Ultime Notizie Roma
Roma, senzatetto massacrato da parcheggiatori abusivi: aveva difeso una famiglia di turisti

“Ho solo sentito le urla, poi il buio. È stato orribile”.
Sono le poche parole pronunciate da un uomo di 45 anni, senzatetto molto conosciuto nel quartiere Esquilino, oggi ricoverato in gravi condizioni al Policlinico Umberto I. Sabato 22 giugno, è stato brutalmente aggredito da due parcheggiatori abusivi per aver preso le difese di una famiglia di turisti che si era rifiutata di pagare il parcheggio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura, l’aggressione è avvenuta intorno alle 17 nei pressi di piazza Vittorio: i due uomini si erano avvicinati a una coppia di visitatori stranieri pretendendo denaro per la sosta. Al loro rifiuto, i toni si sono alzati e il senzatetto è intervenuto, cercando di difendere i turisti.
La sua azione ha però innescato la furia dei due malviventi: uno di loro lo ha colpito ripetutamente alla testa con una borraccia di metallo, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. A dare l’allarme è stato un passante, mentre i turisti, comprensibilmente scossi, si sono rapidamente allontanati dal luogo dell’aggressione.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato Esquilino e i soccorritori del 118, che hanno trasportato d’urgenza l’uomo in ospedale. Le sue condizioni sono serie: ha riportato un trauma cranico importante e dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico nei prossimi giorni.
Grazie alle testimonianze raccolte e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, uno degli aggressori è stato identificato e fermato in via Daniele Manin. Si tratta di un cinquantenne, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e condotto nel carcere di Regina Coeli. È ancora caccia al secondo aggressore, attivamente ricercato dalle forze dell’ordine.
L’episodio ha suscitato profonda indignazione nel quartiere, dove la vittima è conosciuta e rispettata. La sua scelta di intervenire a tutela di una famiglia indifesa, nonostante la propria condizione di estrema fragilità sociale, rappresenta un atto di grande dignità e coraggio civile.
Ci si interroga ora su come sia possibile che, in pieno centro a Roma, un gesto di altruismo venga punito con una violenza inaudita e su quanto sia tollerata ancora la presenza di parcheggiatori abusivi nelle zone turistiche.
La speranza è che non solo venga fatta piena giustizia, ma che quest’uomo, che ha avuto il coraggio di opporsi all’illegalità, non venga dimenticato una volta spente le luci della cronaca.
Roma e dintorni
Spallanzani-Aeronautica, strategie di allerta da adottare in caso di epidemie

Strategie di allerta da adottare in caso di epidemie, dalla collaborazione tra l’Inmi Spallanzani di Roma e Aeronautica militare un corso pratico sulle emergenze infettive che richiedono alto isolamento. L’Istituto ha ospitato le due giornate inaugurali del corso, un ciclo di sei incontri che si concluderà a novembre e che avrà come protagonista anche l’Aeronautica Militare nella sede di Pratica di Mare.
Il corso, di cui sono responsabili scientifici Laura Scorzolini per lo Spallanzani e il colonnello Marco Lastilla per l’Aeronautica Militare, si propone di fornire un approfondimento teorico-pratico sugli aspetti clinici, diagnostici, organizzativi e di sanità pubblica relativi alla gestione delle infezioni ad alto rischio biologico. L’obiettivo formativo è lo sviluppo di competenze avanzate per la gestione intra ed extraospedaliera di tali patologie, attraverso l’integrazione di attività didattiche frontali con moduli pratici, esercitazioni tecnico-operative e simulazioni di scenari realistici. Particolare enfasi sarà posta sull’organizzazione e sull’impiego delle risorse per il trasporto sanitario in alto biocontenimento, in ambito sia terrestre che aeromedico.
