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3 proposte da FILDA per la tutela dei lavoratori salario minimo, settimana corta e maggiore sicurezza

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3 proposte da FILDA per la tutela dei lavoratori salario minimo, settimana corta e maggiore sicurezza

La Consulta Nazionale della FILDA (Federazione ItalianaLavoratori Dipendenti Autonomi) ha discusso alcune importanti proposteorientate a migliorare il benessere dei lavoratori. Tra queste, spiccano la riduzionedella settimana lavorativa, l’introduzione o l’adeguamento del salariominimo e il rafforzamento delle misure di sicurezza sul lavoro.Questi interventi mirano a garantire condizioni di lavoro più sostenibili esicure, con un focus specifico sull’equilibrio tra vita privata e lavorativa deilavoratori e sulla loro tutela economica e fisica.

Carmine Piccolo, segretario nazionale di FILDA, hasottolineato come il raggiungimento di questi traguardi importanti evantaggiosi per tutti sia possibile solo attraverso una collaborazione seria ecostruttiva tra lavoratori, aziende, sindacati e istituzioni, per far si che nei luoghi di lavoro ci siano persone felici che con impegno e passione contribuiscano alle attività ed alla crescita delle aziende. Perciò è necessario il salario minimo garantito per legge, la settimana corta di 4 giorni lavorativi e massima attenzione alla sicurezza sul lavoro”

Il salario minimoUno degli obiettivi centrali di FILDA, che rappresenta ilavoratori privati, pubblici e pensionati, è l’introduzione di un salariominimo legale di 9 euro all’ora per tutti i lavoratori. L’istituzione di unsalario minimo, infatti, è fondamentale per ridurre le disparità salarialie contrastare le retribuzioni ingiustamente basse, ancora presenti in moltisettori. Garantire un salario minimo equo non solo tutela la dignità dellavoratore, ma rappresenta anche un potente strumento di contrasto alledisuguaglianze economiche e sociali tra i lavoratori.

La settimana cortaUn’altra proposta della FILDA è quella della settimanalavorativa di 40 ore suddivise su 4 giorni. Questo modello mira amigliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, consentendo ai dipendenti diavere più tempo libero a disposizione senza ridurre le ore complessive dilavoro. L’idea è quella di offrire una maggiore flessibilità e garantire allepersone il giusto spazio per dedicarsi alla famiglia, agli interessi personalie al proprio benessere psicofisico. Se organizzata in modo efficace, la settimanacortapotrebbe trasformare l’ambiente di lavoro, rendendolo più sereno,collaborativo e sostenibile. Inoltre, i dipendenti con più tempo libero sonomeno stressati e meno inclini a problematiche come il burnout.

La sicurezza dei lavoratoriUn altro obiettivo prioritario di FILDA è la sicurezzadei lavoratori. La proposta della Federazione prevede l’adozione di unprogramma dettagliato che le aziende devono rispettare, garantendo laconformità alle normative sulla sicurezza. Un elemento chiave è la collaborazioneattiva tra le imprese e l’ispettorato del lavoro, al fine di monitorarecostantemente le condizioni lavorative e prevenire incidenti o violazioni dellenorme perciò è opportuno l’Ispezione Preventiva concordata tra aziende e ispettorato per la verifica a monte di tutte le opzioni adottate per la sicurezza.

Per quanto riguarda la sicurezza dei Grandi cantieri e grandi Aziende, FILDA proponel’introduzione di tecnologie innovative, come l’uso di telecamere e droni, pereseguire Ispezioni Virtuali. Questa soluzione permetterebbe un controllo piùefficiente e capillare dei luoghi di lavoro, riducendo la necessità diispezioni fisiche e migliorando la tempestività degli interventi.

