Cronaca
Roma, false licenze NCC: sequestri della GDF per 1,5 milioni
Roma, false licenze NCC: indagate 36 persone e 3 società operanti nel settore

Roma, false licenze NCC. L’operazione delle Fiamme Gialle del Comando provinciale capitolino ha portato ad un sequestro preventivo a carico degli indagati. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Roma, che ha così accolto la richiesta della locale Procura della Repubblica. Nella rete degli inquirenti sono finite quote societarie e autovetture di grossa cilindrata, la cui immatricolazione sarebbe stata ottenuta attraverso titoli falsificati. Perquisizioni nei confronti dei coinvolti nell’inchiesta sono tuttora in corso in varie province italiane, tra Lazio, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Umbria, Emilia, Puglia e Sicilia.
FALSE LICENZE NCC, LE INDAGINI
Le indagini sul caso sono partite nel 2020, ad opera dei Finanzieri della Compagnia di Fiumicino. Nel corso dei lavori, sono stati rinvenuti indizi circa la produzione e il commercio di false licenze NCC. In molti casi, l’intestazione dei documenti non aveva corrispondenza presso gli Enti locali proprietari, il più delle volte Comuni italiani di piccole dimensioni. Si ipotizza quindi che le cooperative indagate predisponessero le false licenze Ncc apponendovi false attestazioni dei Comuni. Soggetti conniventi poi le compravano pagandole meno del loro prezzo ‘legale’. Il pagamento avveniva infine a rate, su carte prepagate intestate a complici.
FALSE LICENZE NCC, 52 POSIZIONI AL VAGLIO
A questo punto, le autorizzazioni contraffatte venivano registrate presso il database dell’Ufficio Mobilità del Campidoglio, per ottenere il pass per la Ztl cittadina. Oppure recate presso gli uffici provinciali della Motorizzazione Civile, che avrebbe immatricolato le autovetture destinandole appositamente al Noleggio con Conducente. Al vaglio, a vario titolo, c’è dunque la posizione di 52 persone, per le quali gli inquirenti ipotizzano i reati di truffa, falso, sostituzione di persona e riciclaggio.
Cronaca
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La Richiesta di Confronto al Campidoglio
A Roma, le strade centrali sono da sempre un labirinto di auto e turisti, ma ora c’è una mossa che sta accendendo la curiosità. I rappresentanti locali hanno presentato una richiesta ufficiale al Campidoglio per un tavolo di confronto, lasciando tutti a chiedersi: quali cambiamenti sono in arrivo?
Cosa Si Nasconde Dietro le Strade Centrali
Le modalità di accesso alle vie più iconiche della città potrebbero essere riviste in modo radicale. Immagina poter esplorare i tesori di Roma senza il solito ingorgo: un’idea che sta generando un’ondata di interesse e dibattiti. Quali proposte emergeranno da questo tavolo? Potrebbe essere l’inizio di una vera rivoluzione urbana.Cronaca
La denuncia di Federica: l’iniezione che ha cambiato tutto

FillerLabbra #MedicinaEsteticaScoperta L’incubo di una donna sfigurata da un trattamento illegale e low cost – ecco i rischi nascosti del mondo della bellezza!
La tentazione dei social e l’incontro con l’ignoto
Federica Funi, 34 anni di Roma, pensava di aver trovato l’offerta perfetta per rendere le sue labbra più affascinanti, ma il tentativo di risparmiare si è trasformato in un vero disastro. Ogni giorno, scorrendo i feed dei social, si imbatteva in post di dottoresse dell’Est Europa che promettevano risultati sorprendenti. Curiosa e attirata da prezzi apparentemente irresistibili, ha contattato una dottoressa bulgara via Instagram, usando il traduttore per superare la barriera linguistica. Ma quello che sembrava un appuntamento rapido si è rivelato un incubo: iniezioni eseguite in un appartamento affittato, senza verifiche o sterilizzazione adeguata.
I pericoli di procedure non regolamentate
Federica aveva già filler alle labbra, ma la dottoressa non ha esitato a iniettarne altro, ignorando ogni cautela. “Se fosse stata competente, mi avrebbe consigliato di sciogliere prima il vecchio filler”, racconta con rammarico. L’appuntamento, fissato con appuntamenti ogni 30 minuti, si è svolto in una casa di fronte al Colosseo, convertita temporaneamente in uno studio improvvisato. Strumenti non sterilizzati, comunicazioni a gesti e zero visite preliminarie: non c’era traccia di trasparenza o professionalità, alimentando subito i sospetti di Federica.Le conseguenze devastanti e i segni permanenti
Il filler utilizzato, chiamato Sardenya e non autorizzato, non si è riassorbito come promesso, lasciando labbra deformate con bozzi, grinze e un buco al centro. “Sembravo un mostro”, confida Federica, che ha dovuto sottoporsi a interventi dolorosi come l’ialuronidasi e persino piccoli fori per rimuovere il prodotto. Il risultato? Labbra che ora appaiono come un palloncino sgonfio, con effetti psicologici che l’hanno costretta a isolarsi. Tutto per un costo leggermente più basso, che alla fine non è valso nemmeno la promessa di una tecnica “Russian Lips” esclusiva.
Il business sommerso e il silenzio delle vittime
In un mondo di filler low cost e dottoresse itineranti, Federica non è l’unica a cadere in questa trappola. Operazioni a domicilio, senza regolamentazioni, attirano chi cerca shortcut per la bellezza, ma i rischi sono altissimi. Nonostante il trauma, Federica non ha denunciato la dottoressa, complice l’anonimato e il lavoro “a nero”. “Prima ci vai senza pensarci, poi ti chiedi come hai potuto”, ammette, evidenziando un fenomeno che continua a crescere nell’ombra.
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