Come spiegato dalla Laura Scorzolini e dal Marco Lastilla, “Questo corso è stato creato perchè viviamo in un’epoca in cui la salute pubblica è costantemente messa alla prova da minacce nuove e complesse. Fattori globali come cambiamenti climatici, disastri naturali, migrazioni forzate e tensioni geopolitiche stanno modificando profondamente l’ecosistema salute. Questi elementi contribuiscono in modo diretto e indiretto alla comparsa o allo spillover di virus emergenti, facilitando il passaggio di patogeni all’uomo e accelerando la diffusione di malattie infettive in contesti vulnerabili. Infatti, negli ultimi decenni, l’emergere di nuove malattie infettive ad alto impatto sociale come Ebola, Sars, Mers, Mpox e la pandemia da Sars-CoV-2 ha evidenziato la vulnerabilità dei sistemi sanitari e la necessità di una risposta rapida, coordinata e competente. Alcune patologie infettive, per la loro alta contagiosità, severità clinica e potenziale epidemico, richiedono misure di isolamento elevato, strutture dedicate e competenze specifiche da parte degli operatori sanitari. In questo contesto, la formazione continua e multidisciplinare è uno strumento essenziale per garantire il riconoscimento tempestivo dei casi sospetti o confermati, l’adozione di misure di contenimento efficaci e appropriate, l’attivazione di procedure di allerta rapida in coordinamento con le autorità sanitarie locali, nazionali e internazionali, la gestione sicura del paziente in strutture adatte, la protezione degli operatori sanitari e della popolazione”.
Il programma formativo prevede la trattazione sistematica dei seguenti ambiti tematici: Criteri di identificazione precoce, classificazione e definizione delle infezioni a rischio epidemico/pandemico; strategie di isolamento, contenimento e utilizzo appropriato dei dispositivi di protezione individuale (Dpi) ad alto livello di protezione; progettazione e gestione di percorsi clinico-assistenziali dedicati, inclusa la logistica sanitaria in contesti ad alta criticità; simulazione di scenari complessi di allerta epidemica e risposta operativa multidisciplinare, con utilizzo di attrezzature di biocontenimento e procedure di decontaminazione.
Roma e dintorni
Ostia, Fdi all’attacco del Comune: gestione spiaggia libera indegna”

Fratelli d’Italia all’attacco del Comune di Roma per la gestione dei ‘Cancelli’ a Ostia, i due chilometri di spiaggia libera del litorale romano ancora privi di servizi igienici e senza bagnini a stagione balneare abbondantemente avviata.
Caramanna: “Gestione approssimativa e fallimentare”
“La situazione delle spiagge libere tra Ostia e Torvaianica è indegna di una capitale europea, tanto più nell’anno del Giubileo. Il Comune di Roma ha completamente fallito nel garantire il minimo indispensabile per l’accoglienza e la dignità dei cittadini e dei turisti che ogni estate affollano l’area dei ‘Cancelli’, oggi ridotta a un luogo abbandonato, sporco, privo di servizi e in condizioni igieniche allarmanti”, attacca il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento nazionale Turismo di FdI e consigliere del ministro Santanché.
“Due chilometri di litorale gestiti dal Campidoglio, senza nemmeno un bagno pubblico funzionante, senza punti ristoro, senza assistenza, rappresentano – afferma Caramanna – non solo una vergogna dal punto di vista civile, ma anche un potenziale rischio per la salute pubblica. Le immagini e le testimonianze riportate dall’inchiesta dell’Adnkronos parlano chiaro: strutture chiuse, escrementi a cielo aperto, degrado diffuso, e un odore nauseante che rende l’esperienza al mare umiliante per migliaia di persone. Ciò che è ancora più inaccettabile è l’approssimazione con cui il Campidoglio sta affrontando la questione. La gara per l’affidamento dei servizi, che si chiude a stagione già inoltrata, è l’ennesimo esempio di gestione tardiva, che condanna i cittadini a subire le conseguenze dell’inerzia amministrativa. Roma Capitale ha avuto mesi per prepararsi, ma evidentemente non ha né la visione né le competenze per occuparsi di un tratto di costa così prezioso dal punto di vista ambientale e sociale”.
“Nel frattempo, i cittadini si arrangiano come possono, fra dune e vegetazione, in condizioni igienico-sanitarie che l’Ordine dei Medici e gli igienisti pubblici hanno già definito gravemente inadeguate. Un’emergenza che mette in discussione la capacità del Comune di gestire anche i servizi più elementari. È evidente che la centralizzazione della gestione del litorale da parte del Campidoglio ha portato a un peggioramento drastico delle condizioni rispetto agli anni precedenti. Serve un cambio di rotta immediato: Roma non può permettersi di presentarsi al mondo in questo stato, né può continuare a ignorare i bisogni concreti di chi vive e frequenta il mare della Capitale. Non bastano più promesse e bandi all’ultimo minuto – conclude Caramanna – serve una gestione efficiente, trasparente, e soprattutto all’altezza delle aspettative di una città che si proclama Capitale, ma che sulle sue spiagge dimostra tutta la propria inadeguatezza”.
