Svelati i segreti dei playoff di Serie B: Marco Calvani e la Virtus Roma pronti a stupire tutti? #Basket #VirtusRoma #Playoff

I tre mesi più difficili della carriera di Calvani

Marco Calvani, il veterano coach con 44 stagioni alle spalle di cui 35 da professionista, non ha dubbi: questi sono stati i tre mesi più duri della sua carriera. Alla guida della Virtus GVM Roma, si presenta ai playoff di Serie B con una miscela unica di stanchezza e determinazione. “Si lavora una stagione intera per arrivare al clou del campionato”, ammette, ma raggiungere questo traguardo non era affatto scontato per una squadra esordiente in questa categoria, dopo due promozioni consecutive.

La stagione altalenante e l’avversario da paura

Ora, la Virtus Roma si prepara ad affrontare l’Infodrive Capo d’Orlando nei quarti di finale, con Gara 1 e 2 in Sicilia l’11 e 13 maggio, e Gara 3 al Palazzetto di viale Tiziano il 16 maggio. La squadra ha vissuto una stagione imprevedibile, piena di infortuni e alti bassi. Calvani lo confessa: “Siamo una squadra imprevedibile, con prestazioni brillanti seguite da delusioni”. Ma occhio all’avversario: Capo d’Orlando ha chiuso quarta e vanta un giocatore come Jasaitis, ex Eurolega. “Un campione non fa una squadra, ma ci terrà incollati alla partita”, avverte il coach.

La fatica e l’ambizione per la promozione

Dietro le quinte, Calvani parla di sforzi enormi: “Ho cercato di normalizzare le situazioni, ma allenarci al completo è stato possibile solo per meno del 30% del tempo”. Questa ondata di difficoltà ha reso la stagione un vero rompicapo per un perfezionista come lui. Eppure, non si arrende: “Voglio vincere, e i giocatori sono con me”. Sui sogni di promozione in A2, aggiunge con un tocco di mistero: “Nel basket, nulla è deciso fino alla sirena finale – potresti assistere a ribaltoni inaspettati”.

Il pubblico romano: il sesto uomo in campo

E non dimentichiamo il fattore Roma. Calvani sottolinea come il Palazzetto sia sempre stato un’arma segreta: “Il pubblico ci ha sostenuto anche nei momenti bui, con il palazzetto esaurito e la gente fuori a sperare di entrare”. Per lui, che era sugli spalti quando la società era in B2, i tifosi rappresentano una forza inarrestabile. “Ora tocca a noi fare qualcosa per loro – chissà cosa succederà nei playoff?”