Cronaca
Rimosso mausoleo abusivo, momenti di tensione (e un ferito) al cimitero Flaminio
Rimosso mausoleo abusivo, le proteste dei parenti di un defunto scatenano il caos nel Campo Santo

Rimosso mausoleo abusivo. E’ accaduto a Roma, all’interno del Cimitero Flaminio, in zona Prima Porta. L’opera era stata installata dai parenti di uno dei defunti sepolti. E grande è stata la loro sorpresa quando, nel pomeriggio di ieri, si sono recati nel Campo Santo per commemorare il loro congiunto e non l’hanno più trovata. Ne sono nati momenti di tensione con il personale del cimitero e un vigilante, rimasto ferito durante il parapiglia. Il ‘caro estinto’ sarebbe un ragazzo di 27 anni, figlio di un ex delegato della giunta Alemanno e morto per una malattia nel 2020. Amici e parenti avevano deciso di ricordarlo in occasione del compleanno del figlio.
Il 19 maggio, però, il personale dell’Ama aveva provveduto a smantellare l’altarino abusivo che gli avevano dedicato. Il secondo dopo quello alla memoria di un altro ragazzo, deceduto dopo essersi schiantato a 300 all’ora sul GRA. Un vero e proprio ‘santuario’ quello che occupava l’area del cimitero, con statue, sedie, luci e addirittura telecamere. Il tutto allo scopo, a quanto pare, di ‘riqualificare l’area’. Un intento che però non è stato apprezzato, vista la rimozione, avvenuta all’insaputa dei parenti. Che, com’era prevedibile, si sono infuriati. “Non siamo criminali – ha detto a ‘Roma Today’ il padre del ragazzo morto – Ci conoscono e, se ci avessero avvertiti, avremmo tolto tutto“.
RIMOSSO MAUSOLEO ABUSIVO, COSA E’ SUCCESSO
Fatto sta che, una volta scoperto il provvedimento, i congiunti hanno preso ad aggredire a parole il personale Ama, chiedendo la restituzione dei propri affetti. Sul posto è così giunta una guardia giurata, ma a questo punto la situazione è degenerata. Tanto che una donna, con una mazza di legno, ha frantumato il finestrino dell’auto del vigilante. Il quale è stato centrato da alcuni pezzi di vetro, riportando ferite ad un occhio. Per questo, è stato costretto a recarsi in ospedale, in condizioni fortunatamente non gravi. La donna è stata invece identificata, ma al momento non sarebbe stata denunciata.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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