Cronaca
Mondo di Mezzo, le sorti di Buzzi e Carminati dopo le condanne in Cassazione
Mondo di Mezzo, il terzo grado ha confermato le pene comminate in appello. E ora cosa succederà ai due principali responsabili?

Mondo di Mezzo, l’ultima pagina giudiziaria è stata scritta ieri. E ha ‘regalato’ a Salvatore Buzzi e Massimo Carminati rispettivamente dodici anni e dieci mesi e dieci anni di galera. La sentenza, arrivata dopo nove ore di camera di consiglio, sarebbe già stata applicata: Buzzi – riporta Il Corriere della Sera – sarebbe stato infatti arrestato nella notte a Lamezia Terme. Ora sconterà in cella gli ultimi sette anni che gli sono rimasti. Per Carminati invece sarebbe pronto un affidamento ai servizi sociali.
MONDO DI MEZZO, PENA RICALCOLATA IN APPELLO
La Cassazione aveva disposto il ritorno degli atti del processo Mondo di Mezzo in Appello: la pena avrebbe dovuto infatti essere ricalcolata dopo che l’aggravante mafiosa era stata esclusa ed era stato certificata l’esistenza di due organizzazioni criminali. Una delle quali, che faceva capo a Buzzi, si occupava di corruzione, mentre l’altra, condotta da Carminati, di estorsioni. Sul fronte politico, invece, i criminali non avrebbero fatto pressioni, ma ‘solo’ pagato mazzette a favore delle cooperative di Buzzi.
MONDO DI MEZZO, IL VERDETTO PER GLI ALTRI IMPUTATI
Quanto inoltre a Franco Panzironi, la Cassazione ha annullato quanto disposto in Appello e decretato che l’ex ad di Ama dovrà essere nuovamente giudicato. A suo carico restano comunque le responsabilità in merito al traffico d’influenze e alla turbativa d’asta. Rigettati invece i ricorsi degli altri imputati, per i quali è stata annullata solo l’applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata. Stessa sorte, ma integrale, anche per quelli presentati da Buzzi e Carminati.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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