Politica
Elezioni 2022 – Meloni Garbatella, la leader di FdI non dimentica le sue origini: “L’anima esce” (VIDEO)
Elezioni 2022 – Meloni Garbatella, le parole dell’aspirante prima donna premier durante un comizio a Catania

Elezioni 2022 – Meloni Garbatella, il connubio entra nella campagna elettorale. A lanciarlo (casualmente?) la stessa numero uno di Fratelli d’Italia. Che, dal palco del tour in vista delle Regionali in Sicilia, rivendica il legame con il quartiere di Roma in cui è nata nel 1977. Un legame stretto, che l’accompagna in ogni suo giro giornaliero tra un palazzo e l’altro della politica. Con risultati ben visibili: su tutti, gli occhi perennemente spalancati a palla, che caratterizzano oltre molti dei suoi interventi in Parlamento. E che rappresentano, se vogliamo, il simbolo del temperamento ‘focoso’ tipico di chi vive in questa zona ‘proletaria’ della Capitale.
MELONI GARBATELLA, LE CRITICHE E GLI SFOTTO’
Tale tratto, se da un lato le ha fatto guadagnare il soprannome di ‘Pasionaria della Garbatella’, dall’altro non l’ha messa al riparo da critiche e sfottò. Soprattutto sui social, infatti, c’è chi la accusa di urlare troppo e per questo la accosta a chi vende il pesce al mercato, che deve alzare la voce per attirare i clienti. Senza contare i vari meme, sotto forma di fotografia e disegno, che la ritraggono con le sembianze di personaggi della letteratura ‘phantasy’. Proprio a tutto ciò – puramente ironico – la leader FDI ha deciso quest’oggi di replicare in prima persona, portando come giustificazione appunto il binomio Meloni Garbatella.
MELONI GARBATELLA, LA RISPOSTA DELLA LEADER FDI
“Essere più pacata? – le parole – Ogni tanto ci provo. Però poi capita che venga fotografata mentre ho le vene gonfie. Ma non posso farci nulla. Io sono della Garbatella e ogni tanto l’anima esce fuori“. Una risposta esuberante, che ricalca quella fornita in passato a chi le consigliava di frequentare un corso di dizione: “Limitare il mio accento romanesco? Ne sono fiera“.
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Politica
Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

“È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.
Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.
Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.
Politica
Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.
Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…
Elezioni Europee
Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.
Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.
Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.
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