Attualità
Miss Olanda trans, la neo reginetta risponde alle polemiche: “Questo è solo l’inizio”
Miss Olanda trans, il bellissimo post della 22enne contro i detrattori

Miss Olanda trans. La notizia è indubbiamente di quelle che fanno scalpore. L’interessata però non ci pensa e si gode il successo. “Ce l’ho fatta“, scrive trionfalmente su Instagram. Il suo nome è Rikkie Valeri Kollè, ha 22 anni ed è già molto conosciuta nei Paesi Bassi come modella e attrice. Era poco più che adolescente quando si è avviata alla transizione. Ma ora la sua elezione a ‘più bella d’Olanda’, che le permetterà di rappresentare il Paese a Miss Universo, non ha trovato gradimento unanime.
In molti infatti le rimproverano di aver partecipato ad un concorso per donne, quando ce ne sono anche per sole trans. Ma tra le critiche che le vengono mosse c’è anche quella di non essere una bellezza naturale e di aver quindi sostanzialmente ‘rubato’ il titolo. Addirittura c’è chi parla di ‘insulto alle donne’ e accusa l’Olanda di voler ostentare quanto sia moderna. Non manca tuttavia chi difende la giovane, già eletta simbolo della comunità LgbtQI+ e dimostrazione che ‘le donne trans sono donne’.
Dal canto suo, Rikkie prova a gettare sul fuoco l’acqua della propria gioia. “E’ irreale, ma posso chiamarmi Miss Olanda 2023. – scrive – E’ stato un percorso educativo e bellissimo. Sono molto orgogliosa e felice. Ho reso orgogliosa la mia comunità e ho mostrato che si può fare. Sono trans, ma sono anche Rikkie, ed è quello che conta per me. L’ho fatto da sola e ne ho amato ogni momento. Questo è solo l’inizio. Ovunque tu sia nel mondo, io voglio esserci per te ed essere l’esempio che mi è mancato da piccola“.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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