Politica
Caso Ruberti, la Procura vuole vederci chiaro: il 54enne a rischio incriminazione
Caso Ruberti, i magistrati di Frosinone sentiranno inoltre i clienti del ristorante dove è avvenuta la lite

Il caso Ruberti non si spegne. Anzi, potrebbe portare nelle prossime ore a risvolti molto importanti. Nel mirino c’è soprattutto quel ‘mi ti compro’, sul cui significato si intende fare piena chiarezza. A tal proposito, riporta Frosinone Today, il procuratore Adolfo Coletta ha disposto l’acquisizione sia del video pubblicato da Il Foglio che dell’elenco di coloro che hanno assistito al diverbio. Dai racconti di questi ultimi, infatti, si spera di chiarire cosa abbia scatenato l’ira dell’ex capo di gabinetto di Roberto Gualtieri, la sera dello scorso 1 giugno.
CASO RUBERTI, L’EX CAPO SEGRETERIA RISCHIA GROSSO
Un’ira davvero funesta per il protagonista, che, oltre alle dimissioni dall’incarico, potrebbe causargli altre ben più gravi conseguenze. Colpa di quelle minacce di morte, per le quali potrebbe essere perseguito anche senza essere stato denunciato. Esse sono state la reazione violenta di Ruberti ad una presunta offerta che gli sarebbe stata avanzata da un uomo con cui si trovava a cena. Con una formula, ‘mi ti compro‘ appunto, che risulta inusuale in una discussione sul calcio come quella prospettata dal diretto interessato.
CASO RUBERTI, IL NODO POLIZZE ASSICURATIVE
Ma c’è di più: sotto la lente ci sono anche le polizze assicurative stipulate con alcune compagnie private dall’Asl di Frosinone. La quale, in una nota, spiega di essersi già attivata per la loro verifica tramite il direttore generale Angelo Aliquò. Ciò dopo il ricevimento, da parte dell’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, di una specifica richiesta in merito. Al termine degli accertamenti, è emersa la regolarità delle gare di stipula dei contratti, alcuni dei quali hanno portato “risparmi rispetto alle situazioni precedenti“.
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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