Attualità
Fatalità su binari Metro B a Roma: donna deceduta, corse interrotte e bus sostitutivi

Aggiornamento del 15 febbraio 2024, ore 13:19. Una tragica notizia è giunta dalla stazione della metropolitana Colosseo a Roma: una donna si è tolta la vita lanciandosi sui binari della metropolitana. Questo ha portato alla sospensione del servizio sulla tratta Metro B tra Monti Tiburtini-San Paolo e Ionio-San Paolo. In seguito, tale tratta è stata riaperta, fatta eccezione per la stazione Colosseo che è rimasta chiusa.
La scena del suicidio è stata presidiata da i carabinieri della stazione Colosseo che hanno eseguito i rilievi. La donna è deceduta sul colpo dopo essersi lanciata sui binari della metropolitana. La linea B è rimasta ferma tra le stazioni Monti Tiburtini-San Paolo e Ionio-San Paolo, mentre il servizio è proseguito tra Monti Tiburtini-Rebibbia e San Paolo-Laurentina. La riapertura della tratta è avvenuta attorno alle 13:00, ma la stazione del Colosseo è rimasta chiusa.
L’incidente si è verificato nella mattinata di giovedì 15 febbraio, intorno alle 10:30. Atac, ente gestore del trasporto pubblico della città, ha informato tempestivamente i viaggiatori sull’accaduto, annunciando modifiche temporanee alla circolazione dei treni per facilitare le operazioni di soccorso.
Dalle prime ricostruzioni, la donna, di cui al momento non sono state divulgate le generalità, pare aver atteso il passaggio del treno per poi lanciarsi sui binari. Il macchinista non è riuscito ad arrestare il treno in tempo per evitarla e l’impatto è stato fatale. Il decesso è avvenuto all’istante e nonostante l’intervento immediato dei soccorritori, giunti in ambulanza sul posto, nulla si è potuto fare per salvarla.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Roma per recuperare il corpo. I carabinieri del Comando di Piazza Venezia che indagano sull’accaduto, hanno iniziato la fase di accertamenti.
In seguito a questi eventi, Atac ha attivato bus sostitutivi per facilitare lo spostamento di viaggiatori lungo la tratta della metro B temporaneamente interrotta. Queste navette effettuano fermate in diverse stazioni, tra le quali Sant’Agnese, Libia, Conca d’Oro, Ionio, Monti Tiburtini, Quintiliani, Tiburtina e Bologna, per citarne solo alcune.
Il sindaco Gualtieri, intanto, è stato smentito circa i lavori ai binari della Metro A di Roma, che non sarebbero ancora terminati.
Ultime Notizie Roma
Esplosione a Roma, installati sensori per rilevare residui di gas
Resta alta l’attenzione a Roma dopo la violenta esplosione avvenuta ieri mattina intorno alle 8 in via dei Gordiani, zona Prenestino. Un distributore di GPL è saltato in aria causando oltre 40 feriti, tra cui due in condizioni gravi, ora ricoverati all’ospedale Sant’Eugenio. Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori, alcuni dei quali sono rimasti coinvolti nella deflagrazione.
L’Arpa e il Noe hanno installato dispositivi per monitorare la qualità dell’aria, temendo la presenza di gas residui. La Protezione Civile ha consigliato ai residenti di non uscire, tenere chiuse le finestre e spegnere i condizionatori. La Procura ha aperto un’indagine per disastro colposo: le prime ipotesi parlano di un guasto ad un impianto GPL.
Il tempestivo intervento dei gestori di un centro estivo vicino ha evitato una possibile tragedia: i bambini presenti sono stati evacuati poco prima dell’esplosione. La zona resta isolata, con ingenti danni anche a strutture vicine, come la polisportiva Villa De Sanctis. Le autorità stanno proseguendo le indagini e i controlli ambientali.
Attualità
Roma, giovane cuoco ucciso al parco: si indaga su una tentata rapina, ma il portafoglio era intatto

Tragedia alla Montagnola, nella periferia sud della Capitale: Mamun Miah, 27 anni, cittadino del Bangladesh e cuoco in un ristorante di piazza Venezia, è stato trovato senza vita al parco della Solidarietà, nei pressi del civico 393 di via Cristoforo Colombo. Il giovane è stato colpito al torace da una coltellata che non gli ha lasciato scampo, l’aggressore è fuggito ed è tuttora ricercato.
L’ipotesi investigativa principale resta quella della rapina finita male. Secondo alcuni amici della vittima, connazionali che spesso trascorrevano con lui le serate nel parco dopo il lavoro, Mamun avrebbe reagito a un tentativo di furto ed è stato accoltellato. I testimoni, pur trovandosi a una certa distanza al momento dell’attacco, raccontano di averlo visto discutere animatamente con un uomo nei pressi di un centro sportivo, non lontano dalla sua abitazione in via dell’Arcadia.
Ma il dettaglio che lascia perplessi è che nella tasca dei pantaloni del giovane è stato rinvenuto il portafoglio, completo di denaro e documenti. Un elemento che complica la lettura del movente: perché uccidere per rapinare, se poi l’aggressore fugge a mani vuote?
A destare ulteriori sospetti è l’identikit tracciato dagli amici di Mamun, che indicano come possibile responsabile un senzatetto della zona, noto per aggirarsi nei pressi del parco. Al momento, però, l’uomo non è stato rintracciato.
I carabinieri della compagnia Eur, insieme ai colleghi della stazione di San Sebastiano, stanno conducendo le indagini e sono già state acquisite le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell’area per cercare di identificare chi fosse nei paraggi al momento del delitto. Sarà anche l’autopsia a fornire risposte decisive, chiarendo l’esatta dinamica dell’aggressione e se la vittima abbia tentato di difendersi.
Mamun Miah viveva da solo e lavorava duramente per mantenersi. I familiari, rimasti in Bangladesh, sono stati avvisati della tragedia. Nel frattempo, la comunità bengalese di Roma è sotto shock e chiede giustizia per un giovane la cui unica colpa sembra essere stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Un omicidio così brutale, in un contesto apparentemente tranquillo, riaccende i riflettori sulla sicurezza nelle aree periferiche della città: luoghi spesso dimenticati, dove la presenza delle forze dell’ordine non è costante e il degrado sociale favorisce l’emergere di situazioni pericolose. La morte di Mamun Miah non può restare solo una notizia di cronaca: deve spingere a riflettere su come tutelare davvero chi lavora onestamente e cerca solo una vita dignitosa.
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