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Lezioni private, quando gli studenti diventano tutor: 1 universitario su 5 le impartisce per mantenersi. L’indagine di Ripetizioni.it

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Lezioni private, quando gli studenti diventano tutor: 1 universitario su 5 le impartisce per mantenersi. L’indagine di Ripetizioni.it

Le ripetizioni private sono tra i lavoretti da studenti più diffusi: si inizia quasi per gioco ma per alcuni può diventare un’attività di rilievo. Gli alunni delle superiori – coinvolto circa 1 su 10 – si specializzano soprattutto nelle materie scientifiche, gli universitari in quelle umanistiche. Come trovano i “clienti”? Tramite il passaparola e le piattaforme specializzate.

Si può essere studente e insegnante nello stesso momento? Assolutamente sì: magia delle ripetizioni private. Sono tanti, infatti, i giovani che proprio mentre vestono i panni del discente – a scuola come all’università – si adoperano per “aiutare” altri colleghi in difficoltà a fronte di un compenso.

Un lavoretto che, soprattutto per i più grandi, può diventare un vero e proprio aiuto finanziario: basti pensare che, in Italia, se in media uno studente-tutor si porta a casa oltre 200 euro al mese, il 5% di loro riesce a superare anche la quota dei fatidici 1.000 euro.

Si inizia già alle superiori. Qui circa 1 su 10 tiene (o ha tenuto in passato) lezioni private nelle materie in cui va più forte. E tra chi insegue l’obiettivo laurea la quota raddoppia, coinvolgendo 2 studenti su 10, che nella metà dei casi proseguono quanto iniziato sin dai banchi di scuola.

A delineare questo scenario, che osserva da un punto di vista inedito la figura del docente personale, è una ricerca condotta da Ripetizioni.it – portale di riferimento in Italia per le lezioni private e il supporto allo studio – raccogliendo le testimonianze di oltre 3.500 giovani, tra alunni della scuola secondaria superiore e iscritti all’università. Mostrando, tra le altre cose, quanto sia grande il potenziale di questo mercato. Visto che, oltre ai docenti in erba già “attivi”, molti altri si mostrano perlomeno incuriositi: circa 1 intervistato su 3 vorrebbe provare a fare ripetizioni ma non ha ancora trovato l’occasione giusta.

Ma come si organizzano gli studenti per riuscire a sdoppiarsi? Le modalità di svolgimento del “tutoraggio”, la clientela e i contenuti delle lezioni cambiano a seconda del livello formativo in cui ci si trova. Per quanto riguarda, ad esempio, i momenti dell’anno in cui si è operativi: alle superiori la platea si divide equamente tra chi fa ripetizioni solo durante i periodi di lezione (34%), chi le tiene solamente quando ci sono pause e vacanze (32%) e chi lo fa continuativamente (34%); la maggior parte degli universitari (46%) è, invece, disponibile lungo tutti i dodici mesi.

Che i ragazzi più adulti siano quelli che affrontano l’impegno con un approccio più strutturato lo si capisce anche da un altro dettaglio: la quantità di studenti “gestiti” nello stesso momento. Mentre tra gli “scolari” si preferisce affiancare un alunno per volta (così per il 60%), tra gli “accademici” è elevata la quota di chi ne riesce a supportate anche due in parallelo (41%) che di fatto si allinea a quella di chi lavora in esclusiva (44%).

Un ulteriore elemento di differenziazione tra studenti di scuola e universitari è rappresentato dalle materie in cui si specializzano in qualità di “insegnante”. Tra i più giovani, la forte richiesta di ripetizioni in discipline scientifiche ha prodotto soprattutto tutor di matematica, fisica, chimica e similari: quasi un terzo (31%) opera in questo settore. E solo in subordine in area umanistica: è circa un quinto (21%) a prestare una mano in italiano. Mentre al terzo posto – con il 16% delle candidature – ci sono i docenti junior di una o più lingue straniere. Minoritaria la proposta nelle lingue classiche (10%) o in storia, geografia, filosofia (10%). Che hanno la stessa diffusione dell’aiuto compiti (9%).

