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Chi è Giulia, la ballerina romana vincitrice di Amici 2021

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Giulia la ragazza con il sorriso d’oro che ha conquistato lo scettro di Amici e si appresta a diventare una delle ballerine più importanti e pagate d’Italia

Giulia Stabile questo il suo nome completo è una ragazza romana classe 2002 con madre catalana. Fin da piccola ha la passione per la danza, nel 2006 si iscrive all’Accademia Balletto di Roma sull’Aurelia. Diventa una ballerina professionista e inizia a far parte della Nough Megacrew, una crew professionista fondata dai ballerini Alessandro Steri e Filippo Ranaldi. Prima di “Amici”, partecipa ad un altro programma televisivo, “Ti lascio una canzone” condotto da Antonella Clerici sulla Rai nel 2014. Nel 2020\21 decide così di iscriversi ai casting del noto talent show di Maria De Filippi e viene scelta come concorrente ufficiale dalla professoressa Veronica Peparini. All’interno dello show Giulia emoziona i giudici Stefano De Martino, Emanuele Filiberto e Stash a colpi di danza e sorrisi fino ad arrivare alla finalissima di ieri. Il sorriso e la risata contagiosa a detta sua sono le sue armi migliori e con la sua spensieratezza e le sue “armi” ha conquistato l’altro finalista, il cantante SanGiovanni, che per incorniciare il loro amore ha scritto Lady, il singolo poi diventato disco di platino. Giulia batte proprio il suo amore al televoto e si porta a casa un premio da 150.000 euro, ma non solo oltre al premio Marlù di 7000 euro in gettoni d’oro che spetta a tutti i finalisti, vince anche il premio Tim del valore di 30.000 euro risultando per tutte le puntate la preferita dal pubblico. La carriera della ballerina è quindi ascesa e con una spinta in più dopo la vittoria di ieri, si potrà ritagliare uno spazio tra i palcoscenici più importanti d’Italia.

Articolo di Emanuel Susanna

ARRESTATO TRANSESSUALE DOPO UN FURTO

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Governatore del Lazio penultimo nella classifica presidenti di Regione più amati.

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La classifica di gradimento dei presidenti di Regione

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, è penultimo nella classifica di gradimento dei presidenti di Regione elaborata da Swg. All’ultimo posto c’è il governatore siciliano Renato Schifani.



I primi posti della classifica

Dietro Francesco Rocca c’è soltanto il governatore della Sicilia, Renato Schifani. Il presidente della Regione Lazio è penultimo nella classifica di gradimento dei presidenti di Regione elaborata da Swg. Al primo posto c’è il governatore del Veneto Luca Zaia, gradito dal 70 per cento degli intervistati. Seguono Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, 64 per cento, e Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna, 62 per cento. Sul podio i sono quindi due esponenti della Lega, ai primi due posti, e sul terzo gradino il presidente del Partito Democratico.

Altri presidenti di Regione nella classifica

Al quarto posto c’è un altro esponente dem, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, guadagnando sette punti percentuali rispetto al 2023 e arrivando al 56 per cento. Al quinto posto c’è il governatore calabrese Occhiuto. Seguono Cirio (Piemonte), Bardi (Basilicata), Giani (Toscana), Emiliano (Puglia), Fontana (Lombardia), Acquaroli (Marche), Toti (Liguria), Marsilio (Abruzzo), Tesei (Umbria).

Dettagli sul sondaggio

Il sondaggio è stato condotto su un campione di 11.589 maggiorenni residenti in Italia e intervistati nel periodo compreso tra il 21 febbraio e il 26 aprile.

Francesco Rocca e Renato Schifani in fondo alla classifica

Come detto, all’ultimo posto c’è Renato Schifani, governatore della Sicilia, che ha ottenuto un gradimento del 27 per cento. Al penultimo posto della classifica c’è il presidente del Lazio Francesco Rocca con il 29 per cento, un punto percentuale in meno rispetto allo scorso anno. Nel 2023, infatti, Rocca aveva ottenuto il 30 per cento, ma occorre sottolineare che era stato eletto neanche due mesi prima.

“Rocca è penultimo nella classifica dei governatori d’Italia. Come avevamo anticipato in Consiglio siamo fermi e i risultati non ci sono. A distanza di un anno i cittadini hanno già capito che questa esperienza regionale è fallimentare”, il commento del segretario del Partito democratico del Lazio, Daniele Leodori.

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Campiti urlava ammazzo tutti.

