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Roma Centro

Addio senzatetto, il comune di Roma mura il sottopasso Turbigo

Stanno proseguendo i lavori di messa in sicurezza del sottopasso Turbigo a ridosso della stazione Termini

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Sottopasso Turbigo

Chi è che non mai passato con la macchina, il furgone, lo scooter o con il taxi nel sottopasso Turbigo? Beh, tantissimi romani e non solo ci saranno passati miliardi di volte, senza sapere che quel tratto di strada che unisce via Marsala con via Giolitti, passando sotto le ferrovia, si chiama appunto sottopasso Turbigo, in onore della battaglia della seconda guerra d’indipendenza del 3 giugno 1859.

Sottopasso alla stazione Termini

Purtroppo però, passando nel sottopasso, quante volte abbiamo visto decine di senzatetto dormire negli spazi che dividevano le due carreggiate? Uno spettacolo indecorso per la capitale d’Italia alle prese con un problema sempre più manifesto, soprattutto intorno alla stazione Termini.

Per fortuna però il comune di Roma ha capito il problema e, proprio in questi giorni, sta murando gli spazi fra le due carreggiate impedendo ai senzatetto di dormire ai bordi della strada.

Cronaca

21 dentro 30 metri quadri. Bengalese sfrutta i connazionali, ma i proprietari sono italiani

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Dormivano in 21 dentro 30 metri quadrati

Cronaca Roma – Questa mattina, nelle vicinanze della stazione Termini di Roma, le pattuglie della Polizia Locale sono intervenute per liberare un appartamento in cui dormivano 21 persone, tutte di nazionalità straniera, stipate all’interno di due seminterrati di dimensioni molto ridotte, rispettivamente di 30 e 40 metri quadri.

L’alloggio, gestito da un cittadino di nazionalità bengalese, era stato trasformato in un dormitorio improvvisato. Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia di Roma Capitale hanno scoperto la presenza di 21 posti letto all’interno dei seminterrati, identificando 8 cittadini di nazionalità bengalese, tutti in regola sul territorio nazionale. Le condizioni igieniche e di vivibilità erano così precarie che è stato necessario richiedere l’intervento del personale della ASL per verificare ulteriormente la salubrità e l’abitabilità dei locali.

Si sta valutando la posizione dei titolari dell’immobile, una coppia di nazionalità italiana, per il cambio di destinazione di uno dei seminterrati, che è stato trasformato da magazzino ad uso abitativo.

Blitz della Polizia Locale di Roma Capitale

Il bagno del dormitorio vicino la stazione Termini

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Ultime Notizie Roma

Rapina a Roma come nei film per il valore 800.000. Arrestati 5 uomini e 3 donne

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Roma rapina

I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, sin dalle prime ore dell’alba, hanno eseguito la notifica di un’ordinanza emanata dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma. Tale ordinanza dispone le misure cautelari nei confronti di 8 individui, di cui cinque uomini e tre donne, gravemente indiziati di reati legati a un furto aggravato avvenuto presso una gioielleria di via Bocca di Leone, nel cuore di Roma centro, nella notte tra il 2 e il 3 ottobre 2023.

Tre uomini sono gravemente indiziati di essere coinvolti direttamente nel furto, mentre una donna è accusata di ricettazione della refurtiva e riciclaggio. Altri quattro individui, due uomini e due donne, sono indagati per ricettazione della refurtiva. L’indagine condotta dai Carabinieri, protrattasi per circa tre mesi, ha rivelato dettagliatamente il modus operandi dei sospettati, che includeva l’effrazione di un muro adiacente al negozio, seguita dal taglio di una cassaforte contenente gioielli dal valore di circa 800.000 euro.

Durante le indagini, sono stati raccolti elementi probatori che indicano il coinvolgimento di tre uomini nell’effrazione e nel furto, mentre una donna è accusata di ricettazione e riciclaggio dei gioielli rubati. Altri quattro individui sono stati identificati come ricettatori, implicati nell’acquisto o nella ricezione dei gioielli rubati.

Le indagini hanno anche portato al rinvenimento di una vasta gamma di attrezzature specializzate utilizzate nel furto, nonché di una considerevole quantità di gioielli e altri oggetti di valore, alcuni dei quali riconosciuti dal proprietario della gioielleria.

