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Madonna di Trevignano, giornalista Mediaset aggredito dai seguaci di Gisella Cardia

Madonna di Trevignano, i seguaci di Gisella Cardia aggrediscono un giornalista di Mediaset
Trevignano – Nel Campo delle Rose di Trevignano, oltre alle presunte apparizioni della Madonna, sembra essersi verificato un episodio degno delle antiche lapidazioni bibliche.
Il bersaglio, questa volta, è stato Paolo Capresi, giornalista di Mattino Cinque. Sembra che Gisella Cardia non abbia gradito i recenti servizi trasmessi su Mediaset, inducendo la sua stretta cerchia a essere sempre più simile ad una setta.
L’episodio si è verificato durante l’ultima riunione dei seguaci di Gisella Cardia nel Campo delle Rose il 3 dicembre. Tra i presenti, oltre ai fedelissimi della sedicente veggente, c’erano anche una sessantina di persone, compresi coloro responsabili della sicurezza e alcuni giornalisti. Tra gli ultimi, una troupe di Mediaset appartenente al programma Mattino Cinque, con l’inviato Paolo Capresi.
Anche se numericamente meno rispetto agli incontri della scorsa primavera che tanto hanno fatto parlare nei media, la presenza dei giornalisti ha generato una situazione di grande tensione. Gli approcci a Cardia e al suo entourage sono stati piuttosto tesi. Cardia stessa sembrava in soggezione durante il suo discorso, mentre le persone più vicine a lei si mostravano piuttosto circospette.
Il clima teso è stato potenziato dopo un servizio realizzato da Le Iene andato in onda lo scorso 28 novembre, in cui sono state messe in dubbio le presunte manifestazioni miracolose legate alle statuine della Madonna. Questo, insieme ad altri fattori, ha contribuito ad alimentare una sensazione di imminente conflitto. Effettivamente, quanto anticipato dalla conduttrice di Mattino Cinque, Federica Panicucci, si è verificato: “È stato aggredito senza un perché”, ha dichiarato in onda riferendosi a Capresi e dando appuntamento a domani. “Stavamo iniziando le riprese quando ci hanno iniziato a spintonare”, ha dichiarato Paolo Capresi a Fanpage.it.
Il giornalista ha sottolineato la presenza dei bodyguard appartenenti all’associazione Madonna di Trevignano, oltre a persone note come “Gisella’s Angels”, a protezione della veggente. Proprio durante l’aggressione, si è avvicinato alla troupe un uomo conosciuto come “Il tagliaerba”, presumibilmente incaricato della manutenzione del parco.
Questi eventi segnano un’evidente escalation di tensione in un contesto già carico di polemiche e contestazioni. Sembra che la comunità attorno a Gisella Cardia stia prendendo una direzione sempre più controversa e destabilizzante.
Attualità
Rubano auto senza toccare la chiave: la nuova truffa tecnologica che fa paura

Una tecnica da film d’azione, ma purtroppo ben reale: tre uomini sono stati arrestati dalla polizia al Fleming dopo una serie di furti lampo di automobili di lusso con sistema keyless: il trio utilizzava un dispositivo sofisticato in grado di “copiare” il segnale delle chiavi, permettendo loro di avviare le auto senza forzare porte o accensioni. Bastavano appena 30 secondi per mettersi alla guida del veicolo e fuggire indisturbati.
A tradirli, la targa di un’auto presa a noleggio. Gli agenti del XV distretto Ponte Milvio hanno seguito il mezzo sospetto per oltre mezz’ora, fino a quando i ladri si sono diretti verso via Colli della Farnesina. Qui, due di loro hanno iniziato a ispezionare i veicoli parcheggiati, pronti a colpire di nuovo.
Ma la fuga è finita in un vicolo cieco: braccati, i tre sono stati fermati e arrestati. All’interno dell’auto rubata è stato ritrovato il kit tecnologico per la clonazione delle chiavi. L’auto è stata restituita alla legittima proprietaria, mentre i tre dovranno ora rispondere di furto aggravato in concorso.
Un colpo “pulito”, ma non abbastanza da sfuggire all’occhio attento della polizia.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
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