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Regionali Lazio, Rocca attacca Gualtieri: “Lo cercano a Chi l’ha visto”

Regionali Lazio, le dure parole del candidato del centrodestra contro il sindaco della Capitale

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Regionali Lazio, Rocca attacca Gualtieri: “Lo cercano a Chi l’ha visto”

Regionali Lazio, un appuntamento cui il centrodestra tiene molto. A confermarlo, all’Adnkronos, il candidato Francesco Rocca. Il quale chiarisce come nella testa della coalizione l’obiettivo sia ben preciso: “C’è una volontà fortissima di cambiamento, una voglia di rinnovamento dopo 10 anni di totale immobilismo”.

Che ha inciso anche sulla voglia dei cittadini di recarsi alle urne: “L’astensionismo è il risultato dell’assenza di dialogo, la mancanza di ascolto che c’è stata in questo periodo. Temo si pagherà lo scotto di questo grande scollamento con le comunità, anche a livello nazionale. Ma sono sicuro che, se governerò la Regione, tra 5 anni aumenterà la partecipazione”.

E’ deciso dunque Rocca, anche sotto il profilo dei rapporti tra Pisana e Roma: “Sono decisamente favorevole a più poteri per Roma. Se sarò eletto, il sindaco mi troverà come leale collaboratore. Un dialogo forte e basato sulle risposte da dare ai cittadini”. Gli stessi che, sottolinea, oggi “il sindaco lo cercano su Chi l’ha visto?”.

Un’alleanza sui temi, a partire da quello del termovalorizzatore: “Serve per chiudere il ciclo dei rifiuti, quindi il sì è chiaro e netto. Questa non è però l’unica soluzione, come vuol far sembrare il centrosinistra. Il Lazio è infatti scivolato al 18esimo posto sulla differenziata. Occorre quindi anche investire su di essa”. Sull’impianto però non mancano i dubbi: “L’area dell’Ardeatina è molto trafficata e se aggiungiamo centinaia di mezzi portati dall’impianto, il tema è molto serio”.

E poi c’è quello della sanità: “Bisogna investire nelle strutture delle province e occorre l’assistenza domiciliare integrata, va fatta ripartire subito”. Senza dimenticare i trasporti pubblici: “No a provvedimenti generalisti. Bisogna individuare fasce sociali a cui i provvedimenti vanno rivolti per evitare gli sprechi di risorse rispetto a chi può permettersi il costo dei biglietti”.

Sulla possibile giunta, infine, l’ex presidente della CRI ha le idee chiare: “Una squadra di persone competenti, che sappiano portare la qualità espressa con la loro capacità, la loro storia professionale e umana. Nomi? E’ presto per farne, è importante ragionare insieme alla coalizione sui profili che serviranno”. Poi annuncia: “L’assessorato alla Cultura sarà centrale. E’ imbarazzante che non trovi una sua valorizzazione. Sarà molto utile per recuperare un’anima persa e per dare lo slancio all’economia”.

 

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Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

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Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.

Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.

Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.

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Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

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Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.

Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…

Elezioni Europee

Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.

Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.

Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.

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