Inoltre, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, è stato disposto il sequestro preventivo di gioielli e monili di alto valore, trovati in possesso degli indagati e sproporzionati rispetto ai loro redditi dichiarati. Le indagini sono ancora in corso per identificare eventuali altri complici e per restituire gli oggetti rubati ai legittimi proprietari.

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Roma Centro

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

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“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo 34-36 19 marzo- 15 aprile 2024.

I mostri sacri del design osservati e stravolti dallo sguardo di un giovane artista neurodivergente. Tommy Nicoletti trasforma, nei suoi “pupazzi ballerini”, dieci oggetti tra i più noti e iconici dei designer simbolo del ‘900.

Le produzioni intangibili di Le Corbusier, Zanotta, Castiglioni, Magistretti e altri vengono così destrutturate e reinventate per la mostra “Casa Ribelle”, promossa da Cargo, che sarà inaugurata a Roma il 19 marzo e andrà avanti fino al 15 aprile.

Negli spazi dello store romano del brand, saranno esposte le dieci stampe delle riletture di Tommy della lampada Arco Flos di Achille and Pier Giacomo Castiglioni, della lampada Eclisse di Artemide, disegnata da Vico Magistretti, dello sgabello Mezzadro di Zanotta, creato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, della macchina per scrivere Lettera 22 di Olivetti, della Radio.cubo 50 di Brionvega, opera di Zanuso e Sapper, della poltrona da riposo Chaise Longue di Le Corbusier, del sacco poltrona di Zanotta, della Piaggio Vespa, la Moka Bialetti e della Panton Chair di Vitra.

In occasione dell’opening, Tommy si dedicherà a un “live painting”, mentre Mauro Bacchini, architetto e amministratore delegato di Cargo, assieme al giornalista Gianluca Nicoletti, padre di Tommy e presidente della Fondazione Cervelli Ribelli, terranno un breve talk su come il design possa essere reinterpretato da una mente gioiosamente fuori standard.

Quella di Tommy è un’operazione di inconsapevole desacralizzazione– spiega Gianluca Nicoletti- Il suo sguardo privo di pregiudizio mette in crisi l’immutabilità iconica dell’oggetto di design. I modelli a cui si è ispirato in questo progetto sono tutti oggetti unici, ma predestinati a essere riprodotti in serie. In ogni espressione artistica di Tommy c’è invece una sorta di istinto “ipercubista”, una capacità di individuare e descrivere imprevedibili sviluppi in dimensioni parallele di ogni realtà condivisa da menti neurotipiche.” “La divergenza si può misurare rispetto ad uno standard di normalità?– Mauro Bacchini- Quanti umani ho incontrato tanti diversi ho conosciuto. Anche gli autistici non fanno eccezione: tanti autistici tanti modi di essere divergenti.

Ho l’impressione che i normali, se esistono, abbiano un debito di riconoscenza verso chi diverge. Prosegue Bacchini commentando le opere che ha scelto di esporre a Cargo: “La divergenza è veramente indispensabile al progresso della specie? Guardare le cose in modo divergente serve a trovare nuove soluzioni? Credo proprio di sì. Tommy ce lo insegna smontando alcune “icone” del design. La sua matita non si adatta ai luoghi comuni ma cerca una interpretazione diversa, irrispettosa e ribelle. Ne risultano immagini giocose ma soprattutto dissacranti. Tommy osserva sornione le cose che glialtri ammirano fino alla idolatria e si diverte a renderle buffe a farne dei giochi, delle vignette surreali, reinventandone la forma e il significato. E questa non è forse arte?

“Casa Ribelle” di Tommy Nicoletti Cargo Roma, Via Cola di Rienzo, dal 19 marzo

La mostra sarà aperta al pubblico dal 20 marzo al 15 aprile. Le stampe, acquistabili presso Cargo Roma, saranno successivamente esposte anche a Milano durante il Fuorisalone, presso High-tech in piazza XXV Aprile n.12. Da Cargo Roma verrà inoltre allestito un corner per acquistare i prodotti realizzati da Tommy in collaborazione con il brand Essent’ial.

