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Rifiuti a Roma, i medici lanciano l’allarme: “Possibili conseguenze”
Rifiuti a Roma, i timori degli operatori sanitari in vista della notte di Capodanno

Rifiuti a Roma, il problema non accenna a diminuire. Nonostante le varie operazioni per la pulizia e contro il degrado messe in atto dal Campidoglio. In questi giorni di festa poi non ne parliamo: ovunque in città è un fiorire di cumuli di carte regalo, bottiglie di spumante e residui alimentari. E i cassonetti non ce la fanno più a contenerli. Prendendola sull’ironico (della serie ‘ridere per non piangere’), si può dire ormai che sono questi ultimi a poggiare sui rifiuti e non il contrario. E c’è chi mette in guardia dall’arrivo di possibili disastri a livello sanitario.
RIFIUTI A ROMA, IL MONITO DEI MEDICI CAPITOLINI
Stiamo parlando dell’Ordine dei Medici capitolini, che hanno espresso il proprio pensiero per bocca del loro presidente Antonio Magi. “Stiamo monitorando attentamente la situazione“, spiega. Sottolineando poi come l’allarme per il periodo non sia nuovo. E che l’arrivo della stagione invernale non può far dormire sonni tranquilli: “Le temperature basse portano meno rischi per la salute. Ma a livello sanitario serve comunque la massima attenzione. Perchè non si può tornare alle emergenze del passato“. Le quali, fa presente Magi, vengono però ricordate “a macchia di leopardo, in vari quartieri della città“.
RIFIUTI A ROMA, LA REPLICA DI AMA
Dal canto suo, chi si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti, ovvero Ama, non sta a guardare. Anche in vista della notte di Capodanno, quando, complici le maggiori presenze, altri scarti si aggiungeranno a quelli già presente in strada, ha infatti potenziato le attività. Ci saranno passaggi doppi e prelievi effettuati ogni giorno della settimana. Un programma che, fa sapere l’azienda, andrà avanti fino a festività. 70mila cassonetti svuotati in 48 ore, raccolta degli imballaggi dei negozi fino a Natale effettuata e 3050 tonnellate avviate al riciclo. Dati da capogiro. E non finisce qui.
Roma e dintorni
orari di lavoro e misure

A Roma niente lavoro all’aperto nelle ore centrali della giornata e nuove misure contro il caldo estremo. Come fatto già da diverse regioni, tra cui anche il Lazio, Roma Capitale rafforza il proprio impegno nel contenimento degli effetti delle alte temperature.
La direttiva del sindaco
In linea sia con il recente Protocollo quadro per l’adozione di misure di contenimento dei rischi lavorativi legati alle emergenze climatiche, sottoscritto dal Ministero del Lavoro, sia con l’Ordinanza regionale che vieta il lavoro all’aperto dalle 12.30 alle 16 nei settori agricolo, florovivaistico, edile e delle cave nei giorni più caldi, l’Amministrazione capitolina ha oggi definito due ulteriori azioni, spiega il Campidoglio in una nota.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – prosegue il comunicato – ha firmato una direttiva per garantire la massima diffusione dell’ordinanza regionale e fornire raccomandazioni a tutela dei lavoratori esposti al sole e impegnati in attività fisicamente intense. Tra le misure raccomandate: idratazione frequente, rimodulazione degli orari di lavoro, distribuzione di attrezzature idonee (es. nebulizzatori), e predisposizione di spazi di protezione collettiva (es. tende ombreggianti).
La direttiva si inserisce nel solco dell’ordinanza sindacale n. 74 del 16 maggio scorso, già orientata alla mitigazione degli effetti delle ondate di calore in vista anche del Giubileo. Per mercoledì 9 luglio, fanno sapere da Palazzo Senatorio, è stato inoltre convocato in Campidoglio un incontro con le organizzazioni sindacali. Parteciperanno il Direttore Generale di Roma Capitale, Albino Ruberti, e gli assessori Claudia Pratelli (Scuola, Formazione e Lavoro) e Ornella Segnalini (Lavori Pubblici e Infrastrutture). Al centro dell’incontro, la possibile definizione di un accordo attuativo – previsto dallo stesso Protocollo ministeriale – per rafforzare le misure di protezione dei lavoratori durante le ondate di calore.
Roma e dintorni
‘Arte e Collezionismo a Roma’ a settembre a Palazzo Barberini

Dopo il grande successo della prima edizione – con quasi 10mila presenze nel 2023 e un volume di vendite di diversi milioni di euro – torna nella Capitale la mostra di antiquariato “Arte e Collezionismo a Roma”, che si terrà dal 18 al 23 settembre 2025 nella prestigiosa cornice di Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.
Saranno 63 gli espositori selezionati (erano 45 nel 2023), tra le più importanti gallerie italiane e internazionali, che presenteranno opere di alto pregio storico e artistico in un allestimento concepito come un vero e proprio “salotto culturale”, dove il valore del confronto, della ricerca e della conoscenza sarà al centro del percorso espositivo. Accanto a pittura e scultura, ampio spazio sarà dedicato anche alle arti decorative, a testimonianza della prestigiosa tradizione antiquariale italiana.
Organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia, la manifestazione si conferma come un appuntamento culturale e commerciale di caratura internazionale, con l’obiettivo di posizionare Roma al vertice del panorama antiquariale europeo, offrendo a studiosi, collezionisti e appassionati un’esposizione ricca di inediti e opere mai visti prima. Sarà inoltre l’occasione per un primo confronto all’interno del settore dopo il provvedimento del governo che ha ridotto l’aliquota Iva dal 22% al 5% sulle cessioni e le importazioni di opere d’arte in Italia.
Un fitto programma di eventi farà da cornice alla mostra: dall’esclusiva cena di gala inaugurale (riservata a circa 600 ospiti tra collezionisti, direttori di musei e personalità istituzionali), alla preview ad inviti, fino all’apertura al pubblico dal 20 al 23 settembre, con orario continuato dalle 11.00 alle 19.30 (chiusura anticipata alle ore 18.00 il 23 settembre).
“Questa seconda edizione nasce dalla volontà di consolidare un progetto che ha saputo coniugare rigore scientifico, valorizzazione del mercato antiquariale e apertura verso il grande pubblico. Roma ha ritrovato il suo posto nella geografia europea dell’antiquariato e siamo grati a Palazzo Barberini per averci accolto. Sarà un’occasione di incontro con il grande pubblico, per tenere vivo un rapporto fondamentale per la cultura del Paese. La mostra, che si affianca alla prestigiosa Biennale di Firenze, si fonda su piccoli scrigni in cui ogni antiquario esporrà le opere dei maestri, oggetti d’arte decorativa, di scultura, design e di pittura che seguono e al tempo stesso indirizzano il gusto di oggi. Non è un caso se l’Italia è meta di un turismo internazionale che si sta trasformando velocemente in una risorsa economica primaria per l’intero sistema Italia”, dichiara il presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, Bruno Botticelli.
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