Cronaca
“A Tor Bella Monaca oggi il blitz e domani?” I commenti dei cittadini

Stamattina Tor Bella Monaca si è svegliata con 600 agenti delle forze dell’ordine per un mega blitz di portata nazionale.
Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Ama e tecnici dell’Acea, tutti nel quartiere più disagiato, problematico, povero, ignorante di tutta la capitale d’Italia.
A Tor Bella Monaca ci nasci ed impari tante cose. A “Tor Bella” – come tutta la periferia del sesto municipio, (tanto la gente è quella), ci vivono “romani diversi” da chi abita in via Nomentana o nella borghese Vigna Clara. Il ceto sociale più basso di tutta Roma.
Qui la zona nasce fra due arterie principali: la via Casilina e via Prenestina. Tanti sono i sbandati, ma non è soltanto colpa loro. Tanta, troppa gente disagiata lasciata lì, senza nessuno sostegno da parte delle istituzioni. Basti pensare a chi lavora in centro e torna la notte con il 50 notturno.
La droga per tanti è un momento di evasione, uno svago. Per altri una fonte di reddito. il match è fatto, la “combo” è perfetta. La relazione fra devianza e degrado è ampiamente evidenziata nella sociologica, ma non è questa la sede idonea per analizzare l’anomia di chi non ce l’ha fatta.
Tor Bella Monaca deve rinascere
La cosa più bella di Tor Bella Monaca è il “Pewex grosso”, come lo chiamiamo qui. Perché poi c’è anche il supermercato più piccolo in via Quaglia. Il problema non è nell’alloggio popolare di per sé, ma quando dentro l’appartamento ci vive chi è connesso con un’attività illecita. Come dichiarato oggi dal presidente del Municipio Nicola Franco, presente stamattina al mega blitz in via dell’Archeologia. Si deve vietare il diritto all’alloggio popolare per chi è invischiato in famiglie legate allo spaccio.
Tantissimi sono i cittadini che si fanno un mazzo tanto per arrivare a fine mese, spesso lavorando sotto padrone e in nero, spesso sfruttati da chi però non abita certo in periferia… I ragazzi non hanno sogni. Questo è la cosa più difficile da creare a Tor Bella Monaca. Dare un sogno al proprio figlio. Dargli gli strumenti per fare bene nella vita. Tanti genitori però preferiscono lasciare che i loro figli spaccino.
L’abbandono scolastico e il più alto di tutta la capitale, e anche la manutenzione delle abitazioni è scandalosa. Una gestione di cui tutte le precedenti amministrazioni dovrebbero sentirsi responsabili.
Una pattuglia non basta. I posti di blocco spot ogni tanto nemmeno. Occorre uno nuovo censimento. Alemanno disse di demolire l’area e non aveva poi tutti i torti. Il problema non è soltanto edilizio, perché la situazione è molto simile al “Serpentone”, ma il quartiere a Nord di Roma, non è tutti i giorni sulle prime pagine dei quotidiani nazionali.
Serve lavoro, i ragazzi devono essere impegnati. A vent’anni, senza futuro né prospettive, è molto facile andare a fare reati. In periferia, precisamente nel VI Municipio ci sono tre quarti delle case popolari di tutta Roma. Da Torre Maura, Torrenova e Tor Bella Monaca le case del comune sono tantissime e tutta la working class dell’urbe risiede qui.
I cittadini ora dicono “Oggi è andata così e domani che succede?“; “Tanto non cambierà nulla“; “Semo abituati a ‘ste parate, se beveno quarcuno e poi spariscono“. Lo scettiscismo della gente è palese e motivato. Ora tocca alle istituzioni fare qualcosa.
Ad esempio un bel mercato settimanale, magari soltanto il sabato, con tanti chioschi di cucina nazionale e internazionale, moda indipendente, artisti, artigiani, antiquariato e collezionismo. In modo che Tor Bella Monaca possa diventare la nuova Camden Town di Roma.
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Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
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