Attualità
Incidente tra camion e auto sulla A4: rovesciato carico e traffico bloccato

Un incidente stradale si è verificato questa mattina, lunedì 5 febbraio, sulla A4 Torino-Milano. Un camion carico di cemento si è scontrato con un’auto all’altezza dell’uscita per Arluno, in direzione Milano. L’accaduto è avvenuto intorno alle 7:10.
Nello scontro, il camion si è rovesciato e il cemento che trasportava è finito sulle quattro corsie della carreggiata. Il veicolo più piccolo, d’altra parte, è rimasto schiacciato contro il jersey.
Servizi di soccorso, compresi i vigili del fuoco e gli agenti della polizia stradale, sono subito intervenuti sul luogo dell’incidente. Anche i medici del 118 sono arrivati per soccorrere i feriti.
Il guidatore del camion, un uomo di 56 anni, è stato assistito ed è in condizioni di media gravità, riconosciute come codice giallo. L’altro conducente, un 54enne, ha subito solo ferite lievi a quanto pare. Come conseguenza dell’incidente, l’autostrada è stata chiusa al traffico in direzione Milano al fine di rimuovere il mezzo pesante rovesciato sulla strada.
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Il divieto degli smartphone a scuola: una scelta coraggiosa?

Di fronte all’annuncio del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di estendere il divieto dell’uso dei cellulari anche agli studenti delle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico, l’opinione pubblica si spacca: da un lato c’è chi accoglie con favore la misura, considerandola una necessaria inversione di rotta per ridare centralità alla didattica, dall’altro lato, non mancano le critiche: è davvero questo il modo giusto per affrontare il problema?
Valditara parla di un “intervento improcrastinabile”, giustificato dagli “effetti negativi ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica”. In effetti, numerosi studi hanno messo in luce il legame tra l’uso eccessivo degli smartphone e cali di attenzione, peggioramento del rendimento scolastico, aumento dell’ansia e disturbi del sonno.
Tuttavia, vietare l’utilizzo degli smartphone in classe può sembrare un approccio troppo rigido, quasi punitivo. Non tutti gli studenti usano il cellulare per distrarsi: alcuni lo sfruttano come strumento di studio, per cercare informazioni, tradurre testi, accedere a materiali didattici. Bandirlo in modo assoluto rischia di mandare un messaggio sbagliato: lo smartphone è un nemico, e non un mezzo da imparare a gestire.
Forse è proprio qui il nodo centrale della questione: educare, piuttosto che proibire. In un mondo in cui la tecnologia penetra ogni aspetto della vita quotidiana e lavorativa, non sarebbe più utile insegnare ai ragazzi un uso consapevole e responsabile degli strumenti digitali? Imparare a staccarsi dallo schermo, a concentrarsi, a distinguere tra tempo utile e tempo perso, è una competenza fondamentale tanto quanto la grammatica o la matematica.
Inoltre, c’è da chiedersi quanto il divieto sarà davvero applicabile e quanto sarà efficace. Chi controllerà? Con quali sanzioni? Non si rischia di creare solo tensione tra docenti e studenti, senza risolvere il problema alla radice?
Il provvedimento annunciato dal ministro Valditara ha il merito di rimettere al centro il valore del tempo scolastico e l’urgenza di affrontare la questione del digitale tra i giovani. Tuttavia, un vero cambiamento culturale richiede più di un semplice divieto: serve un’educazione digitale integrata, una collaborazione tra scuola e famiglia, e una riflessione collettiva su che tipo di cittadini vogliamo formare.
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