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Carabinieri testimoniano su quanto accaduto

In aula sono stati ascoltati i carabinieri che per primi sono arrivati sul posto dopo la strage e hanno poi condotto le indagini. “Dal poligono nessuno si era accorto di nulla” hanno dichiarato.



Il processo sulla strage di Fidene

Il processo sulla strage di Fidene entra nel vivo. Oggi nell’aula Accorsio della Corte d’Assise di Roma sono stati ascoltati i primi testimoni riguardo alla sparatoria avvenuta l’11 dicembre 2022 al bar “Il posto giusto” a Fidene”. A compiere la strage, durante una riunione del consorzio Valle Verde Claudio Campiti, 58 anni. L’uomo, che quella mattina di dicembre ha freddato a colpi di pistola 4 donne, era atteso oggi in aula ma ha poi rinunciato ad essere presente. Nel procedimento oltre a Campiti, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, sono imputati altre due persone.

Le testimonianze dei carabinieri

Oggi in aula sono stati ascoltati alcuni dei carabinieri intervenuti sul posto subito dopo la sparatoria e che hanno condotto le indagini. Il maresciallo del Nucleo Radiomobile di Roma Daniele De Nigris ha raccontato l’atmosfera al momento dell’arresto di Campiti. La pistola dell’uomo si sarebbe inceppata ma è riuscito a risolvere il problema in fretta e a continuare a sparare. Nel frattempo, nessuno al poligono si era accorto che Campiti era uscito portando via una pistola.

Prossimi sviluppi del processo

Alla fine dell’udienza, dove erano presenti alcuni dei sopravvissuti e parenti delle quattro vittime, è stato mostrato il video delle telecamere di sorveglianza del bar che ha catturato i momenti della strage. La prossima udienza è stata fissata per il 22 maggio e dovrebbero essere ascoltati anche i primi testimoni della strage, ovvero i membri del consorzio sopravvissuti.

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Albero di Natale a piazza di Spagna tra turisti in maniche corte: il motivo

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Un albero di Natale in Piazza di Spagna

In piazza di Spagna è spuntato un grande albero di Natale. Il motivo è legato al fatto che questa sera saranno girate in piazza alcune scene del nuovo film “Mrs Christmas” con Alessandro Gassman e Luisa Ranieri.



Ambiente natalizio a piazza di Spagna

A piazza di Spagna è già Natale. Tra i turisti in maniche corte e temperature praticamente estive, sulla scalinata di Trinità de’ Monti è spuntato un grosso abete decorato da centinaia di luci e palline colorate. Come se fosse il periodo delle feste natalizie. Eppure il termometro segna trenta gradi.

“Forse è una pubblicità”, si dicono i turisti, stupiti, e i commessi dei negozi vicini osservando il maestoso albero di Natale. All’agenzia Nova i gelatai del bar Barcaccia di piazza di Spagna hanno spiegato: “Al termine del turno di lavoro, uscendo dal bar, abbiamo notato l’albero di Natale sulla scalinata e siamo rimasti sorpresi, poiché è estate.”

Riprese per il film “Mrs Christmas”

Ebbene non si tratta di una pubblicità, ma di un film. Nella serata di oggi, martedì 14 maggio, saranno girate in piazza alcune scene del nuovo film “Mrs Christmas” con Alessandro Gassman e Luisa Ranieri.

Atmosfera natalizia a piazza di Spagna

“Stamattina abbiamo chiesto spiegazioni ai vigili e ci hanno detto che era stato sistemato l’albero per le riprese di un nuovo film di Natale”, hanno raccontato i due baristi. Intorno alle 19, infatti, è comparsa in piazza anche la slitta di Babbo Natale. Intorno alle 22, hanno spiegato i vigili urbani presenti in piazza, le luci dell’albero si accenderanno e a piazza di Spagna, seppure fuori stagione e nonostante il caldo, sembrerà proprio di essere a Natale.

Questa la trama del film: Gassman vestirà i panni di Babbo Natale, che si ritira in un resort per ritrovare entusiasmo nel fare il suo lavoro e per tentare di ritrovare quelle emozioni che aveva un tempo. Luisa Ranieri interpreterà il ruolo della moglie di Babbo Natale e cercherà di rimpiazzarlo, non senza qualche imprevisto.

