questo sistema innovativo potrebbe rappresentare un balzo tecnologico necessario per raggiungere Marte, nonostante le numerose sfide che ancora si presentano, come ad esempio l’esposizione alla radiazione cosmica durante i lunghi viaggi nello spazio profondo.

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‘Per favore non leccarsi le dita’. Lo strano cartello dentro l’ufficio pubblico

Nell’ufficio pubblico c’è un insolito avviso (scritto anche in inglese) rivolto agli utenti prima che consegnino le loro pratiche.

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Per favore non leccarsi le dita

Strana è la vita, ma lo è ancor di più il cartello che informa i cittadini di Roma ‘Per favore vietato leccarsi le dita’.

Ci troviamo nella capitale, più precisamente nel tanto famigerato VI Municipio, dove da diverso tempo ormai è affisso un curioso avviso rivolto agli utenti della Asl sita nel plesso che ospita anche tutti gli uffici del Municipio, in via Natale Balbiani 14 a Tor Bella Monaca.

Non ci è mai capitato di vedere un cartello del genere all’interno degli uffici comunali di Roma ma, sicuramente stanchi di prendere fascicoli “imbevuti” della saliva di alcuni utenti che, per dividere meglio i fogli di carta da consegnare agli impiegati dello sportello, usano passare il loro dito sulla lingua. Una pratica non solo poco elegante e obsoleta, ma anche poco igienica.

Naturalmente visti anche i tanti residenti stranieri nel quartiere, l’invito a non leccarsi le dita è scritto anche in lingua inglese ‘Please don’t lick your fingers, thank you’. Un appello che comunque ci ha fatto sorridere e che naturalmente rivolgiamo a tutti quelli che usano smistare i fogli in questo “orribile” modo, per favore non leccarsi le dita, non sono mica le fonsie!

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Occhio alle ‘telefonate-truffa’ un modo in più per svaligiarvi l’appartamento

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Scoperti 6 nuovi pianeti che danzano intorno alla loro stella, potrebbe esserci vita ?

Scoperti 6 nuovi pianeti che danzano intorno alla loro stella, potrebbe esserci vita ?

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Scoperti 6 pianeti che danzano intorno alla loro stella  VIDEO – Spazio e Astronomia – Ansa.it

Scoperti 6 pianeti che orbitano attorno alla stella HD 110067

Un recente studio ha rivelato la presenza di un sistema composto da sei pianeti che orbitano attorno alla stella HD 110067, situata a 100 anni luce dalla Terra e appartenente alla costellazione della Chioma di Berenice. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature e rappresenta un importante contributo alla comprensione della formazione dei sistemi planetari.

Il sistema planetario in questione è stato descritto come straordinario, poiché la regolarità e l’armonia delle orbite dei sei pianeti suggeriscono un tipo di danza simile a un valzer. I pianeti, poco più grandi della Terra, sono stati osservati da un insieme di telescopi spaziali e terrestri, tra cui il telescopio spaziale Tess della NASA e il telescopio spaziale europeo Cheops, il cui ruolo è stato fondamentale nella scoperta.

Secondo Rafael Luque dell’Università di Chicago, coordinatore dello studio, la scoperta fornisce una preziosa miniera di dati sulla formazione dei sistemi planetari. L’astronomo italiano Roberto Ragazzoni, direttore dell’osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha sottolineato il ruolo cruciale di Cheops nella scoperta, evidenziando la precisione e la stabilità del telescopio nello studio di pianeti che transitano davanti a stelle deboli.

Gli studiosi hanno rilevato che i sei pianeti della stella HD 110067 sono in risonanza, ovvero le loro orbite presentano rapporti semplici fra loro, conferendo al sistema una notevole stabilità. Questa stabilità potrebbe favorire la presenza di condizioni climatiche idonee alla vita su alcuni di essi, aprendo interessanti prospettive per la ricerca di forme di vita in altri sistemi planetari.

La scoperta dei sei pianeti intorno alla stella HD 110067 rappresenta dunque un importante passo avanti nella comprensione dei sistemi planetari e delle possibilità di vita al di fuori del nostro sistema solare.

 

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Inchiesta contro Tesla: Musk mente sulla durata delle batterie

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L’inchiesta descrive come Tesla abbia programmato i suoi veicoli per mostrare proiezioni ottimistiche dell’autonomia sul cruscotto, esagerando la distanza che i veicoli possono percorrere con una batteria completamente carica.

L’azienda ha deciso di scrivere algoritmi per mostrare stime “rosy” (ottimistiche) della distanza per scopi di marketing. Queste proiezioni ottimistiche si riducono quando la batteria scende al di sotto del 50% di carica, ma è stato creato un “buffer di sicurezza” per prevenire che i conducenti rimangano bloccati.

