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Banda della Magliana – Confiscato patrimonio Diotallevi

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Banda della Magliana – Confiscato il patrimonio Diotallevi che comprendeva moltissime auto, motoveicoli e anche opere d’arte…

Il romano Ernesto Diotallevi, è da sempre vicino agli ambienti della criminalità della destra, ed è un elemento di grande spessore della Banda della Magliana. Il Capo-clan Danilo Abbruciati gli ha conferito l’ordine di fungere da trait d’union tra tale sodalizio e il mondo economico-finanziario della Capitale. Ma non solo, anche di occuparsi delle relazioni con gli esponenti di cosa nostra siciliana, facendo riferimento al boss palermitano Pippo Calò. Lui è il capo mandamento di Portanuova e storico ‘tesoriere’ della mafia, presente a Roma sotto falso nome. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno dando il via all’esecuzione del mandato emesso dalla locale Corti di Appello, per confiscare auto e motoveicoli, opere d’arte, società e conti bancari, per un valore complessivo di oltre 25 milioni di euro e molti immobili.

Dopo un lungo iter che ha decretato la posizione di Diotallevi al giudizio di tutti i gradi di giudizio sino alla Corte di Cassazione la quale, a gennaio 2018, ha annullato il decreto con cui la Corte di Appello. A maggio 2017, aveva disposto, in riforma della decisione del Tribunale risalente a gennaio 2015, la revoca parziale della misura ablativa. A oggi gli oggetti confiscati sono: quote societarie, capitale sociale e patrimonio aziendale di 8 società, operanti nel settore della compravendita di immobili. Anche della costruzione di imbarcazioni, del commercio di energia elettrica, dei trasporti marittimi e delle holding, 43 unita immobiliari, site in Roma, Gradara (PU) e Olbia (SS) e depositi bancari e polizze vita.

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FARA SABINA RIAPERTO IL TRAGITTO DELL’SS4

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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