Ultime Notizie Roma
Hacker Regione Lazio, un centinaio i pc coinvolti
Nuovi sviluppi dalle indagini sulla vicenda hacker regione Lazio

Hacker Regione Lazio, nuovi dettagli emergono dalle indagini.
L’operazione Hacker Regione Lazio avrebbe avuto inizio nella postazione di uno dei dipendenti, da dove si poi sarebbe infiltrata, contaminandole, in quelle di altri colleghi. Circa cento, secondo gli inquirenti, che tra essi annoverano anche un admin di rete. Il raid sarebbe stato così condotto in porto con esito decisamente positivo. Sono queste solo le ultime novità emerse dal lavoro portato avanti dai pm Dito e Di Fede. I quali proseguono le ricerche dei cyber pirati e soprattutto dei dati sensibili dei quasi 6 milioni di abitanti nella nostra regione.
Di questi ultimi, fanno sapere i magistrati, al momento sul web non c’è ancora traccia, per cui è probabile che i criminali li abbiano ancora con sè. Ciò nonostante il termine da essi fissato per restituirli sia scaduto venerdì. E’ in atto dunque una corsa contro il tempo da parte degli inquirenti per cercare di scongiurare una vendita nel breve termine. Si sta provando a ricostruire il percorso effettuato dai pirati, passati probabilmente anche da oltre oceano. Un server USA sarebbe stato infatti tra i loro punti di appoggio, motivo per cui è stata inviata una rogatoria al governo americano.
Ultime Notizie Roma
Quando a tradire è chi dovrebbe proteggere: la scuola e il dovere della vigilanza

La condanna a sette anni di carcere inflitta al professore di chimica di due scuole romane, accusato di aver molestato cinque studenti quindicenni e di possedere materiale pedopornografico, segna una tappa dolorosa ma necessaria in una vicenda che scuote nel profondo la fiducia delle famiglie nella scuola.
Le testimonianze dei ragazzi, le denunce coraggiose dei genitori, i filmati dei carabinieri hanno tolto ogni dubbio sulla realtà delle violenze subite. La pena inflitta — già ridotta per la scelta del rito abbreviato — è severa ma, per molti, comunque insufficiente per il dolore causato alle vittime.
Eppure questa sentenza deve rappresentare soprattutto un punto di partenza, perché non basta condannare chi ha commesso il male: bisogna interrogarsi sulle condizioni che lo hanno permesso e sulle azioni da mettere in campo per prevenire casi simili.
Come è possibile che un professore già sotto indagine sia rimasto al suo posto, continuando a «scherzare e toccare» ragazzi inermi? Come è possibile che la segnalazione di un collega e i comportamenti «poco professionali» osservati dai compagni non siano bastati a fermarlo prima? Cosa manca nei nostri istituti, nelle procedure disciplinari, nella formazione del personale e nella vigilanza interna?
La sicurezza psicologica e fisica dei ragazzi deve venire prima di ogni altra considerazione: occorrono linee guida chiare, sportelli di ascolto, formazione specifica per il personale e una cultura che non banalizzi certi comportamenti come “scherzi”, ma li riconosca subito come violenze.
Sette anni di carcere e l’interdizione perpetua da ruoli a contatto con minori impediranno a quell’uomo di fare altri danni, ma la sfida più grande è fare in modo che quei ragazzi, e tutti i loro coetanei, possano tornare a sentire la scuola come una casa sicura.
Roma e dintorni
Incidente a Roma, scontro tra auto e moto su via Ostiense: un morto

(Adnkronos) – Drammatico incidente oggi, giovedì 10 luglio, sulla via Ostiense all’altezza di via del Fosso di Dragoncello a Roma. Secondo le prime informazioni sono rimaste coinvolte un’auto e una moto che si sono scontrate in mattinata. La polizia locale di Roma Capitale del X gruppo Mare è ancora sul posto con cinque pattuglie per i rilievi.
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