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Rivolta carcere Civitavecchia, bruciati materassi: “Inferno”

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Rivolta nel carcere di Civitavecchia

Rivolta tra i detenuti all’interno del carcere di Civitavecchia. Intorno alle 11 di ieri, lunedì 13 maggio, sono stati incendiati i materassi all’interno delle celle, sono state rotte diverse finestre e poi, con l’idrante, è stata allagata la Sezione Circondariale. Due ore di caos, poi la situazione è tornata alla normalità.



Dichiarazioni del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

Spiega Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Una devastazione folle ma, fortunatamente, non ci sono feriti né tra i detenuti e né tra il personale di Polizia Penitenziaria. Il tutto sembrerebbe nato per futili motivi. Bravissimi i Baschi Azzurri ad agire con grande professionalità e sangue freddo”.

Secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe, la situazione a Civitavecchia e nelle altre carceri laziali è allarmante anche perché anche nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Prevediamo un’estate di fuoco se non si prenderanno immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?

Detenuto tenta il suicidio nel carcere di Civitavecchia, gli agenti gli salvano la vita

Come detto, la rivolta dei detenuti è durata circa due ore e poi la situazione è tornata alla normalità. Nel Lazio sono reclusi ad oggi circa 6.700 detenuti, ma i posti regolamentari all’interno dei carceri sono soltanto 5.281, cioè quasi 1500 in meno. Tra le situazioni più difficili ci sono quelle dell’istituto Regina Coeli di Roma, seguito proprio dal carcere di Civitavecchia.

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Municipi: orari e informazioni utili

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Open Day per la Carta d’Identità Elettronica a Roma

Organizzato un nuovo fine settimana di open day a Roma per richiedere la carta d’identità elettronica o rinnovarla sabato 18 maggio e domenica 19 maggio previa prenotazione. Aperti gli sportelli degli uffici anagrafici dei Municipi XI e XII nella giornata di sabato 18 maggio.



Nuovi Open Day per la CIE a Roma

Nuovi open day per la CIE, Carta d’identità elettronica, in due municipi di Roma. Ad essere aperti al pubblico sabato 18 e domenica 19 maggio 204 sono gli uffici anagrafici dei Municipi XI e XII nella giornata di sabato 18 maggio e degli ex Punti Informativi Turistici del centro che, insieme al nuovo punto di rilascio di Via Petroselli 52, saranno attivi anche domenica 19. Ecco tutte le informazioni sugli orari di apertura degli sportelli e su come prenotarsi.

Prenotazioni per la Carta d’Identità Elettronica

“Anche il prossimo fine settimana l’amministrazione comunale garantisce le aperture straordinarie per consentire alla cittadinanza di fare il documento con uno o al massimo due giorni di attesa, previa prenotazione il venerdì precedente: le richieste di CIE che sarà possibile accogliere nel solo fine settimana prossimo sono oltre 500” ha commentato Andrea Catarci, assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la città dei 15 minuti.

Come Prenotarsi per la CIE a Roma

Per richiedere la carta d’identità in occasione degli Open Day è sempre obbligatorio prendere appuntamento. Per l’open day di questo fine settimana ci si può prenotare da venerdì 17 maggio, dalle ore 9 fino a esaurimento disponibilità, sul sito Agenda Cie del Ministero dell’Interno. Il giorno dell’appuntamento, all’orario stabilito, bisogna presentarsi allo sportello con prenotazione, fototessera, carta di pagamento elettronico e vecchio documento, che va sostituito con la carta d’identità elettronica.

Elenco dei Municipi di Roma e Orari per la CIE

  • Municipio XI: la sede di Via Portuense 579 sarà aperta sabato 18 maggio dalle ore 8.00 alle ore 16.00
  • Municipio XII: la sede di Via Fabiola 14 sarà aperta sabato 18 maggio dalle 9.00 alle 13.00
  • Piazza Santa Maria Maggiore, Piazza Sonnino, Piazza delle Cinque Lune e Via Petroselli 52: sabato 18 maggio 8.30-16.30, domenica 19 maggio 8.30-12.30.

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Virginia Raggi rinviata a giudizio per calunnia nei confronti dell’ex ad di Ama

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Virginia Raggi rinviata a giudizio per calunnia

L’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di calunnia. La vicenda è legata ad alcune affermazioni fatte da Raggi nei confronti dell’ex amministratore delegato di Ama Lorenzo Bagnacani. La notizia è stata anticipata sul sito del quotidiano Domani. L’udienza è fissata per l’11 settembre.



