Cronaca
False cremazioni Cimitero Flaminio – Quattro impresari funebri nei guai
Raffica di provvedimenti a carico dei coinvolti nel caso false cremazioni Cimitero Flaminio

FALSE CREMAZIONI CIMITERO FLAMINIO – Sono 16 in tutto le persone sulla cui posizione i giudici saranno chiamati ad esprimersi. Tra i reati contestati, oltre alla truffa, anche il vilipendio di cadavere. La vicenda risale alla prima metà del 2020. Protagoniste, quattro agenzie funebri, incaricate da alcune famiglie di cremare i propri congiunti venuti a mancare. Un compito per il quale hanno ricevuto un regolare compenso. Restituendo in cambio – e qui sta il fattaccio – delle urne contenenti altro materiale, diverso dalle ceneri. Le salme, alcune delle quali sezionate, erano state infatti tumulate presso l’area comune del campo santo. Circa una decina i casi accertati ad oggi, costati – riporta Il Messaggero – ai titolari delle agenzie un rinvio a giudizio.
FALSE CREMAZIONI CIMITERO FLAMINIO, ALTRI CASI
Coinvolti nella vicenda anche tre dipendenti Ama, che si occupavano di sezionare i corpi. I quali venivano poi gettati nelle fosse comuni da 3 impresari. Che facevano passare tale pratica per estumulazione, ossia trasferimento dei resti a 30 anni dalla sepoltura. Ma l’inchiesta non si ferma qui e vaglia anche altri episodi. Per la precisione, di bare conservate per mesi e poi, alla scadenza del deposito, finite anch’esse nell’area comune.
Ultime Notizie Roma
Droga, minacce ed incendi tra Roma e Calabria: 11 arresti, smantellata la rete legata al narcotraffico

Undici persone sono state arrestate dai Carabinieri nell’ambito di un’operazione antidroga che ha colpito un’organizzazione criminale attiva tra Roma, Latina e la Calabria. Le accuse nei loro confronti comprendono associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione e incendio doloso in concorso. Altri tre soggetti risultano ancora ricercati.
L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è frutto di un’indagine articolata che ha incluso intercettazioni e l’analisi di chat criptate. L’inchiesta si collega ad una precedente operazione condotta nel Gennaio 2022, che aveva già smantellato un’organizzazione criminale, secondo gli investigatori, all’albanese Elvis Demce, condannato in seguito a 18 anni di carcere.
Gli arrestati avrebbero avuto ruoli ben definiti all’interno dell’organizzazione, che si occupava del traffico di cocaina lungo l’asse Roma-Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno documentato il commercio illecito di almeno 338 kg di cocaina, 1510 kg di hashish e 70 kg di marijuana tra maggio 2020 e marzo 2021 nelle province di Roma e Latina. Tra gli episodi più gravi, uno riguarda l’incendio di una sala scommesse a Roma e le successive minacce di morte rivolte al proprietario, accusato di non aver saldato un debito per l’acquisto di droga.
Attualità
Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.
L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.
Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.
E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.
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