Tommaso Nicoletti (Tommy) comunica con colori e pennelli il suo universo di “cervello ribelle”. Tommy ha prodotto negli ultimi due anni più di centoventi quadri, realizzati con la tecnica dell’acrilico su tela, assieme a centinaia di disegni realizzati con tecniche miste e grafica digitale. Oltre alla pittura, che lo impegna in un quotidiano percorso di ricerca, Tommy sta prestando la sua creatività alla realizzazione di accessori per il mercato del fashion, ceramiche e oggetti di design.

Tommy lavora e produce nell’HubLab della “Fondazione Cervelli Ribelli” in via Tommaso Gulli a Roma. Chi lo segue confida che il suo lavoro possa rappresentare uno stimolo a riconoscere il concreto diritto di cittadinanza a tutti quelli come lui: “esseri di poche parole e con pensieri assai colorati che, come pupazzi ballerini, saltellano su sedie e tavolini”

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Roma Centro

Fanno ricorso gli attivisti che hanno spruzzato vernice sul Senato

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Fanno ricorso gli attivisti che hanno spruzzato vernice sul Senato

Vernice su mura del Senato: L’avvocato difensore annuncia ricorso in appello

Dopo la pronuncia del tribunale, i tre imputati sono stati accolti da un applauso caloroso da parte degli attivisti che li attendevano fuori dalla cittadella giudiziaria della Capitale. Il difensore, l’avvocato Cesare Antetomaso, ha commentato la decisione della corte affermando che si tratta di “cittadini che hanno agito per difendere l’ambiente, come sancito dalla Costituzione. L’accesso al Senato non è mai stato vietato e la vernice utilizzata è stata selezionata per evitare danni. Faremo appello contro questa decisione”.

La sentenza ha suscitato un’ondata di sostegno da parte degli attivisti ambientali e dei sostenitori dei diritti civili, che hanno elogiato l’azione dei tre imputati come un atto di difesa dell’ambiente e dei principi costituzionali.

Il difensore ha inoltre sottolineato che l’obiettivo dell’azione non era mai stato quello di danneggiare il Senato o impedire l’accesso al suo interno, ma piuttosto di attirare l’attenzione sulle questioni ambientali e promuovere un dibattito pubblico sulle politiche ambientali del paese.

Il ricorso in appello annunciato dall’avvocato difensore suggerisce che la battaglia legale è destinata a continuare, con la difesa che sostiene la legittimità e la giustezza dell’azione compiuta dai propri assistiti.

La vicenda, che ha attirato l’attenzione dei media nazionali, continua a sollevare dibattiti sulla giustizia ambientale e sulle modalità attraverso le quali i cittadini possono agire per proteggere l’ambiente e promuovere cambiamenti politici significativi.

Resta da vedere come evolverà la situazione con il prosieguo del processo in appello e se questo caso servirà da precedente per altre azioni simili in futuro. Fonte

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Tecnologia

Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

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Metro C a Piazza Venezia : una sfida tecnologica

La stazione metro C di Piazza Venezia a Roma è una fermata museo che rappresenta una sfida ingegneristica.

La sua realizzazione non solo diventerà un’attrazione turistica, ma rappresenterà anche uno snodo fondamentale per il trasporto pubblico nel centro della città. Il sindaco Roberto Gualtieri ha visitato il cantiere definendola la più bella e straordinaria del mondo nel suo genere.

La stazione è situata nel cuore della città eterna e si tratta di una struttura profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento che raggiungono una profondità record di 85 metri. Per questo tipo di scavo a grande profondità, sono necessarie tecnologie avanzate che permettano di preservare i monumenti e i palazzi antichi circostanti. Per questo motivo è stata utilizzata una gigantesca idrofresa, la più grande del mondo con un’altezza di 24 metri e mezzo.

Il macchinario lavora in verticale, sfruttando un getto d’acqua ad alta pressione. Il suo arrivo sul cantiere ha richiesto quattro trasporti eccezionali, ma si prevede che accelererà notevolmente i tempi di realizzazione della stazione. Tuttavia, non si prevede che l’apertura della fermata avverrà nel breve termine, dato che la stazione composta da otto piani sotterranei, 27 scale mobili e banchine lunghe 110 metri richiederà tra gli otto e i dieci anni di lavori.

