Cronaca
Aggrediscono l’anziana madre per l’eredità. Fratello e sorella in manette

Prima una lite per l’eredità, poi le minacce allo scopo di farsi intestare la casa di famiglia e infine la violenta aggressione all’anziana madre. I fatti si sono consumati nel pomeriggio di ieri a Rocca di Papa, alle porte di Roma. I carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero i figli della povera donna, un 55enne e una 60enne del posto. Oltre alla denuncia per estorsione e lesioni personali, nei loro confronti è stata disposta la misura precautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare con divieto di avvicinarsi alla vittima.
I carabinieri della Stazione di Rocca di Papa sono intervenuti presso il pronto soccorso dell’ospedale di Frascati dove un’80enne di Rocca di Papa era giunta per un trauma contusivo al volto e agli arti superiori, con escoriazioni multiple e ferite profonde, un ematoma nella regione sternale e un trauma cranico, riportando una prognosi di 20 giorni. L’anziana ha raccontato ai carabinieri di essere stata brutalmente aggredita dai figli nel corso di una lite per l’eredità e per l’intestazione della casa. La vittima ha aggiunto di essere stata colpita con calci e pugni al volto, e picchiata più volte con un bastone su tutto il corpo. I militari hanno quindi rintracciato i due figli aguzzini denunciandoli all’Autorità Giudiziaria.
Cronaca
Blitz della Guardia di Finanza. Sequestrati 50 kg di Cocaina

Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato, presso il porto di Civitavecchia, un carico di
cocaina occultato all’interno di un container refrigerato in arrivo dall’Ecuador.
Nel corso dei normali controlli svolti nell’area portuale, le “fiamme gialle” del Gruppo di Civitavecchia hanno notato un gruppo di persone a piedi che si aggiravano nei pressi della banchina. Dopo l’intimazione dell’alt, il gruppo si è dato alla fuga e, poco distante, i militari hanno rinvenuto tre borsoni contenenti 45 panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 50 chilogrammi. Secondo le stime, il carico avrebbe potuto fruttare sulle piazze di spaccio ricavi per circa 5 milioni di euro.
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, si applica la presunzione di non colpevolezza. L’operazione si inserisce nel più ampio quadro delle attività di contrasto alla criminalità organizzata e al narcotraffico internazionale condotte dalla Guardia di Finanza all’interno degli spazi portuali, quale presidio permanente a tutela della sicurezza economica e della salute pubblica.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
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