Le accuse e i fatti contestati

L’esposto presentato da Bagnacani nasce da fatti che risalgono al 2019. Il giornalista Emiliano Fittipaldi pubblicò un articolo che riportava stralci di un esposto presentato in procura da Bagnacani. Secondo l’ex dirigente Ama, la sindaca aveva esercitato pressioni per portare in rosso i conti dell’azienda, spingendolo a togliere crediti certi. Alcuni audio registrati segnalavano conversazioni compromettenti tra Raggi e Bagnacani.

La decisione del giudice e i coinvolti

Dopo le dichiarazioni di Raggi e delle prove presentate, il giudice ha deciso di rinviarla a giudizio. Anche altri coinvolti come Franco Giampaoletti, Gianni Lemmetti, Luigi Botteghi e Giuseppe Labarile sono stati rinviati per tentata concussione in concorso. La legale di Bagnacani si è espressa riguardo alla situazione e alla necessità di approfondire gli aspetti storici e politici dell’epoca.

La difesa di Virginia Raggi

Raggi si difende dalle accuse di calunnia, sottolineando di non essere stata accusata di corruzione ma di aver subito pressioni per approvare un bilancio poco chiaro. La sua difesa afferma che le parole contestate non configurano calunnia e che le pressioni subite erano reali. Il processo dovrà fare luce su queste vicende.

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Parabrezza danneggiato, indagine polizia

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Attacco al bus della linea 724

Ieri pomeriggio è stato colpito con una pistola ad aria compressa il parabrezza del bus della linea 724 a Torpignattara. Nessun passeggero è rimasto ferito.



I colpi di pistola esplosi contro il parabrezza del bus

Prima gli spari, poi la fuga. Due colpi di pistola ad aria compressa sono stati esplosi contro un autobus della Atac nel pomeriggio di ieri in via Luchino dal Verme, a Torpignattara. Si tratta di una vettura della linea 724, che presta servizio tra i capolinea Agricoltura e Gadda. È stato danneggiato il parabrezza anteriore dell’autobus e il conducente ha dovuto interrompere la corsa del mezzo pubblico. Al momento degli spari c’erano alcuni passeggeri a bordo, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito.

Indagini in corso per risalire agli autori del gesto

I fatti sono accaduti nella giornata di ieri, lunedì 13 maggio, nelle prime ore del pomeriggio. Sono stati momenti di preoccupazione per i passeggeri della linea bus Atac 724, in transito in via Luchino dal Verme nella tratta che percorre ogni giorno tra Agricoltura e Gadda, in zona Torpignattara nel V Municipio di Roma. All’improvviso, per cause ancora non note, sono stati sparati due proiettili da una pistola giocattolo ad aria compressa contro il parabrezza anteriore del bus. Non è ancora chiaro chi abbia fatto partire i colpi che hanno danneggiato la facciata del mezzo Atac né la dinamica della vicenda. Gli aggressori sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. L’autista ha fermato la corsa e i passeggeri sono scesi dall’autobus.

Torpignattara, palpeggia una donna e la prende a catenate: “Ero sola, stavo raggiungendo le mie amiche”

L’allarme al Numero Unico delle Emergenze 112 è stato dato dal personale dell’Atac. Ricevuta la segnalazione, sono stati i carabinieri della stazione di Torpignattara a intervenire sul posto. Le registrazioni delle telecamere sono al vaglio degli investigatori, per capire se abbiano immortalato il passaggio di persone sospette nell’orario in cui ci sono stati gli spari. Il movente del gesto, compiuto per mano di ignoti, non è ancora chiaro. Le immagini potrebbero inoltre mostrare gli autori e la dinamica del gesto, prima della fuga.

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Incendio centro commerciale Zodiaco Lavinio: due intossicate

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Incendio al quadro elettrico al Centro Commerciale Zodiaco

Incendio al quadro elettrico del centro commerciale Zodiaco a Lavinio, in provincia di Roma. Due le persone intossicate, poi accompagnate in ospedale per accertamenti.



Dettagli sull’incidente

Due persone intossicate è il bilancio di un incendio avvenuto al centro commerciale Zodiaco sulla via Nettunense, a Lavinio, in provincia di Roma. Il rogo si è sprigionato nella giornata di oggi, martedì 14 maggio, poco prima delle ore 8. L’allerta al Numero Unico delle Emergenze 112 è arrivata dall’area esterna alla galleria che si trova allo Zodiaco, il quartiere di Lavinio, una delle frazioni del Comune di Anzio. Fortunatamente nessuna delle due persone è grave: hanno accusato dei malori e bruciore alla gola e agli occhi. I due sono stati medicati in ospedale e sono stati dimessi.

