Cronaca
Discoteca Studio 7 chiusa dal Questore di Roma dopo la grave rissa

Cronaca Roma– Discoteca Studio 7 chiusa dopo la violenta rissa scoppiata in una discoteca nel quartiere nord di Roma, la Polizia di Stato ha avviato un’indagine che ha portato all’individuazione dei responsabili e a conseguenze per il locale coinvolto. Il Questore di Roma ha emesso un provvedimento di sospensione della licenza per 10 giorni, in base all’articolo 100 del TULPS (Testo unico di pubblica sicurezza), nei confronti del titolare del locale.
L’intervento degli agenti del commissariato Flaminio il 14 aprile scorso è avvenuto a seguito di una violenta rissa all’interno di un locale a Grottarossa, dove un cliente è rimasto gravemente ferito e è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso.
La discoteca Studio 7 chiusa perché poi le indagini hanno permesso di ricostruire l’incidente, che sembra sia stato causato da una rissa tra tre clienti, inclusa la vittima e altri due individui. Tutte le persone coinvolte sono state identificate e a loro carico è stata presentata un’informativa di reato alla Procura di Roma.
Parallelamente, su segnalazione del commissariato Flaminio, la Divisione di Polizia Amministrativa ha avviato un’istruttoria che ha portato il Questore ad emettere il provvedimento di sospensione della licenza del locale, come previsto dall’articolo 100 del TULPS.
Gli agenti del commissariato Flaminio hanno notificato il provvedimento e hanno affisso un cartello con la scritta “Chiuso con provvedimento del Questore” all’ingresso del locale, in conformità alla normativa vigente. Invece a Fiumicino botte allo skipper per non pagare il conto
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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