Attualità
La Disputa tra Acqua San Benedetto e Il Fatto Alimentare: Una Questione di Libertà Giornalistica
La multinazionale Acqua San Benedetto contro il fatto Alimentare per il prodotto che vede come testimonial Elisabetta Canalis.

Una Controversia tra Acqua San Benedetto e Il Fatto Alimentare
La disputa tra Acqua San Benedetto e il sito Il Fatto Alimentare ha attirato l’attenzione di molti, riportando alla mente la classica lotta tra Davide e Golia. Chi l’avrebbe mai detto? Questa mattina, navigando sul web, abbiamo trovato un articolo su un tema molto importante: le liti temerarie. Indipendentemente dalla specificità della vicenda, è ingiusto che in Italia non esista ancora una legge che protegga i giornalisti mentre svolgono il loro lavoro per il bene dei cittadini, i veri destinatari della nostra attività professionale. Raccontare la verità, o almeno avvicinarsi il più possibile ad essa con onestà, dovrebbe essere un diritto inalienabile.
Che Cosa è una Lite Temeraria?
Nel caso specifico, Il Fatto Alimentare, noto punto di riferimento nel mondo degli alimenti, ha pubblicato un articolo sull’acqua skincare, il cui volto pubblicitario è la bellissima Elisabetta Canalis. L’articolo ha rivelato decisioni del comitato di controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria che obbligano la multinazionale a modificare lo spot in questione.
Senza entrare nel merito della disputa tra Acqua San Benedetto e Il Fatto Alimentare, la questione principale è un’altra: è giusto che i giornalisti, mentre documentano criticità che riguardano tutti noi, siano spesso costretti a fare i conti con querele o denunce per diffamazione da parte di aziende o personalità influenti? Questo è ciò che si intende per lite temeraria. In poche parole, si tratta di avviare un procedimento civile, abusando del diritto, anche quando si è in torto, nella speranza che la richiesta di risarcimento danni possa spaventare e far desistere chi ha scoperto un fatto che potrebbe danneggiare la collettività.
La Necessità di una Maggiore Considerazione delle Liti Temerarie
In attesa che in Italia, come avviene nel mondo anglosassone, venga data maggiore importanza alle liti temerarie, il numero di cause per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dei giornalisti potrebbe ridursi del 90%. Le aziende, abituate a chiedere milioni di euro per presunti danni, dovrebbero invece essere pronte a sostenere esborsi di centinaia di migliaia di euro in caso di perdita.
Dopo lo scandalo riguardante Ferragni e l’intervento della Guardia di Finanza, forse è arrivato il momento di rivedere il rapporto tra aziende e testimonial, nel rispetto dei diritti dei cittadini e dei consumatori.
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Attualità
Allarme baby-gang a Mezzocammino: il quartiere insorge per l’arrivo di giovani da altre zone