Un sistema che mente sapendo di mentire, diminuendo automaticamente il tempo che trascorre tra una percentuale e l’altra.

Tesla ha anche formato un “Team di Deviazione” per evitare che i clienti che lamentano la scarsa autonomia portino le auto al centro assistenza, risparmiando denaro e riducendo la pressione sui centri di assistenza. Una grave mancanza del colosso, che crea un baratro tra se e i proprietari delle auto, Ferruccio Lamborghini sarebbe schifato…

Altro cardine dell’inchiesta sono i risultati dei test e delle analisi riguardanti l’autonomia dei veicoli Tesla. Tester e regolatori hanno continuato a rilevare che le stime di autonomia dei veicoli Tesla sono esagerate.  Alcuni studi hanno rilevato che almeno tre dei modelli Tesla avrebbero un’autonomia media del 26% in meno rispetto alle stime pubblicizzate. Mentre altri produttori automobilistici hanno contatori di autonomia più accurati, quelli di Tesla sono progettati per eccesso invece che difetto (e di molto) rendendo le proiezioni di autonomia spesso sopravvalutate.

La risposta dei governi a Tesla

Il Governo della Corea Del Sud ha reagito male alle diverse stime del colosso rispetto alla realtà, e non è l’unico. Paesi Europei come la Germania hanno già seguito l’esempio della Corea, condannando Tesla in territorio nazionale e portandola davanti ad un giudice.

Il colosso Americano continua a perdere incassi e processi, mentre l’alto costo delle vetture e la grande competitività del mercato dell’elettrico ha già fatto incrinare il suo potere.

Cronaca di Roma su Twitter

Inchiesta condotta da Reuters

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“I matrimoni li celebrino le mamme”: la proposta choc di un sacerdote romano

“I matrimoni li celebrino le mamme”, lo sfogo del prete sui modi di prenotazione della chiesa per la cerimonia

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Di

sposi fuggiti senza pagare ferentino

“I matrimoni li celebrino le mamme”. La singolare frase, riportata da Il Messaggero, proviene da un sacerdote romano. Il quale ha affidato alle colonne del quotidiano la sua denuncia circa un’abitudine nell’organizzazione della cerimonia. “Sono sempre più le madri che vengono a prenotare la chiesa al posto dei figli. Io invece insisto che vengano gli sposi“. Al parroco non va proprio giù dunque questa procedura di delega, che sembra stare prendendo sempre più piede tra le coppie. E lancia la sua proposta ‘alternativa’: “Se vogliono, possono anche sposare i loro figli per procura“. Il sacerdote ha raccontato di aver già risposto così a due mamme recatesi da lui per fissare la data delle nozze.

Ad indispettirlo il fatto che gli sposi erano presenti, ma sarebbero rimasti in silenzio per tutta la durata dell’appuntamento. Ed è proprio a loro che rivolge il suo monito: “Se non vengono a prenotare gli sposi, il rischio di errori è alto“. Non transige, il don: “Devono venire in chiesa. Anche se possono prenotare anche online“. Una procedura che, spiega, deve essere effettuata un anno prima della cerimonia. E poi è lui a decidere, in base alla cronologia delle richieste. Della serie, chi prima arriva, meglio si sposa. Spendendo circa 250 euro, come costo fisso. Ma si può risparmiare, conclude, utilizzando i fiori della cerimonia precedente.

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Anna Oxa e il mistero di Sanremo 2023

Anna Oxa è tra i partecipanti della 73esima edizione del Festival di Sanremo ma sembra che nessuno l’abbia vista…

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Ad aprire la gara nella prima serata della 73esima edizione del Festival di Sanremo sarà Anna Oxa che raggiunge i 15 Festival da concorrente.

La cantante si presenta con la canzone “Sali” (Canto dell’anima) si vocifera che ha avuto problemi tecnici in prova sul palco di Sanremo, dove ha più volte lasciato il segno come nel 1989 per la vittoria assieme a Fausto Leali con “Ti lascerò”. La voce è sempre rimarcabile, la canzone troppo pretenziosa per una ribalta come quella del Festival a detta di chi ha partecipato alle prove.

In queste ore la Oxa sta facendo parlare di sé, in quanto è riuscita a non farsi vedere dai giornalisti e dalle numerose persone accorse per l’evento sanremese, sarà una strategia per stupire tutti con un nuovo look creando un alone di mistero attorno alla sua figura d’artista o semplicemente la volontà di rimanere lontana dalle luci dei riflettori trascorrendo i giorni che anticipano il festival in totale privacy?

Altra notizia che desta sospetti, ne ha parlato anche radio RTL 102,5 è la sua assenza nel registro nel quale ogni partecipante alla gara lascia i contatti del proprio manager e del proprio ufficio stampa, cara Anna è tutta una strategia o stai tenendo tutti col fiato sospeso fino a stasera?

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