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Cronaca

Roma: la frode sul petrolio “annacquato”, attenti alla Benzina

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Roma: la frode sul petrolio “annacquato”, attenti alla Benzina

Cronaca Roma: Quest’operazione ha prodotto risultati significativi, soprattutto nel controllo della distribuzione di carburanti e oli minerali.

Nel corso degli ultimi mesi, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha condotto un’importante attività di monitoraggio dei prodotti energetici, in collaborazione con la Guardia di Finanza, seguendo un protocollo d’intesa firmato a inizio aprile 2023.

Nelle province di Roma e Viterbo, insieme alla Guardia di Finanza, i funzionari della Direzione Territoriale per il Lazio e l’Abruzzo hanno rilevato irregolarità nella qualità dei carburanti in oltre il 50% dei casi verificati presso i distributori, oltre a non conformità dei prodotti stessi. Questa attività è stata coordinata con le Direzioni Territoriali dell’A.D.M. della Sicilia e della Campania.

Secondo il Direttore Territoriale per il Lazio e l’Abruzzo, Davide Miggiano, l’operato nel settore dei prodotti energetici conferma l’efficacia delle pratiche sviluppate dall’Agenzia nel corso degli anni, ora migliorate grazie alla collaborazione con la Guardia di Finanza.

Cronaca Roma: Tale collaborazione mira principalmente a proteggere i cittadini, destinatari finali della distribuzione di carburanti, e gli operatori di mercato che operano legalmente.

Il Generale Pomponi sottolinea che le irregolarità riscontrate testimoniano l’efficace azione preventiva e di contrasto delle violazioni nei settori delle accise e altre imposte indirette, a difesa dei cittadini e degli onesti operatori di mercato della regione, consolidando così la collaborazione tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Queste attività dimostrano l’importanza del protocollo condiviso per garantire un’operatività più efficiente e un impatto più efficace sul territorio nel controllo e nella distribuzione dei prodotti energetici.

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?

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Gesù rivisitato: provocazione artistica o cancellazione simbolica?
Sta facendo discutere la scelta di affidare all’attrice britannica Cynthia Erivo – donna, nera e apertamente omosessuale – il ruolo di Gesù nel celebre musical Jesus Christ Superstar. Una decisione che viene vista da alcuni come un atto di coraggio e inclusività, ma per altri rappresenta un ulteriore passo verso lo svuotamento dei simboli identitari in nome di una visione ideologica.

Non si tratta, come spesso viene sostenuto in questi casi, di razzismo o omofobia. Il talento di Erivo è fuori discussione, così come il diritto del teatro di sperimentare linguaggi nuovi. Tuttavia, è lecito porsi una domanda: perché modificare radicalmente l’identità di una figura simbolica universale come Gesù Cristo?La figura di Gesù – maschile, ebraica, storicamente e religiosamente connotata – ha attraversato i secoli mantenendo un valore spirituale e culturale ben preciso; cambiarne l’aspetto, il genere e il profilo identitario non è un dettaglio creativo, ma un atto profondamente ideologico, un segnale del nostro tempo, in cui ogni rappresentazione tradizionale viene riscritta per adattarsi a criteri di inclusione sempre più rigidi e imposti.

L’inclusività è un valore importante, ma quando diventa un obbligo culturale che trasforma ogni simbolo in qualcosa di instabile e privo di radici, rischia di ottenere l’effetto opposto: non più unire, ma confondere.

Quando tutto può essere tutto, allora nulla ha più significato, e in questo caso non si rompe un tabù per cercare nuove verità, ma si sostituisce un simbolo per riscrivere ciò che rappresenta.

E il pubblico ha il diritto di chiedersi dove finisce l’arte e dove comincia l’ideologia.

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

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Omicidio a Racale: quando la violenza nasce dentro casa

Una donna uccisa a colpi d’accetta dal figlio, una casa di famiglia trasformata in scena del crimine. A Racale, nel leccese, il pomeriggio del 17 giugno si è consumato un delitto che sconvolge un’intera comunità: Teresa Sommario, 53 anni, è stata trovata senza vita nel proprio appartamento, colpita ripetutamente alla testa e al petto. L’aggressore è il figlio maggiore, Filippo Manni, 21 anni, fermato poco dopo in stato confusionale.

Il dettaglio più inquietante, oltre alla brutalità del gesto, è la sua matrice familiare…la violenza, ancora una volta, non arriva dall’esterno: avviene tra le mura domestiche, dove dovrebbe esserci protezione, affetto o almeno convivenza. Non è un caso isolato, il contesto di conflittualità all’interno della famiglia Sommario era noto ai vicini: litigi frequenti e tensioni che, probabilmente, covavano da tempo.

Resta da capire come e perché questa tensione sia esplosa in modo tanto estremo. È una domanda che accompagna ogni caso di cronaca nera in ambito familiare, ma che continua a non trovare chiarimenti adeguati. Il delitto di Racale ci mette davanti, ancora una volta, al nodo irrisolto della violenza che nasce all’interno di legami affettivi spezzati e distorti.

Il figlio minore, presente al momento dell’aggressione, lancia l’allarme. Anche questo elemento pesa: i figli come testimoni, e spesso vittime indirette, di drammi che segnano per sempre intere esistenze.

L’indagine chiarirà i contorni esatti della vicenda, il movente preciso e le responsabilità. Ma sullo sfondo resta una considerazione difficile da ignorare: le fratture all’interno della famiglia, quando ignorate o sottovalutate, possono degenerare e trasformare una casa qualunque nel teatro di una tragedia.

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