Se, invece, il tutor-studente è iscritto a un corso di laurea, ci sono alte probabilità che fornisca supporto in materie umanistiche (italiano, lingue classiche, storia, filosofia, ecc.): è il focus del 40% del campione di riferimento. Ma, tra gli universitari, è comunque facile trovare pure un insegnante in area STEM (matematica e dintorni): a offrire questa tipologia di ripetizioni è oltre un terzo dei “docenti” (34%). Gradino più basso del podio, anche qui, per le lingue straniere: specialità del 17%. Mentre il 7% si è orientato sulle discipline più tecniche – come economia, diritto e quant’altro – che magari sono le stesse che caratterizzano il proprio percorso di studi.

Quello che accomuna i due gruppi di insegnanti è l’utenza a cui si rivolgono. In cima alla lista ci sono gli alunni praticamente prossimi al diploma di Maturità. Quasi la metà degli studenti delle superiori (47%) fa ripetizioni ad alunni di tutte le età, compresi quelli della secondaria superiore; l’altra metà si concentra sui più piccoli, delle elementari (24%) o delle medie (23%); il 6% si rivolge a entrambe le ultime due categorie. Tra gli universitari, altresì, è il 33% a preferire ragazze e ragazzi delle superiori, il 17% punta sulle elementari, il 22% sulle medie, il 24% accetta un po’ di tutto, il 6% si dedica ad aiutare altri “accademici”.

Un discorso simile si può fare anche riguardo ai canali attraverso cui ci si promuove come tutor: il passaparola resta la via maestra, scelta da circa 6 su 10, sia per gli studenti di scuola sia per chi è all’università. Vanno però sempre più considerate le piattaforme specializzate nel far incontrare domanda e offerta di lezioni private. Come, ad esempio, Ripetizioni.it. Queste vengono scelte come vetrina da quasi 1 candidato su 10. Su tali piattaforme, infatti, è possibile candidarsi facilmente come tutor per dare lezioni private, semplicemente cliccando su un pulsante. Dopo un rapido processo di verifica dell’identità e del curriculum, si può immediatamente iniziare a proporsi al mercato.

“Le ripetizioni private sono quei ‘lavoretti’ spesso dati per scontati nell’immaginario collettivo, quando in realtà rappresentano una straordinaria opportunità per acquisire soft skills che poi saranno fondamentali nel mondo del lavoro, dall’orientamento al servizio al problem solving passando per la leadership e la capacità di lavorare in un team come quello docente-discente. In più, permettono agli studenti di accedere a un’attività lavorativa flessibile e gratificante, che si può coniugare con le proprie esigenze accademiche o scolastiche. Ed è per questo che continua ad essere una pratica molto diffusa. Anche in questo settore, inoltre, la digitalizzazione dei servizi come quella offerta da Ripetizioni.it abbatte le barriere un tempo esistenti: oggi chi vuole iniziare da zero non deve andare in giro a tappezzare le bacheche di quartiere, bastano pochi click per connettersi con studenti e famiglie in tutta Italia, risolvendo due problemi”, così Marco Sbardella, founder e Chief of Marketing & Business Development di Ripetizioni.it.

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Borseggiatore Massacrato di Botte da un padre di famiglia

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Borseggiatore Massacrato di Botte da un padre di famiglia

Un borseggiatore deruba una famiglia in viaggio sulla metro. Approfittando della confusione nel vagone, mentre il treno si ferma alla stazione Termini, riesce a sottrarre il portafoglio a un padre che teneva in braccio la figlia più piccola. Accortosi del furto, l’uomo inizia a inseguire il ladro per riprendersi il portafoglio. Ne nasce una colluttazione, durante la quale, a causa della confusione, una delle tre figlie si perde tra la folla, scatenando la disperazione dei genitori.

Nonostante il tentativo di fuga, il borseggiatore viene bloccato e immobilizzato. La bambina, spaventata e in lacrime, viene ritrovata poco dopo, sana e salva.

Questo episodio rappresenta uno dei tanti crimini che si verificano ogni giorno sulla metro, dove i borseggiatori non esitano a ricorrere alla violenza. Ma questa volta, la situazione è andata diversamente: il ladro ha avuto la sfortuna di imbattersi in una famiglia capace di difendersi, guidata da un padre con un passato da ultrà, abituato ad affrontare situazioni difficili.

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