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Roma Centro

Roma, rapina da 50mila euro ad una donna in auto

Roma, rapina da 50mila euro ad una donna in auto

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Roma, rapina da 50mila euro ad una donna in auto

Roma, rapina da 50mila euro ad una donna in auto.

A zona Flaminio si è verificata una rapina particolarmente violenta. Una donna di 62 anni è stata vittima di un uomo con il volto coperto da un casco integrale e i guanti, che ha rotto il finestrino della sua auto con il calcio di una pistola. L’uomo ha minacciato la donna e le ha rubato due bracciali e un orologio Bulgari dal valore di 50mila euro. L’episodio è avvenuto intorno alle 19.30 in via Armando Spadini, a Flaminio.

La polizia della stazione di Villa Glori è intervenuta sul posto dopo che alcuni testimoni hanno chiamato il 113 per segnalare il fatto. Il rapinatore è fuggito sulla sua moto dopo aver commesso la rapina. La vittima, una volta soccorsa, ha potuto descrivere l’aggressore e il modus operandi utilizzato durante l’azione criminosa.

Si tratta di un episodio di criminalità che ha scosso la tranquilla zona di Flaminio. Le autorità sono state allertate e hanno avviato le indagini per identificare e catturare il responsabile della rapina. La donna ha subito un forte trauma e è stata assistita dalle forze dell’ordine e dagli operatori sanitari presenti sul luogo. Sono in corso le ricerche per individuare e arrestare il rapinatore e restituire alla vittima i gioielli rubati.

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Roma Centro

Azzannata dal cane del senza tetto: attimi di paura in centro a Roma

Azzannata dal cane del senza tetto: attimi di paura in centro a Roma

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Azzannata dal cane senza tetto: paura in centro a Roma

Azzannata dal cane del senza tetto: attimi di paura in centro a Roma.

Secondo quanto riportato dal Messaggero, una donna è stata azzannata alle gambe da uno dei tre cani di un senza fissa dimora in via del Tritone, nel pieno centro storico di Roma. La vittima, una signora di circa 50 anni, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e portata al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. Per fortuna, non ha subito gravi conseguenze. I cani verranno sottoposti ad esami veterinari per verificare il loro stato di salute.

La donna ha raccontato ai vigili urbani che stava camminando in mezzo a molta gente sul marciapiede, quando uno dei cani l’ha morso. Sempre secondo il Messaggero, i cani, tre meticci di varie taglie, hanno creato problemi in passato. Martedì scorso avevano spaventato una bambina che camminava con sua madre. I commessi di un negozio di abbigliamento in via del Tritone hanno spiegato che i cani probabilmente agiscono per proteggere il loro padrone quando si siede o si sdraia sul marciapiede, anche se almeno due di loro spesso indossano la museruola.

La situazione del senza tetto, un italiano di circa 40 anni, è seguita dai volontari della Croce Rossa che ogni sera gli portano del cibo. Dorme tutte le notti in un giaciglio in via del Tritone insieme ai suoi cani. Quando piove, il ragazzo tira un telone di nylon che copre lui e i cani, rendendo il giaciglio una sorta di casupola maleodorante.

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Roma Centro

Monopattino su strisce pedonali investito, sfiorata la tragedia

Monopattino su strisce pedonali investito, sfiorata la tragedia

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Monopattino su strisce pedonali investito, sfiorata la tragedia

Nel centro di Roma, precisamente in Via Nazionale, si sono verificati attimi di paura a causa di un incidente coinvolgente un monopattino.

Un giovane alla guida del monopattino ha ignorato il semaforo rosso e si è lanciato in pieno attraversamento delle strisce pedonali, convinto di poter passare indisturbato. Purtroppo, un’auto non è riuscita a frenare in tempo e ha investito il ragazzo, facendogli sbattere la testa contro il terreno. Fortunatamente, non ha perso conoscenza ma è stato ferito e ha necessitato dell’intervento tempestivo di un’ambulanza per ricevere soccorso.

La polizia è giunta sul luogo insieme all’ambulanza per gestire il traffico e raccogliere informazioni sull’accaduto. Il conducente dell’auto coinvolta non era in stato di ebbrezza e ha spiegato di non essere riuscito a frenare a causa dell’improvvisa presenza del monopattino sul suo percorso. Per fortuna, l’incidente non ha avuto esiti più gravi, con il ragazzo trasportato in ospedale per accertamenti e il conducente dell’auto riportante danni lievi al veicolo.

