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Cronaca

Discoteca Studio 7 chiusa dal Questore di Roma dopo la grave rissa

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Discoteca Studio 7 chiusa dal Questore di Roma dopo la grave rissa

Cronaca Roma– Discoteca Studio 7 chiusa dopo la violenta rissa scoppiata in una discoteca nel quartiere nord di Roma, la Polizia di Stato ha avviato un’indagine che ha portato all’individuazione dei responsabili e a conseguenze per il locale coinvolto. Il Questore di Roma ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza per 10 giorni, in base all’articolo 100 del TULPS (Testo unico di pubblica sicurezza), nei confronti del titolare del locale.

L’intervento degli agenti del commissariato Flaminio il 14 aprile scorso è avvenuto a seguito di una violenta rissa all’interno di un locale a Grottarossa, dove un cliente è rimasto gravemente ferito e è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso.

La discoteca Studio 7 chiusa perché poi le indagini hanno permesso di ricostruire l’incidente, che sembra sia stato causato da una rissa tra tre clienti, inclusa la vittima e altri due individui. Tutte le persone coinvolte sono state identificate e a loro carico è stata presentata un’informativa di reato alla Procura di Roma.

Parallelamente, su segnalazione del commissariato Flaminio, la Divisione di Polizia Amministrativa ha avviato un’istruttoria che ha portato il Questore ad emettere il provvedimento di sospensione della licenza del locale, come previsto dall’articolo 100 del TULPS.

Gli agenti del commissariato Flaminio hanno notificato il provvedimento e hanno affisso un cartello con la scritta “Chiuso con provvedimento del Questore” all’ingresso del locale, in conformità alla normativa vigente. Invece a Fiumicino botte allo skipper per non pagare il conto

Cronaca

Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Inizia la riqualificazione dell’ex Caserma del Trullo: una nuova piazza e edifici pubblici.

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Il colpo di scena dell’assessore Veloccia

Immagina una Roma senza barriere: l’assessore Maurizio Veloccia sta pianificando qualcosa di audace che potrebbe cambiare per sempre il volto della città. Al centro del suo progetto, la scomparsa delle mura attorno a una struttura iconica, trasformandola in uno spazio aperto e invitante. Ma cosa significa davvero questa mossa? Potresti essere sorpreso da come un semplice cambiamento potrebbe aprire nuove opportunità per i romani.

Accessibilità senza limiti: cosa sta per accadere

Con la piena accessibilità come obiettivo principale, il piano di Veloccia mira a eliminare ostacoli che hanno isolato questa struttura per anni. Pensa a parchi, monumenti o edifici storici che diventano liberamente esplorabili, attirando curiosi e turisti. È un’idea che fa gola a molti, ma quali sorprese nasconde? Le ripercussioni potrebbero essere più grandi di quanto sembri, con un potenziale impatto su come viviamo e ci muoviamo nella capitale. Non perdere l’occasione di scoprire i dettagli!

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

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Il clochard che terrorizzava i sacerdoti nel cuore di Roma: una storia di pretese e tensioni quotidiane

Hai mai immaginato un clochard che terrorizza preti e fedeli nelle chiese di Roma, armato di coltello e minacce? #RomaSconvolta #ClochardRibelle

La Vita da Incubo nei Luoghi Sacri

Immaginate una chiesa nel cuore di Roma, dove un uomo di 54 anni, Michele Gallina, ha fatto del luogo di culto la sua casa personale. Dormiva sui banchi, ricaricava il telefono e pretendeva soldi senza sosta, trasformando la pace in un vero incubo. I parroci di Santa Maria in Vallicella e Santa Lucia del Gonfalone hanno vissuto mesi di paura, con Gallina che non esitava a reagire con violenza se qualcuno osava contraddirlo. Condannato a un anno di reclusione per minacce, ha evitato una pena più dura per stalking, lasciando tutti a chiedersi come sia potuto accadere in pieno centro storico.

Le Accuse che Fanno Rabbrividire

Dalle indagini dei carabinieri, emerge un quadro agghiacciante: da fine 2022 a luglio 2024, Gallina ha reso impossibile la vita ai religiosi e ai fedeli. Si piazzava all’ingresso delle chiese, consumando alcol o fumando hashish, e si sdraiava sui banchi riservati ai fedeli, arrivando persino a borseggiarli. In un episodio choc, ha puntato un coltello al volto di un parroco, sibilando: “Ti taglio la faccia, da oggi avrai paura di me”. Non si fermava qui: con spintoni e scenate, bloccava le cerimonie, come quando ha impedito a don Cristian di dare la comunione, costringendo a cambiare gli orari delle messe. E nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone, la situazione era identica, con Gallina che dominava il sagrato e invitava altri clochard a unirsi.

Le Minacce che Non Lasciano Respiro

Ma le intimidazioni di Gallina andavano oltre, e non risparmiavano nessuno. Il giovane prete don Inaki è stato costretto a dargli soldi per farlo allontanare, tra frasi terrificanti come: “Attento a te, ho passato 20 anni in carcere e non ho paura di niente”. In un altro caso, ha aggredito un vicario di 78 anni, urlandogli in faccia: “Ti ammazzo, qui comando io!” dopo che l’anziano si era rifiutato di pagare. Persino una volontaria è finita nel mirino quando ha spiegato che non poteva spedire un’altra “Lettera del Papa” per chiedere fondi: “La voglio fare, altrimenti ti gonfio di botte”. E in passato, aveva già sferrato un fendente al collo di un altro prete, don Franco, fortunatamente senza gravi conseguenze. Una serie di episodi che fa sorgere una domanda: quanto può spingersi la disperazione?

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