Politica
Sfiducia a Bonafede, domani il voto in Senato

Sfiducia a Bonafede, domani si voterà in Senato
Domani alle 9:30 si discuteranno in Senato le due mozioni di sfiducia presentate contro il Ministro Bonafede. La prima è stata depositata dal centrodestra e l’altra da +Europa. “I problemi della giustizia italiana vengono da lontano, certo, ma in questi ultimi due anni sono stati aggravati dalla gestione Bonafede in un modo quasi irrimediabile”, spiegano da +Europa, “Dall’abolizione della prescrizione che ha instaurato il regime di fine processo mai, alla cosiddetta riforma delle intercettazioni, che anziché porre un argine alla loro diffusione ne ha moltiplicato le possibilità di utilizzo in forma sempre più invasiva”. A tutto ciò si aggiungerebbe “la fallimentare gestione del sistema carcerario, che deriva da una concezione puramente afflittiva della pena. Da ultimo, la reazione improvvisata alle cosiddette scarcerazioni dei boss, che ha portato a una vera e propria violazione del principio della divisione dei poteri e dell’autonomia della magistratura di sorveglianza”. Per queste ragioni il gruppo ritiene che “Bonafede non sia all’altezza dell’obiettivo di assicurare una giustizia giusta per tutti i cittadini italiani”. Intanto il capogruppo del PD alla Camera Delrio intervenuto su Radio1 ha avvisato: “Se passa una mozione di sfiducia a Bonafede si apre una crisi”. Da parte sua, il sindaco di Roma Virginia Raggi si è detta vicina al ministro: “Piena fiducia nel ministro Alfonso Bonafede che ha sempre dimostrato di essere contro la criminalità e la corruzione. In questo momento così delicato per tutta l’Italia davvero una polemica inutile”, e ha concluso “Alfonso siamo con te”. Domani alle 9:30 il Senato esaminerà le mozioni di sfiducia presentate contro Bonafede e la replica del ministro sarà trasmessa in diretta tv.
ROMA FASE 2 Novità per chi si muove in bici
Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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