L’appuntamento è nella piazza principale dove affacciano le attività commerciali della zona e dove, soprattutto, in serata c’è il ritrovo anche dei giovanissimi del quartiere che finiscono nel mirino delle baby gang. Il primo allarme a piazza Guido Crepax nel quartiere Mezzocammino, periferia sud della Capitale, è scattato lo scorso giugno, a ridosso della chiusura delle scuole quando uno dei ragazzi della zona è stato accerchiato, picchiato e infine derubato del cellulare. Non un caso isolato perché nell’ultimo mese, altri due giovanissimi sono finiti vittime del gruppo di teppisti. E sempre con lo stesso copione: aspettano che il ragazzo sia solo per avvicinarsi e quindi aggredirlo. «La piazza è diventata il punto di incontro per i ragazzi non solo del nostro quadrante ma anche degli altri quartieri. Arrivano da Acilia, Infernetto, Dragona e dalle sei del pomeriggio stazionano in quello che negli anni è diventato il punto più vivace della zona perché ci sono negozi e locali. Purtroppo la situazione è fuori controllo perché stiamo registrando diversi gravi episodi» denuncia Francesco Aurea, presidente del comitato di quartiere Mezzocammino.
L’Escalation
Come contromisura i residenti del quartiere chiedono di accelerare sul sistema di video sorveglianza e di vigilanza: «Siamo preoccupati perché siamo consapevoli che la zona sta lentamente finendo nelle mani di questi gruppi di ragazzi che hanno come obiettivo quello di creare disordine nel quartiere- prosegue Aurea- oltre alle aggressioni ai residenti, sono scoppiate anche un paio di risse. In particolare in una, sono stati danneggiati pure gli arredi di un bar. Purtroppo- prosegue il presidente- non appena abbiamo chiesto l’intervento delle forze dell’ordine è scattato il fuggi fuggi e quando sono arrivati gli agenti di polizia non c’era già più nessuno. Chiediamo- conclude- che ci sia maggiore sicurezza nel quartiere soprattutto nelle ore serali. È necessario dare una risposta concreta a questi ragazzi che stanno seminando paura e caos».
Il Fenomeno
L’allarme alle famiglie del quartiere è arrivato con il passaparola e attraverso i canali social che sono stati attivati proprio per monitorare la sicurezza nel quartiere. «A mio figlio che ha quindici anni quando esce la sera dico sempre di prestare attenzione, di non allontanarsi dagli amici. La paura, dopo quello che è accaduto nell’ultimo mese, c’è. Ma non possiamo chiuderli in casa» dice Roberta Franceschini residente in una delle palazzine a una manciata di passi da piazza Crepax. Ma quello che sta accadendo nel quartiere alla periferia sud della città non è un caso isolato. Dopo gli allarmi scattati in diversi quartieri della città, lo scorso febbraio durante una maxi operazione la squadra Mobile ha smantellato covi e luoghi di ritrovo delle comitive più numerose e considerate a rischio. Da Testaccio a San Lorenzo fino al quartiere Ostiense erano stati 200 i giovanissimi identificati, tutti under 18. Le indagini si erano allargate alle chat e ai canali social utilizzati da protagonisti e fiancheggiatori delle baby gang. Gli identificati erano stati fermati tra piazza Testaccio, piazza di Santa Maria Liberatrice, piazza dell’Immacolata, largo degli Osci e via degli Aurunci (San Lorenzo), il centro commerciale «Porta di Roma» alla Bufalotta, la stazione Ostiense, la fermata metro Piramide, piazzale Ostiense e piazzale Partigiani con via del Campo Boario. Ancora: erano stati individuati 600 profili social inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle forze di polizia. «Atteggiamenti violenti che non necessariamente vengono messi in atto in contesti di degrado ma anche nei centri e nelle piazze commerciali, dove è probabile l’incrocio fra comitive differenti, provenienti anche da scenari diversi» avevano spiegato gli investigatori. Proprio come sta accadendo a piazza Crepax a Mezzocammino.
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Ultime Notizie Roma
La vicenda che ha sconvolto Anzio: arrestato per violenza sessuale

Latina, 18 luglio 2025 – È stato convalidato il fermo del 32enne arrestato sabato scorso ad Aprilia dalla Squadra Mobile di Roma. L’uomo, di origine straniera, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Latina dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, alla presenza del suo avvocato difensore Leonardo Palombi.
Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso le proprie responsabilità in relazione ai fatti avvenuti il 12 maggio scorso ad Anzio, ai danni di una giovane donna di 19 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima sarebbe stata aggredita nei pressi della via Nettunense, dopo essere scesa da un autobus.
Il 32enne, già noto alle forze dell’ordine per altri precedenti, è stato rintracciato nei giorni successivi presso la stazione ferroviaria di Aprilia, dove si trovava in attesa di un treno diretto a Roma. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in stato di arresto.
A seguito della confessione, il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa dei prossimi sviluppi dell’indagine.
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