Pellegrino: “Sporcata l’immagine di Roma”
Di “uno stato di degrado inaccettabile” parla anche la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino. “Mancano i bagni pubblici funzionanti, non ci sono punti ristoro né centri di assistenza. In piena estate, quando cittadini e turisti affollano il litorale, l’immagine di Roma viene sporcata da una situazione igienico-sanitaria indegna e incivile”, afferma Pellegrino in una nota.
“Questo squallore è la conseguenza di mesi di ritardi nell’affidamento dei servizi, di mancata programmazione e della totale assenza di visione da parte dell’amministrazione capitolina. Ma le responsabilità sono anche del X Municipio di Roma che, pur avendo contezza di ciò che accadeva da ben due anni, si è fatto trovare colpevolmente impreparato. Per tutte queste ragioni sostengo l’iniziativa di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, per chiedere la convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina Straordinaria sulla stagione balneare e sulle prospettive future, dove si possa finalmente fare chiarezza davanti ai cittadini e cercare di porre riparo ad una situazione che sta distruggendo l’economia locale e l’immagine di tutto ciò che rappresenta il mare della Capitale”.
Masi: “Ritardi ed errori nei bandi”
Punta il dito contro il sindaco Gualteri la consigliera capitolina di Fratelli d’Italia Mariacristina Masi che attacca: “La situazione che stanno vivendo Ostia, Castelporziano e il litorale in generale nasce dalla decisione del Campidoglio di prendersi le deleghe dal Municipio X e gestire tutto a livello centrale, dando all’assessorato al Patrimonio la competenza sulle spiagge. Un passo indietro sul decentramento, che noi abbiamo contrastato: Gualtieri avrebbe dovuto prima organizzare gli uffici e poi riprendersi questa delega. E invece prima hanno ripreso la delega e adesso stanno predisponendo, con molta calma, un ufficio di scopo per il litorale”.
“Solo lo scorso aprile, di fronte a una stagione balneare che comincia il 1 maggio, siamo riusciti ad avere una riunione in cui l’assessore al Patrimonio Tobia Zevi confermava che il bando per Castelporziano sarebbe uscito a giorni – spiega Masi – Dopo un mese però siamo stati costretti a scrivere nuovamente e finalmente, poche ore dopo, il bando è stato pubblicato. Con un ritardo ormai incolmabile”. Tra l’altro Masi spiega che nel bando per le spiagge libere di Ostia è presente un “errore materiale” sui punteggi disponibili per essere assegnati: “Per non annullare il bando, l’errore deve essere risolto. Tra l’altro questo delle spiagge libere è un bando che stride con tutti gli altri, perché solo in questo si riconoscono dieci anni di esperienza pregressa, mentre su tutti gli altri sono solo 5”.
La stessa consigliera poi era fra i promotori di “una commissione speciale litorale” che potesse coadiuvare l’assessorato al Patrimonio nel suo ruolo: anche perché, ricorda Masi, “il patrimonio del Comune di Roma è immenso e il litorale non è che si può gestire con molta facilità. Per questo abbiamo cercato una sintesi politica per poterne discutere. La nostra proposta però, dopo un anno e mezzo, è stata bocciata. Ad oggi non c’è un ufficio di scopo dedicato alla gestione delle spiagge, dei 18 chilometri di costa da gestire, dei 70 stabilimenti e dei diversi arenili liberi”. Secondo la consigliera di Fratelli d’Italia quindi, il Campidoglio “è arrivato in ritardo, perché ovviamente non può uscire un bando ad aprile o neanche a febbraio, se la stagione balneare deve partire il 1° maggio. E dalla fretta che c’è stata è scaturita questa serie di errori. Per Castelporziano poi c’era l’idea di realizzare un project financing, senza rendersi conto però che il Comune di Roma è concessionario di quelle spiagge dal Quirinale. E quindi non può fare un progetto di finanza senza rispettare i criteri stabiliti dalla concessione. A quel punto l’amministrazione capitolina ha deciso di fare un bando, ma ormai – conclude Masi – era troppo tardi”.
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