Un pullman che si trovava in prossimità è riuscito a fermarsi in tempo, evitando ulteriori conseguenze negative. Un passante che ha assistito alla scena ha commentato che questo incidente dovrebbe servire da monito sull’importanza di rispettare le regole del codice della strada e di essere sempre vigili e attenti alla guida di qualsiasi veicolo. La sicurezza di tutti deve essere prioritaria in ogni situazione.

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I Municipio

Viale Pretoriano, eliminare pista ciclabile e area parcheggio è un atto di civiltà

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viale Pretoriano

Avete mai fatto Viale Pretoriano per andare a lavoro? Beh se la risposta è sì, dite la verità, quante volte avete maledetto quella pista ciclabile non utilizzata da nessuno, che ha ridotto la careggiata dell’incrocio con via dei Ramni e via Marsala, creando sempre problemi alla viabilità e tensioni fra automobilisti?

Ecco, se è troppo coraggioso eliminarla del tutto, perché tanto è inutile come gran parte delle ciclabili create a Roma sotto la giunta Raggi, che almeno facessero dei sopralluoghi per constatare che l’area parcheggio (come dimostra la foto scattata dal nostro inviato) a protezione delle pista ciclabile a ridosso della famosissima tendopoli –  che non si riesce mai a sgomberare – crea problemi alla circolazione. 

Riusciranno i nostri politici a capire l’errore, oppure ci porteremo questo fardello per i prossimi cinquant’anni?

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News

Roma, Neonata Dopo Parto Muore al Santo Spirito. Madre Interrogata dai Procuratori

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Neonata Dopo Parto Decede: Madre Interrogata dai Procuratori

La madre della neonata morta poco dopo essere venuta al mondo il 15 febbraio scorso all’ospedale Santo Spirito di Roma, è stata ascoltata oggi in Procura. Quest’intervento segue la denuncia dei genitori e l’apertura di un fascicolo di indagine condotto dai pubblici ministeri capitolini, volto a scoprire le responsabilità degli ignoti coinvolti. Ulteriori importanti passi sono stati fatti nei giorni precedenti, quando i capi dell’inchiesta hanno ascoltato anche il padre della piccola e hanno disposto il sequestro della cartella clinica, della placenta e del cordone ombelicale. In futuro, potrebbe essere intrapreso anche l’esame autoptico.

In base a quanto esposto nella denuncia presentata dai genitori, durante la gravidanza non era emersa alcuna problematica nei controlli effettuati. Tuttavia, le circostanze sono rapidamente precipitate una volta che la madre è stata ricoverata in ospedale a seguito della rottura delle acque. Con il passare del tempo, si è avvertito un peggioramento della situazione caratterizzato da forti contrazioni e copiose perdite di sangue. Divenuta sempre più preoccupata, la donna ha cominciato a rendersi conto della gravità della situazione ed ha inviato messaggi allarmati al marito. Questi ultimi sono stati poi analizzati dai pubblici ministeri capitolini.

Quando la piccola Valentina, così come i genitori avevano deciso di chiamarla, è nata attraverso un parto cesareo, era purtroppo già troppo tardi. La neonata è infatti morta dopo pochi minuti. Nel corso di un’audizione lunga tutta la mattinata, la giovane madre ha confermato i fatti accaduti. Al termine della testimonianza, la donna era visibilmente scossa.

Ora i genitori, assisiti dagli avvocati Stefania Rondini e Andrea Calderoni, cercano chiarezza. “Ciò che desta perplessità è il fatto che si trattava di una gravidanza senza problemi – spiega Rondini – La mamma è una giovanissima ragazza, con tante aspettative, aveva completamente allestito casa per la nascita della figlia, e invece all’improvviso, senza alcuna avvisaglia, è avvenuto l’irreparabile. Combatteremo fino alla fine per l’accertamento dei fatti e delle eventuali responsabilità”, prosegue l’avvocato Stefania Rondini. “Questa tragica vicenda ha lasciato anche me, come donna, molto turbata”.

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