Cronaca
Roma, altro mega controllo a Tor Bella Monaca

Roma: Operazione Interforze per il Ripristino della Legalità e del Decoro Urbano a Tor Bella Monaca.
Nelle prime ore di questa mattina, è stata avviata un’operazione ad alto impatto nella zona di Casilino, coinvolgendo 100 uomini tra Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, supportati da personale della Polizia Locale Roma Capitale, Ama, Acea, Servizio Giardini, ASL, Ispettorato del Lavoro e del VI Municipio.
L’intervento si è concentrato su via dell’Archeologia, via Mitelli, via Cochi, via Quaglia, via Scorza, largo Ferruccio Mangaroni, via Camassei, via Aspertini e via Santa Rita da Cascia, seguendo le direttive del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con l’obiettivo di contrastare efficacemente il traffico di droga e altri reati predatori, ispezionando gli esercizi commerciali e effettuando controlli su veicoli e persone.
Contemporaneamente, tramite Acea, sono state installate e ripristinate luci nelle aree degradate per aumentare la percezione di sicurezza dei residenti.
Durante l’operazione, sono state identificate 525 persone, controllati 140 veicoli (di cui 3 rimossi), e una patente di guida è stata ritirata. Inoltre, sono stati controllati 7 esercizi commerciali, con la chiusura di 4 di essi per impiego di manodopera irregolare.
Gli investigatori hanno effettuato 5 arresti per reati legati agli stupefacenti, con altre 4 persone sotto arresti domiciliari, e un ordine di carcerazione è stato eseguito per cumulo di pene. Inoltre, sono state denunciate 7 persone per occupazione abusiva, 7 per allacci abusivi e una per omessa vigilanza sulle slot machine. Sette individui sono stati accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione per regolarizzare la loro posizione.
Infine, sono state rimosse 12 carcasse di veicoli abbandonati, e sono stati installati e ripristinati impianti di illuminazione per il miglioramento delle aree coinvolte.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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