Cosa è successo al centro commerciale Zodiaco

Secondo le informazioni apprese al momento dell’accaduto i visitatori passeggiavano tra le vetrine del centro alla ricerca di acquisti. Improvvisamente, per cause ancora non note e in corso di accertamento, si è verificato un incendio che ha riguardato il quadro elettrico dello Zodiaco. Non è chiaro chi o cosa lo abbia provocato ma ha coinvolto due delle persone presenti nell’area.

Intervento dei vigili del fuoco

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Roma, la squadra 23 del distaccamento Anzio. I pompieri hanno subito dato il via alle operazioni di spegnimento. L’intervento alla cabina elettrica è stato risolto in poco tempo e la squadra di vigili ha fatto ritorno in sede dopo un’oretta. Durante l’intervento dei vigili del fuoco non è stato fatto evacuare il centro commerciale, che ha continuato ad essere regolarmente aperto per turisti e commercianti.

Conclusione e verifiche di sicurezza

In seguito, intorno alle ore 11:30, è arrivato anche il funzionario di servizio dei vigili del fuoco per le verifiche di sua competenza e confermare quindi, il rispetto delle norme di sicurezza. Poi è rientrato nella Capitale una volta terminati gli accertamenti di rito al centro commerciale Zodiaco.

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Incidente sul Grande Raccordo Anulare: camion si ribalta, traffico bloccato

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Incidente sul Grande Raccordo Anulare di Roma

Un camion si è ribaltato e ha perso il suo carico lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma, causando la chiusura di una parte della strada e disagi alla circolazione.

Disagi alla Circolazione Stradale

L’incidente ha provocato traffico bloccato, rallentamenti e lunghe code lungo il tratto interessato del Gra. La situazione è peggiorata nel primo pomeriggio di oggi, martedì 14 maggio.

Intervento delle Autorità

Dopo la segnalazione del sinistro al Numero Unico delle Emergenze 112, sul posto sono intervenuti la polizia stradale, i vigili del fuoco e gli addetti Anas per gestire la situazione. I pompieri hanno lavorato per liberare la carreggiata nel minor tempo possibile.

Ribaltamento del Camion e Perdita del Carico

Il camion coinvolto nell’incidente ha sbandato e si è ribaltato, causando la fuoriuscita del carico che trasportava sulla strada. Il materiale ha ostacolato il transito dei veicoli lungo il tratto interessato del Gra, creando ulteriori disagi al traffico.

Immagine di Repertorio

Nell’articolo è presente un’immagine di repertorio che mostra la situazione del traffico sul Grande Raccordo Anulare di Roma durante il sinistro stradale.

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Studenti assediano rettorato con lancio vernice e petardi: “Rompere accordi con Israele”

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Corteo degli studenti all’Università La Sapienza

Alla Sapienza il corteo degli studenti con lancio di vernice sul muro del rettorato e petardi. I collettivi chiedono al loro ateneo di chiudere ogni accordo stretto con Israele.



Manifestazione studentesca contro Israele

Petardi, striscioni, cartelli, lanci di vernice e di uova all’Università La Sapienza di Roma. Gli studenti stanno manifestando all’interno della città universitaria in occasione della riunione del senato accademico per chiedere la chiusura di ogni accordo di collaborazione con Israele. “Palestina libera” e “Stop al genocidio” sono alcuni degli slogan sugli striscioni dei ragazzi. Su un cartello ci sono i volti del ministro Salvini e della segretaria del Pd Elly Schlein e la scritta: “Complici del genocidio”. Su un altro cartello sono raffigurati la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sporchi di sangue mentre si stringono la mano.

Proteste e tensioni nel corteo

Poco prima di partire in corteo gli studenti hanno lasciato impronte di vernice rosso sangue davanti a uno degli ingressi del rettorato, gridando cori contro la rettrice dell’ateneo, Antonella Polimeni. “Polimeni dove sei?”, hanno chiesto ad alta voce accendendo fumogeni con i colori della bandiera palestinese. Ai giornalisti presenti è stato impedito di riprendere la partenza del corteo e a qualcuno sono state lanciate uova ripiene di vernice rossa.

Organizzazione del corteo e situazione con le forze dell’ordine

Per il momento non si segnalano particolari tensioni con le forze dell’ordine. Il corteo è stato organizzato dai collettivi studenteschi.

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