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Reddito di cittadinanza, ecco la stretta: “Stop dopo no alla prima offerta di lavoro”

Reddito di cittadinanza, le novità illustrate dal Sottosegretario al Lavoro Durigon

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Reddito di cittadinanza, ecco la stretta: “Stop dopo no alla prima offerta di lavoro”

Reddito di cittadinanza, la svolta sta finalmente per arrivare. E comprenderà la perdita del sussidio qualora si rifiutasse la prima proposta di lavoro ricevuta. A confermarlo il leghista Claudio Durigon, in un’intervista a Il Corriere della Sera. In cui il vice titolare del dicastero di via Veneto torna sull’approvazione della misura, effettuata nel governo Conte 1 insieme al M5S. “Anche allora – dice – noi e i grillini avevamo impostazioni diverse. Il nostro scopo è sempre stato fornire una risposta diversa a chi può lavorare. Ovvero, dignità attraverso il lavoro“.

REDDITO DI CITTADINANZA, I DETTAGLI DELLA RIFORMA

Durigon entra poi nel merito della riforma del RdC. Che, spiega, “non può essere a vita, ma bisogna fissare un termine oltre il quale non si può andare“. Perdita al primo rifiuto quindi, ma non solo: se entro 18 mesi il destinatario non avrà trovato un impiego, prosegue il Sottosegretario, il sussidio gli verrà ‘sospeso’ per 6 mesi. Durante i quali il soggetto dovrà svolgere un percorso di politiche attive per il lavoro. E se anche al termine di questa fase la sua situazione non sarà migliorata, la persona potrà ricevere di nuovo il reddito. Ma solo per un anno e in misura ridotta del 25%.

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Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

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Ottaviani (Lega) “E’ il Pd ad aver penalizzato Roma e Lazio, Zingaretti e Patanè chiedano scusa”

È davvero incredibile la faccia tosta con cui Zingaretti e Patanè attaccano Matteo Salvini. Il primo ha governato il Lazio per 10 anni e, tra i tanti ‘successi’ amministrativi, Roma ricorderà sempre la chiusura senza alternative della discarica di Malagrotta.

Questa decisione ha fatto piombare la città in un’emergenza rifiuti e ha costretto i cittadini a pagare una delle TARI più alte d’Italia. Il secondo, invece, non è in grado nemmeno di garantire i servizi minimi del trasporto pubblico nella città.

Grazie a Matteo Salvini, a Roma sono arrivati miliardi di euro per la Metro C, risorse fondamentali per sbloccare un’opera necessaria per la Capitale. È evidente che siano stati i dem, con la loro inadeguatezza politica, a penalizzare Roma e il Lazio. Chiedano scusa, invece di tentare di dare lezioni”. Lo dichiara il deputato della Lega Nicola Ottaviani.

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Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

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Alle elezioni europee ricordiamoci di chi ci obbligava a vaccinarci e che ora difende il Genocidio

Verba Volant scripta manent. Alle prossime elezioni europee ricordiamoci dei politici e degli schieramenti che ci hanno obbligato a vaccinarci, con l’obbligo del Green Pass dicendoci che non c’era nessun rischio, cosa che invece è stata smentita ufficialmente il primo maggio quando AstraZeneca ha dichiarato che il vaccino covid19 può causare rari casi di trombosi.

Questo nonostante tanti professori e medici della comunità scientifica già avevano detto che il vaccino era sperimentale e che così, come era organizzata la somministrazione, non era corretta. Solo che poi la classe politica dominante, che aveva come premier, prima Conte e poi Mario Draghi, con Roberto Speranza sempre ministro della Salute, andava a creare pressioni notevoli critica il mainstream. Qualche medico è stato cancellato e sospeso dagli albi professionali, qualche questore sospeso dall’attività e più di qualche giornalista declassato e imbavagliato, qualche lavoratore licenziato, qualcuno è morto di trombosi ecc…

Elezioni Europee

Fra meno di un mese ci saranno le elezioni europee che negli anni sono diventate più importanti delle elezioni nazionali e i personaggi bene o male sono sempre gli stessi. Adesso però c’è anche un’altra grana su cui tantissimi politici fanno silenzio, ovvero non condannare i crimini di guerra che sta commettendo il governo Netanyahu, sempre più in crisi al suo interno, ma appoggiato dai poteri forti del mondo occidentale.

Più di 40.000 vittime palestinesi, di cui più della metà donne e bambini. Parliamoci chiaro, non ci vuole nulla a capire che difendere questa strategia militare, nasce da accordi che vanno al di la della pace e della democrazia. Condannare il terrorismo e gli attacchi palestinesi verso civili israeliani è ugualmente vergognoso, ma la risposta militare d’Israele è nettamente sproporzionata.

Per l’Ucraina, tutti i nostri politici hanno fatto campagne di sensibilizzazione, mentre per la Palestina, tutto tace. La verità è che l’Italia è una colonia dell’America, ed ora più che mai ce ne siamo rendendo tutti conto. Quando continueranno a parlare di non violenza o di democrazia, diritti civili e quant’altro, ricordiamoci del Green Pass e del silenzio sul genocidio del popolo palestinese.

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