Attualità
Muore un detenuto e scoppia una rivolta nel carcere di Frosinone. Il sindacato denuncia: “La situazione è estremamente grave”.

Nuova rivolta nel carcere di Frosinone, dove i detenuti hanno distrutto vetri e allagato gli ambienti dopo la morte di un uomo di 62 anni. La denuncia del sindacato: “Grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria in ambito regionale”.
Rivolta ieri sera nel carcere di Frosinone, dove i detenuti hanno distrutto vetri e allagato gli ambienti. I disordini sono scoppiati in seguito alla morte di un detenuto di 62 anni. Per sedare la rivolta si è reso necessario il gruppo d’intervento, che dopo diverso tempo è riuscito a riportare la situazione alla calma.
Le Denunce del Sindacato
A denunciare l’accaduto è Massimo Costantino, segretario generale Fns Cisl Lazio. Il sindacalista pone l’accento sull’esiguità dei numeri degli agenti di polizia penitenziaria, a fronte di una popolazione carceraria in crescita e di un sovraffollamento degli istituti. “Dei 38 agenti assegnati di polizia penitenziaria da interpello ne sono arrivati solo 20 – ha dichiarato Costantino – La Fns Cisl Lazio evidenzia la gravissima situazione della carenza di personale di Polizia Penitenziaria in ambito regionale che è di 652 unità mentre alla Casa circondariale di Frosinone è di 27 secondo il Dap ma effettivamente ne mancano 100 e il tasso di sovraffollamento è al 127%”. La Fns Cisl Lazio ha espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo nelle carceri, dove nelle ultime settimane si sono verificate diverse rivolte e ha chiesto di “intervenire sulla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici e quelli legati alla mancanza di posti nelle Rems e della gestione degli stessi da parte da della polizia penitenziaria”.
Rivolta al Carcere di Regina Coeli
Solo pochi giorni fa è andata in scena un’altra protesta nel carcere romano di Regina Coeli, dove i detenuti hanno allagato diversi piani, lanciato oggetti e olio bollente contro gli agenti della polizia penitenziaria. La situazione è rientrata solo dopo diverso tempo con la mediazione della direzione del carcere. Nodo della protesta, le condizioni di vita all’interno dell’istituto di via della Lungara, anch’esso sovraffollato rispetto alle sue capacità.
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Attualità
Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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